Da Caserta a Roma marcia e denunce contro il ‘signoraggio bancario’ e altre ‘malefatte’ istituzionali
Parte la manifestazione pacifica di protesta per una nuova Italia, ma la notizia fa paura a tanti giornalisti ed affini, che preferiscono non pubblicare la notizia.
Domenica 5 Novembre gli attivisti del movimento nato da “Catena Umana Attorno al Parlamento” e migliaia di persone scenderanno in piazza a Roma, dinanzi alla Procura, per far sentire la loro voce, tesa a smuovere coloro che in questi anni hanno nicchiato, favorendo cosi la crescita delle problematiche che hanno portato la nostra bella Italia alla deriva.
Nonostante, le persone interessate si stiano adoperando per una corretta informazione, da parte degli organi istituzionali, in particolare alcuni Sindaci, Presidenti delle Provincie e Regioni ed organi di informazione, nessuno di loro sta collaborando affinchè la notizia si allarghi a macchia d’olio.
I nostri avi, nel momento di eliminare una situazione negativa , si sono attivati in proteste anche dure, che hanno cambiato la disposizione geografica e politica del nostro paese.
Oggi sembra chiaro che la maggior parte degli italiani tenga esclusivamente a tutelare sé stessi, restandosene nel suo piccolo, guardando spettacoli insulsi in televisione, oppure seguendo la squadra del cuore, anche a rischio della propria vita.
La storia ci insegna che gli italiani di un tempo non hanno avuto paura nel momento di ribellarsi all’oppressore, anzi hanno lottato per i loro diritti, senza piegarsi a regole dettate dal potente di turno.
Io non ho paura di affiancare, con la mia professione “libera”, un movimento che sta cercando di ristabilire determinati equilibri in tutti i settori.
Non so a cosa vada incontro, visto che tanti miei colleghi hanno preferito occuparsi di altro e non di questa notizia, ma sicuramente non penso che mi faranno torture pari a quelle dell’inquisizione.
Se fosse questo il castigo, l’affronterò come ho fatto nel corso della mia vita, a viso aperto. senza piegare il capo.
Coraggio, prepariamoci per un Italia che dia lavoro ai disoccupati, case alle famiglie senza un tetto, pensioni adeguate, meno tasse, visto che nel terzo millennio il povero paga mentre i ricchi evadono.
Tengo a far presente a quanti impossibilitati a recarsi a Roma che possono portarsi lunedì 6 Novembre dinanzi alla Prefettura di Caserta, oppure a Napoli nei pressi della sede Rai.
Ora diamo la parola a Katia Gazzerro, che ci farà conoscere gli obiettivi della manifestazione pacifica di protesta.
Buongiorno a tutti, chi vi scrive è un membro del Direttivo Nazionale del “movimento” nato da “Catena Umana Attorno al Parlamento Italiano”.
Un movimento del popolo fondato nel marzo 2012 dal responsabile Nazionale Luigi Tenderini e 5 ragazzi.
Il movimento, assolutamente apartitico, autogestito, nasce al solo scopo di risvegliare le coscienze degli italiani, con obiettivi mirati contro l’illegittimità dei governi non eletti dal popolo italiano, contro i massoni, i corrotti e le collusioni con le mafie,contro il signoraggio bancario per restituirci la sovranità monetaria che ci hanno tolto contro ogni nostro volere.
Siamo un movimento di cittadini italiani, genitori, nonni, figli, lavoratori, studenti, pensionati.
Paghiamo le tasse, rispettiamo le regole ed amiamo il nostro paese.
Contiamo tantissimi attivisti nei vari gruppi regionali di “Catena umana intorno al Parlamento Italiano”, perché ricordiamo di chi siamo figli e nipoti e vogliamo un futuro, per noi ed i nostri figli, in questo paese, non in altri.
Domenica 5 novembre (giorno scelto per l’attinenza nell’ambito della “Million Mask March”) scenderemo in piazza promuovendo un nostro progetto di “attacco al sistema”.
Siamo in tanti, ogni regione si è attivata e organizzata, ma a Roma dobbiamo essere tantissimi, affinché arrivi e colpisca la nostra voce, quella del popolo.
Abbiamo deciso di abbracciare e portare avanti l’azione dell’avvocato Alfonso Luigi Marra, denunciando formalmente, a partire da lunedì 6 Novembre, il “signoraggio bancario”, che sta distruggendo, arrivando quasi a compimento, la sovranità del nostro popolo.
Da tempo stiamo incontrando gente e scoprendo che in questo paese non c’è più alcun senso di appartenenza politica: la politica è morta e la gente lo ha capito.
Nel caos che sta iniziando a dilaniare l’Europa (vedi Brexit e gli ultimi accadimenti spagnoli), in un paese in piena deriva come il nostro, è in atto un sollevamento.
Ci serve che giornali, radio e tv inizino a parlarne, abbiamo bisogno di giornalisti “liberi”, disponibili a pubblicarci.
La manifestazione è autorizzata e sarà assolutamente pacifica, abbiamo organizzato un servizio d’ordine e pianificato azioni/reazioni che palesino nell’immediato i facinorosi: non vogliamo fare il gioco del potere, vogliamo collaborare con le forze dell’ordine, anzi, le vogliamo dalla nostra parte.
Domenica 5 novembre 2017 saremo tutti a Roma davanti alla Procura e lunedì 6 Novembre avrà inizio l’azione “reale” di deposito denunce, presso la Procura di Roma e presso le procure di tutte le città d’Italia, inviate anche per posta se necessario, e ci incontreremo davanti alle sedi Rai per dire basta a tutto questo, chiedendo che ci venga data voce, per rimettere agli italiani il “vincolo di mandato” che restituirà voce al popolo, ai propri diritti sul voto, restituendo dignità e sovranità.
Diremo basta alla BCE, all’euro e ai furti economici perpetrati ai danni dell’Italia con l’ingresso nell’eurozona.
Rivogliamo la nostra sovranità monetaria, il nostro “made in Italy”, i nostri diritti, la nostra vera Italia.
Ci auguriamo stia leggendo un italiano che non abbia timore di raccontare la realtà e quindi, farsi portavoce del popolo.
Buona Ri-Evoluzione.
(Intervista raccolta da Anna Izzo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)