Turismo letterario. Viaggiare tra le pagine di un libro ed oltre…
I libri sono mappe per orientarsi lungo le strade della vita, chi ama la lettura lo sa. Ma, talvolta, sono proprio le strade, i luoghi a cui esse conducono, ad offrirci l’occasione di entrare “dentro” i libri, viverne le atmosfere, ammirare i paesaggi descritti in quelle pagine che ci hanno emozionato, commosso, rapito, fatto battere il cuore.
È questo il concetto chiave alla base del turismo letterario, branchia del turismo culturale che, partito come fenomeno di nicchia, va conquistando sempre più spazio e interesse.
In Italia, in particolare, dopo lo stop dei viaggi dovuto alla pandemia, il turismo letterario vive una stagione particolarmente florida. Al punto che, presso l’Università per stranieri di Perugia, nel dicembre 2021, è stato istituito il Tule- Centro per il Turismo Letterario, il primo centro di ricerca universitario che nasce con l’intento di occuparsi in maniera specifica di questa materia, mettendo in collegamento esperienze che, in Europa e nel mondo, sono nate o stanno nascendo intorno al tema della promozione territoriale.
Dal Grand Tour ad oggi, la suggestione del viaggio letterario
Il binomio tra letteratura e geografia- tra libri e viaggi- è senza dubbio stretto e vincente, come dimostra il trend attuale. Ma, senza voler neppure soffermarsi ad analizzarlo, basta guardarsi indietro di un paio di secoli, per comprenderne le origini e le dinamiche. I viaggi ispirati dalla letteratura, infatti, non sono affatto un’ “invenzione” recente.
Nell’800 fu il Grand Tour a costituire, di fatto, la prima forma di turismo letterario: nel loro lungo viaggio alla scoperta dell’Europa, abbracciando gli ideali del pensiero romantico, i rampolli delle famiglie nobili, visitavano i luoghi letterari per immergersi in prima persona in quel passato aureo, vissuto dagli autori classici, sulle cui opere si erano formati.
Molti resoconti di quei viaggi, a loro volta, hanno incrementato un genere letterario vero e proprio, la cosiddetta “letteratura di viaggio” di cui, per restare in tema di Grand Tour, è emblematico e valente esempio il Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe, in cui il lo scrittore, poeta e filosofo tedesco racconta della propria esperienza vissuta “lungo” lo Stivale, di quello che vi incontrò vi osservò e delle emozioni che questo viaggio seppe suscitare nel suo animo.
Assistere a ciò che si è letto o studiato, vedere le parole trasformarsi in mete da esplorare rappresenta il compiersi di una vera e propria magia. Una suggestione alla quale è davvero impossibile sottrarsi. E non è necessario neppure essere dei lettori “forti”, basta avere voglia di immergersi in storie passate, eppure sempre nuove.
Chi non si è anche solo per un attimo messo nei panni di Romeo, a Verona, sostando sotto il famoso balconcino di Giulietta ripercorrendo la trama della tragedia shakespeariana
Chi non ha sognato di trovarsi davanti a “quel ramo del lago di Como che volge a Mezzogiorno” dell’indimenticabile incipit de I Promessi Sposi?
Chi, facendo tappa in un caffè storico a Trieste, non ha sognato di poter scorgere tra i clienti Italo Svevo o, ancor meglio, il “suo” Zeno Cosini, alle prese con l’ultima sigaretta da fumare?
Dai tour delle città “sulle tracce” di questo o quell’autore, alle case museo degli scrittori, fino ai percorsi tematici come le Vie di Dante, tra Toscana ed Emilia Romagna o, in Sicilia, la Strada degli Scrittori dedicata ai grandi della letteratura siciliana come Pirandello, Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Camilleri e altri: sono tante e sempre di più, sul territorio nazionale, le proposte in termini di itinerari e modelli turistici che puntano a valorizzare gli aspetti culturali e paesaggistici di un territorio e della narrazione di esso attraverso i libri.
Opportunità di viaggio, queste, che offrono al visitatore la possibilità di identificarsi in un preciso luogo fino a quel momento conosciuto solo attraverso la lettura, osservando, toccando, sentendo, sperimentando e, perché no, gustando ciò che ha ispirato un autore, nella stesura di capolavori della letteratura e della poesia.
Il Parco Letterario, una storia italiana
Nell’offerta che caratterizza il turismo letterario esiste un modello che nasce in Italia e che, nel tempo, è stato adottato anche oltre i suoi confini fino a diventare un vero e proprio format: il Parco Letterario.
