Caserta. ‘Virgo Fidelis’: la Patrona dell’Arma Benemerita celebrata alla basilica benedettina di S. Angelo in Formis
Il 21 novembre ricorre la commemorazione della Virgo Fidelis, da parte dell’Arma dei Carabinieri, perché la Vergine Maria è la Patrona dell’Arma.
Quest’anno, la celebrazione della Santa Messa, in onore della Mamma Celeste, la Virgo Fidelis, si è svolta nella Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis, alle ore 18.00.
Il Rito, presieduto dal Rettore Don Francesco Duonnolo, è stato celebrato alla presenza dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, del Comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, Col. Manuel Scarso, del Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Capua Cap. Alessandro Saba, del Comandante della locale stazione M.llo Giuseppe D’Addio e del Sig. Questore di Caserta Dott. Andrea Grassi.
Ha partecipato anche un folto numero di Carabinieri in servizio attivo, accompagnati dai familiari, i componenti dell’A.N.C. di Capua e dei rappresentanti della CRI, (Comitato Provinciale Caserta, U.T. Capua).
Ad animare il rito sacro è stata la Corale Polifonica “Santa Cecilia” di Sant’Angelo in Formis, diretta magistralmente dal Maestro Ciro Monaco. Particolarmente ricco il programma dei canti intonati dalla Corale in onore della Virgo Fidelis:
1) Celebra il Signore terra tutta (Marco Frisina);
2) Kirie (Jean Paul Lecot);
3) Cantico dell’Agnello (Marco Frisina);
4) Al Signore canterò (Haas-Deflorian);
5) Sanctus (Henryk Botor);
6) Agnus Dei (Henryk Botor);
7) Pane di Vita nuova (Marco Frisina); ed infine non poteva mancare l’Inno alla Virgo Fidelis di Domenico Fantini.
Presenti alla solenne celebrazione in Basilica anche Autorità Civili, nella persona dell’On. Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, dell’On. Stefano Graziano, dell’On. Giovanna Petrenga e del Sindaco della Città di Capua Dott. Adolfo Villani.
Il 21 novembre l’Arma dei Carabinieri celebra la propria Santa Patrona “Virgo Fidelis”, nella data in cui si commemora l’anniversario della “Battaglia di Culqualber, che fu combattuta a Gondar, in Etiopia, dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e inglesi. Vi morirono 54 Carabinieri italiani e 31 Zaptiè (coloniali).
Oltre alle numerose menzioni e decorazioni individuali, per il comportamento tenuto dall’intero reparto, alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri è stata concessa una Medaglia d’Oro al Valor Militare.
La denominazione di “Virgo Fidelis”, alla Mamma Celeste, fu proposta, con voto unanime, dai cappellani militari dell’Arma e dall’Ordinariato militare per l’Italia, in relazione al motto araldico dell’Arma (Nei secoli fedele), e al contempo fu eletta, quale Patrona dell’Arma dei Carabinieri, l’11 novembre 1949, data in cui vi fu la promulgazione di un apposito Breve Apostolico da parte di Papa Pio XII.
L’ordinario militare, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, nel 1949, compose anche il testo della Preghiera del Carabiniere alla Virgo Fidelis.
Inoltre, sempre il 21 Novembre, è la “Giornata dell’Orfano”, dedicata ai figli dei commilitoni caduti nell’adempimento del dovere.
Il servizio d’ordine e le letture sacre, a cura dei militari dell’Arma con la recita della PREGHIERA DEL CARABINIERE.
Momenti di viva commozione e partecipazione da parte dell’Assemblea tutta, cosa del resto, del tutto naturale quando si tratta dell’Arma dei Carabinieri, da sempre molto cara e presente nel cuore degli Italiani.
La preghiera del Carabiniere:
Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra,
noi Carabinieri d’Italia,
a Te eleviamo reverente il pensiero,
fiduciosa la preghiera
e fervido il cuore!
Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice
e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”.
Tu accogli ogni nostro proposito di bene
e fanne vigore e luce per la Patria nostra,
Tu accompagna la nostra vigilanza,
Tu consiglia il nostro dire,
Tu anima la nostra azione,
Tu sostenta il nostro sacrificio,
Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all’altro d’Italia
suscita in ognuno di noi l’entusiasmo
di testimoniare,
con fedeltà sino alla morte,
l’amore a Dio e ai fratelli italiani.
E così sia!”.
(*) Zaptié, o zaptiè, era il nome con cui venivano indicati i membri dell’Arma dei Carabinieri reclutati tra le popolazioni indigene di Libia, Eritrea e Somalia tra il 1888 e il 1942.
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