Telese Terme. Festival ‘fantasiologico’: anteprima speciale con Carrese al Teatro del Cerro
Conclusa con Antonio Rezza e Franco Arminio l’anteprima dell’originale “kermesse” al teatro del Cerro di Telese Terme.
Soddisfatto l’ideatore Massimo Gerardo Carrese e il gruppo organizzatore, “D’Abbraccio”, nonostante le avverse condizioni meteo.
“A Telese Terme -spiega l’ideatore del festival, il fantasiologo Massimo Gerardo Carrese- è accaduto qualcosa di straordinario, nel senso etimologico della parola ‘straordinario’: è accaduto qualcosa fuori dall’ordinario, dal consueto.
Anche il meteo ci ha regalato un’eccezione: il forte vento e la pioggia, dopo settimane di siccità e calura, hanno costretto a rimandare la prima e a modificare il calendario del festival (un solo giorno anziché due), con un incontro cancellato su mia decisione, quello mio con Elisa Regna su ‘Alfabetario dei Luoghi’, che sarà ripreso a settembre/ottobre, in occasione del più articolato programma del festival.
Nonostante il brutto tempo e il freddo, il festival è andato bene – continua Carrese – e il pubblico mi è parso coinvolto e contento.
Sono molto soddisfatto e anche il partner, gruppo ‘D’Abbraccio’, lo è.
La stampa ha dedicato, giorni prima della manifestazione, oltre trenta articoli all’evento fantasiologico, mostrando una particolare attenzione al festival e forse questo vuol dire già qualcosa.
L’anteprima è stata un confronto sui temi della fantasia, dell’immaginazione e della creatività.
Un primo confronto pratico più che teorico, attraverso le opere e le parole di Franco Arminio, Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
Opere creative, laddove la parola creatività è qui da intendersi come realizzazione finalizzata di un’idea: un libro, una teoria, un gioco, un gesto….
Il paesologo Franco Arminio, con la sua conversazione su ‘Cedi la strada agli alberi’, è stato delicato, comunitario, clemente con le angosce del mondo e con le sue ansie.
Per lui immaginare vuol dire puntare all’intensità, invitare all’impensato e accarezza con e attraverso la sua poesia lo sguardo dell’altro e del mondo che ci circonda.
Antonio Rezza è fantasia, cioè potenziale, ritmo, gioco, superamento del consueto.
L’intuizione, invano, tenta di aggrapparsi alla sua velocità, quella del corpo e della mente.
Ce l’ha dimostrato sul palco con ‘Pitecus’ e poi con le ‘svirgolazioni’, un dopo spettacolo dove ha risposto alle domande del pubblico, curioso e critico.
Non è semplice organizzare un’anteprima di un festival, preparare una conferenza stampa, occuparsi degli ospiti, coordinarsi con la logistica ma nel farlo -continua Carrese- ho cercato di rendere il festival accogliente e interessante, per i partecipanti e per gli ospiti, nonostante il meteo ‘giocasse’ contro.
Lo straordinario dell’anteprima -conclude il fantasiologo- è rintracciabile anche nella gratuità dell’evento: gli ingressi erano liberi per inaugurare insieme a tutti un nuovo spazio a Telese Terme, quello del Teatro del Cerro, lasciato in abbandono per anni e che l’altra sera è tornato a respirare, grazie soprattutto all’impegno del gruppo ‘D’Abbraccio’ che ha supportato l’intero festival fantasiologico con grande professionalità e umanità.
Il festival fantasiologico è la dimostrazione tangibile che ci sono imprenditori incuriositi alla cultura e non al prodotto culturale.
Ci rivediamo a settembre/ottobre con librai, studiosi, artisti, musicisti, disoccupati, artigiani e tante altre figure per conversare su fantasia, immaginazione e creatività. Grazie”.
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