Equitalia: pseudo addio a favore di un’agenzia molto più aggressiva e lesiva dei contribuenti
É già legittimata a pignorare i conti correnti delle sue vittime, senza alcuna necessità di una sentenza definitiva, cioè alcuna certezza del debito, sin dal suo primo vagito, il nuovo “ramo” (o longa manus?) dell’Agenzia delle Entrate subentrato il primo luglio 2017 a “Equitalia”, ente dissolto in pari data, secondo esperti del ramo, per poter meglio aggredire i contribuenti, non solo grazie ai maggiori poteri dei nuovi funzionari (statali e non più privati) ma anche prelevando direttamente dai conti bancari (o postali) delle ignare vittime somme eventualmente contestate, senza che alcun giudice abbia dovuto previamente accertare (com’era finora) l’effettivo ammontare dell’eventuale debito, il tutto, assicurano, anche mediante pignoramento del “quinto” di pensioni e stipendi.
Ennesima stangata per i contribuenti, secondo la stessa, accreditata fonte, sempre più abbandonati al proprio destino in favore di uno stato che, salvo documentate smentite, sempre più si dimostra vampiro e non mero esattore del dovuto compatibilmente con le loro effettive capacità contributive.
Ma anche ennesima motivazione per indurre i contribuenti, soprattutto del ceto medio e delle categorie sociali più deboli, come anziani, pensionati e persone meno abbienti, a emigrare verso lidi meno perigliosi per la gente italiana, come quelli iberici, a beneficio degli immigrati in cerca di un futuro più agiato, spacciati per migranti in fuga da paesi in guerra, a beneficio delle solite “coop”, soprattutto rosse o ecclesiastiche (dicono) che, con formula sempre meno dubitativa, sembrano fruire i proventi o peggio gestirne il losco traffico internazionale.
Il tutto fra l’indifferenza dei principali media e l’entusiasmo dei soliti politicanti che a molti sembrano orientati a spacciare come beneficio per i contribuenti quella che molto probabilmente si rivelerà tale soprattutto per la controparte.
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