Caserta. Giustizia tributaria: le conclusioni dell’attesa kermesse
LE CONCLUSIONI DELLA KERMESSE DEI MAGISTRATI TRIBUTARI CON LA MOZIONE FINALE E L’INTERVISTA A CARLO FUCCI DEL CSM DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
Parte da Caserta l’appello all’Europa da parte della magistratura tributaria che per oltre 150 anni ha garantito il funzionamento delle commissioni tributarie, istituite già nel 1863. L’Assemblea generale dell’Associazione Magistrati Tributari (AMT), riunitasi a Caserta per due giorni, ha approvato ieri all’unanimità una mozione finale che pone l’accento sulle criticità dell’attuale riforma della giustizia tributaria, a poco più di un anno dalla sua entrata in vigore. Il documento – trasmesso al Parlamento, al Governo e ad alcuni parlamentari europei – frutto di un dibattito articolato e partecipato, esprime perplessità riguardo l’esclusione dei giudici tributari attualmente in servizio dalle nuove modalità di reclutamento e solleva una serie di proposte correttive.
Secondo quanto emerso durante il convegno, nonostante la riforma mirasse a professionalizzare ulteriormente la magistratura tributaria, la decisione di escludere gli attuali giudici dal nuovo ordinamento è stata considerata controproducente. I magistrati tributari, hanno dimostrato di saper garantire la continuità del servizio, eppure sono stati esclusi senza giustificazioni valide, si legge nella mozione. L’AMT chiede al legislatore di prevedere una forma straordinaria di reclutamento per i giudici già in servizio, tenendo conto dell’esperienza accumulata, al fine di evitare una transizione lunga e incerta, che potrebbe durare fino a un decennio.
«Occorre un giudice a Berlino, che in questo caso è a Bruxelles», ha dichiarato ieri all’ultimo tavolo dei lavori, Raffaele Ceniccola, attuale presidente della Commissione Formazione Associazione Magistrati Tributari, già avvocato generale della Corte di Cassazione e presidente della Corte Tributaria di Caserta. Nella mozione sono state avanzate proposte concrete per il futuro e punti focali come l’adeguamento economico, il trattamento previdenziale, il rafforzamento del ruolo del CPGT, la permanenza in servizio, l’efficienza e vicinanza al cittadino. Per l’AMT, «serve un intervento immediato per evitare che le problematiche evidenziate si trasformino in veri e propri ostacoli al corretto funzionamento del sistema».
La mozione si chiude con l’auspicio di una collaborazione più stretta tra la categoria e le istituzioni per garantire una giustizia tributaria equa, efficiente e all’altezza delle sfide del prossimo decennio. A garantire vicinanza ai magistrati tributari, peraltro in forma trasversale, anche i parlamentari europei Aldo Patriciello (che ha presentato diverse interrogazioni in tempi non sospetti), Fulvio Martusciello e la vice presidente del Parlamento Europeo intervenuta ieri in videoconferenza durante la sessione moderata da Alessandro Galimberti del Sole24ore.
«I magistrati tributari sono un segmento centrale del funzionamento dello Stato e come tali devono essere tutelati – ha detto Picierno – serve una alleanza trasversale che tuteli il vostro ruolo e che riesca a far uscire l’Italia da una transizione per cui è stata più volte sanzionata dalla commissione europea. In questo cammino sono qui per rassicurarvi e la casa dei cittadini europei è al vostro fianco». Tra gli interventi dell’ultima sessione moderata dal responsabile della redazione di Caserta de Il Mattino, Andrea Ferraro, quello di Fabrizio Amatucci, docente di Diritto Tributario dell’Università Federico II di Napoli che tra l’altro ha toccato anche un tema di attualità (come il caso dello stop ai migranti in Albania) il quale ha sottolineatp l’importanza crescente del «potere di disapplicazione del giudice nazionale in caso di conflitto tra la norma interna e il diritto europeo.
