Alluvione in Romagna, destra nel fango: il governo dei soli annunci se la prende con la Regione
Alluvione in Romagna, destra nel fango: il governo dei soli annunci se la prende con la Regione
Lo scaricabarile – Emilia-Romagna. Un anno dopo: la stessa tragedia. Con i paesi sott’acqua, Musumeci fa campagna elettorale
Ancora fango. I fiumi che non tengono più. L’Appennino che frana, le strade che cedono. A 16 mesi dalla terribile alluvione del 2023 la Romagna ritorna a quell’incubo, dopo 350 mm di pioggia, le evacuazioni nella notte, le ordinanze dei sindaci agli abitanti: “Rifugiatevi sui piani alti”. Nessun morto ma due dispersi nel Ravennate. Proprio la provincia di Ravenna insieme a quella di Forlì-Cesena è stata la più colpita, come nel 2023. Tra Bagnacavallo – dove la forza dell’acqua ha fatto anche crollare i muri delle case –, Faenza, Conselice, Lugo, Cotignola. E poi a Modigliana, sui monti forlivesi. Collegamenti ferroviari sospesi, le scuole e gli impianti sportivi chiusi. Un altro disastro.
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L’anno scorso, nella foga da competizione politica, il ministro della Protezione civile Musumeci aveva ben pensato di rimarcare come Sergio Mattarella fosse arrivato buon ultimo in Emilia Romagna, mica come Giorgia Meloni giunta subito, con le galosce nel fango, ad abbracciare gli alluvionati e poi a stretto giro con la presidente della commissione europea Von der Leyen a sorvolare le zone disastrate. Ma se possibile ieri Musumeci ha fatto pure peggio: mentre ancora si cercano i dispersi ha ritenuto prioritario organizzare una conferenza stampa per randellare la regione contesa al Pd. “In questo decennio l’Emilia Romagna ha avuto assegnati 595 milioni dai governi. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanto è stato speso e ci facesse la cortesia di dirci quali sono ancora i territori più vulnerabili potremmo programmare ulteriori interventi”. Ma che lo scaricabarile in realtà nasconde altro lo aveva già chiarito il viceministro delle Infrastrutture Bignami, uomo di punta di Fdi in Emilia che andrà al voto a novembre. Prima della conferenza al fianco di Musumeci ecco la stoccata: “La situazione in Romagna è ancora una volta determinata da amministratori incapaci. E invece che stare zitti attaccano il Governo e il commissario Figliuolo. Se avessero dignità se ne andrebbero”.
“Ci eravamo illusi per un attimo che, almeno stavolta, la destra non facesse becero sciacallaggio. Non è passata la notte che hanno invece già replicato il film dell’anno scorso, diffondendo fake news e moltiplicando attacchi ad uso e consumo elettorale. Il paradosso è che, dopo aver voluto contro tutto e tutti tenere la gestione della ricostruzione a Roma, scaricano poi tutte le responsabilità sul territorio. È indecente sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista morale” ha commentato la presidente reggente dell’Emilia Romagna Irene Priolo, stupita per l’intemerata di Musumeci che aveva sentito al telefono poco prima per la dichiarazione dello stato di emergenza. Ma c’è di più: nell’accusa del ministro viene coinvolta la Protezione civile, oggi affidata alle “cure” di un ministro politico a dispetto dell’assetto terzo per definizione. E l’imbarazzo corre anche al ministero dell’Ambiente: “Il piano nazionale sul dissesto idrogeologico è fermo da cinque mesi nelle strutture del ministero” ha detto Musumeci.
Ma si tratta di vittime secondarie: la prima è la postura istituzionale come fa notare il solitamente mite Graziano Delrio. “La dichiarazione di Musumeci è straordinariamente grave per il ruolo che ricopre. Oggi approfitta della sua posizione durante un momento di grave difficoltà per una piccola speculazione politica che si addice di solito a uomini piccoli piccoli”. Ma la posta è ghiotta e non risparmia neppure Ravenna, città in ginocchio: il sindaco Michele de Pascale è il candidato alla Regione. “Se non riesce a spendere per la città e la Provincia che amministra, come potrebbe governare bene la regione qualora vincesse le elezioni?”, è l’attacco dei meloniani che costringe Matteo Salvini a recitare la parte del moderato: “Non c’è neanche mezzo minuto da dedicare alla conta dei danni, si sta lavorando per evacuare, salvare e mettere in sicurezza”.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)