Sparanise. Latticini adulterati con prodotti esteri, sfilano i testi: processo ripreso e subito rinviato a marzo
Il processo a carico di Guido, Luigi Antonio e Pasquale Cantile; Assunta Di Caprio, di Carinola; Agostino Verde e Luigi Cammisa, di Aversa; Antonio Di Feo, di Guardia dei Lombardi; Giuseppina Genovese e Luigi Bosco di Agropoli; Ileana Micillo, di Sparanise; Paola Mormile, di Casal di Principe e Amedeo Fasulo di Caiazzo
è ripreso martedì 20 febbraio con l’udienza a carico delle 12 persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta sul caseificio Cantile di Sparanise per presunta frode alimentare consistente nell’adulterazione della mozzarella di bufala con latte anche vaccino e con utilizzo di cagliate acquistate all’estero, alimenti nocivi messi in vendita, nonché per lesioni colpose causate da infortuni sul lavoro.
Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Stravino si sono presentati alcuni testimoni della difesa.
Prima un dipendente dell’azienda, che ha parlato dell’incidente avvenuto alla macchina cubettatrice (che taglia a cubetti il fiordilatte) ad un suo collega, riferendo, però, di non essere a conoscenza di eventuali manomissioni del macchinario.
Un altro operaio, invece, ha ammesso di “essere stato indagato nell’ambito dello stesso procedimento”, anche se la sua posizione non è stata ancora definita, ma comunque ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice.
Il processo è stato rinviato alla seconda metà di marzo per il prosieguo della lista dei testi della difesa.
Nel collegio difensivo spiccano i nomi degli avvocati Alessandro Diana, Giovanni Cantelli, Antonio Mirra, Giuseppe Stellato e Sgambato.
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