Questo strumento permette al giudice di non applicare una norma interna incompatibile con i principi europei, senza dichiararne formalmente l’invalidità. Tale potere – ha concluso – rafforza l’applicazione uniforme del diritto europeo, ma pone anche questioni sulla limitazione della sovranità giurisdizionale a livello nazionale».
I lavori presieduti da Daniela Gobbi, Presidente dell’Associazione Magistrati Tributari e Vicepresidente della Corte di Giustizia Tributaria di II grado di Bologna hanno visto anche gli interventi della presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Carolina Lussana («la legge 130 ha tante luci ma anche tante ombre, ma abbiamo segnalato tante criticità che ci vengono evidenziate»), Luciana Cunicella, presidente della Commissione Bilancio; Lanfranco Tenaglia, componente del Comitato di Presidenza; Cosimo Ferri, già vice ministro, attuale vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e Raffaele Tuccillo vicepresidenti del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria; Rosa D’Angiolella, presidente nazionale dei commercialisti e Carmela Macchiarola, segretario generale Amt e giudice Cgt di primo grado a Milano.
Dottor Carlo Fucci, lei è Procuratore capo di Isernia, e fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria oltre ad essere presidente della Commissione «Rapporti Istituzionali e con Ordini Professionali». E’ giusto affermare che la giustizia tributaria è una giustizia vicina al cittadino?
R: La giustizia tributaria è spesso il primo punto di contatto tra i cittadini o le imprese ed ha ad oggetto tributi, tasse e imposte che si devono allo Stato o gli enti locali. Quando il titolare di un’impresa o un cittadino si vede notificato un avviso di accertamento, una cartella esattoriale con la quale si chiede il pagamento di un tributo che il cittadino ritiene di aver pagato o ritiene eccessivo, si rivolge al giudice tributario.
D: ln che modo il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria sta gestendo la transizione?
R: La riforma introdotta dalla legge 130 era attesa da tempo ed è stata necessaria per modernizzare la giustizia tributaria. Tuttavia, è stata implementata in modo piuttosto rapido, lasciando aperti diversi aspetti che necessitano di miglioramento. Al momento, il nostro impegno è duplice: da un lato, dobbiamo gestire l’attuale corpo di circa 2000 giudici tributari onorari, che per anni hanno amministrato la giustizia tributaria; dall’altro, stiamo lavorando alla creazione della nuova magistratura tributaria professionale, che dovrebbe essere composta da meno di 600 magistrati. Questa transizione richiede tempo e attenzione per garantire continuità e qualità del servizio.
D: Quale è il ruolo dei giudici tributari non professionali che hanno gestito il sistema fino ad oggi. e la posizione del Consiglio su questo aspetto?
R: La riforma non ha previsto un meccanismo di transizione per i giudici tributari non professionali nel nuovo ordinamento. Questo ha creato un certo malcontento, poiché molti di questi giudici hanno accumulato anni di esperienza e competenza. La nostra proposta è di valutare l’inclusione di questi giudici nel nuovo sistema, utilizzando procedure di selezione semplificate che possano valorizzare la loro esperienza. Credo che sarebbe un errore non considerare il valore che questi professionisti possono ancora apportare alla giustizia tributaria.
D: Ha accennato al primo concorso per la nuova magistratura tributaria professionale.
R: Il primo concorso per l’assunzione dei nuovi magistrati tributari è previsto per i primi mesi del 2025. L’obiettivo è quello di completare l’organico con circa 600 magistrati, anche se a mio avviso questo numero potrebbe rivelarsi insufficiente per coprire adeguatamente le esigenze del sistema. Dopo questo primo concorso, ne seguiranno almeno altri due.
D: Sono in corso rapporti istituzionali e di iniziative per migliorare la riforma
R: Come presidente della 10ª commissione, che si occupa dei rapporti istituzionali, ho promosso una serie di iniziative in sinergia con il Consiglio di Presidenza. Abbiamo avviato un dialogo costante con il Parlamento e il Governo per discutere possibili modifiche e miglioramenti alla riforma, ascoltando anche le esigenze degli ordini professionali. Inoltre, abbiamo avviato una serie di missioni internazionali: siamo stati alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per rafforzare il dialogo e confrontarci su tematiche rilevanti per la giustizia tributaria italiana.
