Brutto KO per i falchetti
Sotto un violento nubifragio, la Casertana esce sconfitta in malo modo in una partita sofferta dall’inizio alla fine. È mancato un po’ di tutto e i rossoblù hanno continuato a dimostrare pesanti falle nel proprio gioco, soprattutto nella fase di costruzione. La partita è stata, sì, equilibrata, ma continua a mancare qualcuno che trascina la squadra sulle proprie spalle, qualcuno che faccia da leader e fulcro del gioco. Tutti i progressi fatti contro il Crotone sono stati improvvisamente azzerati: dopo una partita da leoni, si è tornati ad essere pecore. Si è cominciato con ritmi bassi e svogliatezza da ambo i lati, poi è sembrata venir fuori la Casertana. Al 10’ tiro insidioso di Paglino, il portiere avversario Seculin si rifugia in corner. Al 16’ Damian ci prova con un’ottima punizione che Seculin respinge con destrezza. Poco dopo spazio a Carretta, il cui tiro lambisce l’incrocio dei pali. A poco a poco anche il Trapani si fa vivo con Lescano, che però calcia ben alto (25’). Alla fine della prima frazione, i siciliani asserragliano la difesa rossoblù, la quale concede comunque poche occasioni degne di nota (46’ con l’ex Celiento). A parte qualche occasioncina rossoblù (46’ Paglino), il Trapani comincia a costruire meglio il gioco. Profetica al 56’ la chance per Bifulco, che di testa sfrutta in parte l’assist di Benedetti. Poi, al 67’, su una dormita della difesa dei falchetti e in particolare di Bianchi, Carriero ruba palla, la offre a Lescano, che timbra la sua quindicesima rete stagionale. Iori inserisce Deli, Iuliano… ma il leitmotiv non cambia. Arriva persino il secondo giallo per Kontek (78’), che rende ancora più arduo il compito dei suoi. Se si escludono le conclusioni di Heinz (88’) e quella inguardabile di Deli (94’), la Casertana fa davvero poco per almeno pareggiarla e al fischio finale dell’arbitro Vergaro partono dal pubblico del “Pinto” copiosi fischi verso i calciatori rossoblù. Cos’altro dire? La situazione si complica ulteriormente, le ultime si avvicinano e comincia ad aleggiare paurosamente lo spettro dei playout. Giusti i fischi, ma, ora più che mai, è il momento di sostenere ancora più forte questa squadra: never back down!
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