È curioso che, ad “inventare” il Parco Letterario come modello di sviluppo culturale e turistico e, quindi economico, fu proprio uno scrittore. Nel 1976, infatti, Ippolito Nievo volle e seppe trovare un’idea che gli consentisse di preservare un duplice patrimonio: quello immateriale, costituito dalla storia letteraria familiare, e quello materiale, rappresentato dalle pietre del suo Castello di Colloredo di Montalbano in Friuli, crollato in seguito al terremoto, che era stato per lui luogo di ispirazione. Proprio lì, tra quelle mura, egli aveva dato vita alla sua opera maggiore, il romanzo “Confessioni di un italiano”. Alla sua morte fu la fondazione in sua memoria a concretizzare quest’ idea, scaturita da una felice intuizione che tanta fortuna avrebbe avuto in seguito.
Il primo Parco Letterario italiano
È il 1992 quando nasce il primo Parco Letterario, tra le Province di Udine, Pordenone e Venezia: è proprio quello dedicato ad Ippolito Nievo. Dal 2010 I Parchi letterari sono un marchio registrato, a gestirli è Paesaggio Culturale Italiano, la società che ne ha messo a punto ed esportato il modello, creando una vera e propria una rete che, stando ai dati pubblicati, coinvolge quasi un milione di persone ogni anno.
Attualmente i Parchi Letterari nel mondo sono 40:
32 in Italia, 4 in Norvegia, 1 in Francia, 1 in Florida e 1 a L’Avana, e riuniscono più di 80 Comuni, sei Parchi Nazionali, sei Parchi Regionali, oasi riserve e un numero nutritissimo di associazioni.
Parchi Letterari, cosa sono e dove trovarli
Dall’Abruzzo al Molise, dal Lazio all’Umbria, passando per la Toscana, in pratica i Parchi Letterari hanno messo radici in tutta Italia da Nord a Sud.
Dai grandi scrittori poeti e filosofi come Petrarca, Croce, D’Annunzio, Montale, Silone, Levi, Ovidio, Virgilio, solo per fare qualche nome, ad autori ed intellettuali meno conosciuti al grande pubblico che, però, hanno saputo lasciare il segno di sé raccontando i propri luoghi di ispirazione, i Parchi letterari tengono viva la memoria delle loro opere. E costituiscono un valido strumento di promozione e di valorizzazione culturale, sociale ed economico dei territori in cui si istituiscono, ma anche ambientale.
Il criterio della sostenibilità è, infatti, fondante nell’ organizzazione e nella formulazione della proposta turistica di un Parco Letterario, in cui l’ambiente e la natura rappresentano elementi da valorizzare e tutelare, affinché siano vissuti in maniera rispettosa e virtuosa. I
ll format, come afferma il presidente di Paesaggio Culturale Italiano, Stanislao de Marsanich, è “non più solo un percorso del narrato, ma una cornice dove fare convergere le risorse di comunità antiche, desiderose di raccontarsi e di proiettarsi con energia verso il futuro”.
Il Parco Letterario è un vero ecosistema che riunisce tutti gli attori di un luogo dandogli maggiore valore. Musei, associazioni e fondazioni culturali, associazioni ambientalistiche e di categoria, società cooperative, operatori culturali, economici, dell’accoglienza e della ricettività.
Tutti insieme, dando ad una reale un’occasione di sviluppo anche economico del territorio, fanno sì che il turista non sia solo un semplice fruitore di servizi ma divenga parte attiva di questa comunità che scopre, esalta, decanta e produce bellezza, in nome di un luogo e della sua essenza.
La visita ad un Parco Letterario
dal fascino delle parole alla bellezza dei luoghi
Ma cosa bisogna aspettarsi dalla visita ad un Parco Letterario? Nient’altro che di poter godere di percorsi naturalistici e letterari, di visite a case museo, di mostre, letture, incontri, luoghi, ricette e perfino dell’incontro ravvicinato con popoli che sono stati fonte di ispirazione per le più belle pagine della letteratura. Tutto, però, all’interno di un unico “contenitore”.
Ammirare i suggestivi calanchi da Aliano e percorrere le stradine del borgo lucano dove Carlo Levi visse il confino, visitare i Colli Euganei della cui bellezza cantò Petrarca, passeggiare sulle rive del Mincio di cui Virgilio scrisse nelle Georgiche, per citare solo qualcuna delle opportunità che vi si presenteranno, vi darà modo di comprendere ancor meglio e più a fondo l’essenza delle opere e l’intenzione più intima di coloro che le hanno composte.
Se non avete mai visitato un Parco Letterario, un’occasione per farlo e viverne appieno l’essenza è certamente la Giornata Europea dei Parchi Letterari che, da dieci anni, si celebra la penultima domenica di ottobre.
Nei giorni precedenti e successivi a questa giornata, che per il 2024 si celebra il 20 ottobre, tutti i Parchi Letterari ospitano, oltre alle consuete attività quotidiane, una serie di iniziative dedicate.
Per saperne di più è possibile consultare il sito https://www.parchiletterari.com sempre aggiornato sulle iniziative e sulla costituzione di nuovi Parchi.
E adesso non ci resta che aprire un libro e…programmare il prossimo viaggio.
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