ASSOCIAZIONE MAGISTRATI TRIBUTARI
CONVEGNO CASERTA – 15/16 NOVEMBRE 2024
MOZIONE FINALE
L’Assemblea generale dell’AMT riunitasi a Caserta nelle ore antimeridiane nei giorni 15 e 16 novembre all’esito di ampia ed articolata discussione tra i presenti,
approva il seguente
ordine del giorno
Premesso che da parte di tutti i presenti si è rilevato che nonostante l’entrata in vigore della riforma della giustizia tributaria e del nuovo ordinamento di tale magistratura a carattere professionale, la giustizia in materia di tributi continua ad essere amministrata esclusivamente dai giudici tributari in servizio, ritenuti quindi idonei a garantire la continuità di tale servizio, appare privo di fondamento la esclusione di tali giudici a proseguire la loro opera nell’attuale assetto ordinamentale.
In vista di tale rilievo appare sorprendente e in violazione di principi di economia e funzionalità l’esclusione dei suddetti giudici dall’introduzione nella nuova magistratura professionale attraverso forme di reclutamento che, tenendo conto della esperienza e della professionalità maturate, debbono osservare forme semplificate di assunzione nella nuova funzione di magistrato tributario. Siffatta situazione che permane dall’entrata in vigore della riforma è destinata a durare alcuni anni almeno fino all’esaurimento di un decennio.
Auspica, pertanto, un ripensamento del legislatore sull’opportunità di prevedere una forma straordinaria di reclutamento alle condizioni suindicate considerando anche la necessità di una copertura dei posti di secondo grado dal momento che i prossimi concorsi già programmati sono destinate a coprire soltanto i posti di primo grado.
Il disconoscimento del servizio prestato dai giudici tributari nel vecchio ordinamento per circa un secolo e mezzo (anno 1863 con la istituzione delle
commissioni tributarie) ha suscitato nella categoria un senso di frustrazione e di rilassamento della tensione, anche morale, che ha sempre caratterizzato il servizio prestato dai giudici tributari.
Nel rilevare che una riforma completa della giustizia tributaria non può non affrontare il tema delle garanzie della sua indipendenza, alcuni interventi di riforma appaiono particolarmente urgenti per dare risposta agli squilibri più vistosi del
sistema:
- Un adeguamento del trattamento economico degli attuali giudici tributari proporzionati ai compensi dei magistrati tributari che non può, altresì, prescindere dall’aumento dei compensi attualmente previsti sulla base degli aumenti registrati dall’indice Istat e della estensione del riconoscimento economico ai provvedimenti cautelari oggi divenuti particolarmente impegnativi in relazione alla complessità delle controversie e all’appellabilità delle decisioni in secondo grado;
- L’estensione agli attuali giudici tributari del trattamento previdenziale e assistenziale in ossequio alle decisioni assunte dalla Corte di Giustizia in materi di giudici onorari;
- Al fine di rafforzare il ruolo del CPGT, si richiede che il posto di Segretario Generale del Consiglio sia ricoperto da un giudice o da un magistrato tributario nominato dal Consiglio stesso.;
- La permanenza in servizio in regime transitorio dei giudici attraverso fino al compimento del 75° anno di età;
- Segnala, infine, la necessità di addivenire ad una razionale distribuzione degli uffici giudiziari che tenga presente la necessità di garantire una giustizia di prossimità e di assicurare un funzionamento dei servizi informatici della giustizia tributaria più spedita ed efficiente, anche con la fornitura di computer e di rete a ciascun giudice tributario.
Caserta 16 novembre 2024.
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A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DEL SINDACATO MAGISTRATI TRIBUTARI DI CASERTA
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FONTE:
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(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)