Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ mai spam o pubblicità molesta
Attualità

«La pubblicità degli appalti va fatta anche sui giornali»

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!





«La pubblicità degli appalti va fatta anche sui giornali»
Arriva l’emendamento di Fi al Decreto Omnibus per correggere il Codice dei Lavori: «Si garantisce trasparenza con avvisi almeno su un quotidiano nazionale e due locali»

ROMA La piattaforma online dell’Anac non basta a garantire la trasparenza dovuta agli avvisi di bandi e gare sui lavori pubblici. E dunque gli annunci degli appalti “sottosoglia”, quindi quelli più modesti, devono essere pubblicati anche sui quotidiani. È ora un emendamento al Decreto Omnibus, firmato da Forza Italia e appena presentato alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, a raccogliere il pressing di cittadini e imprese dopo mesi di allarmi lanciati per le difficoltà di gestione di una procedura online che di fatto va ancora oleata. Senza contare l’impatto economico su un settore strategico come l’editoria già agli atti dopo l’addio alla pubblicazione degli avvisi di gara sui giornali scattato a inizio anno con il nuovo Codice dei lavori pubblici.
IL DOCUMENTO
Nel dettaglio, l’emendamento punta dritto a integrare e correggere l’articolo 50 del Codice degli Appalti che si occupa appunto delle procedure di affidamento negoziate senza bando. «Al fine di garantire adeguati livelli di trasparenza e conoscibilità e favorire la concorrenza attraverso la più ampia partecipazione delle imprese interessate, anche nelle realtà territoriali locali, nonché di consentire la graduale implementazione delle modalità di pubblicazione di cui all’art. 85», dice il testo con riferimento alle difficoltà di implementazione della piattaforma Anac, «le stazioni appaltanti assicurano altresì la pubblicazione per estratto su almeno uno dei principali quotidiani a diffusione nazionale e su almeno due dei principali quotidiani a diffusione locale nel luogo ove si esegue il contratto».
Lo stesso documento precisa poi le informazioni da inserire nell’annuncio; dall’oggetto dell’appalto alla società invitate, dall’importo del contratto al termine per l’esecuzione per finire con la società aggiudicataria. Infine, viene specificato come «le spese di pubblicazione sono rimborsate alla stazione appaltante dall’aggiudicatario entro il termine di sessanta giorni dall’aggiudicazione».
A rendere ancora più esplicito l’obiettivo della modifica sono le motivazioni contenute nello stesso documento. «In considerazione dell’importo contenuto, della numerosità di detti contratti e della rilevanza locale degli stessi, al fine di massimizzare la conoscibilità e la trasparenza dell’attività della Pubblica amministrazione in materia, evitare possibili abusi di tali istituti e ridurre i rischi di contenzioso», è scritto,« appare opportuno rafforzare le procedure di pubblicazione di detti contratti attualmente previste dalla normativa ed ancora in fase di implementazione».
GLI OBIETTIVI
«Da tempo con Forza Italia portiamo avanti questa battaglia che ritengo cruciale, considerate le numerose sollecitazioni raccolte da Associazioni e società anche sul territorio per arrivare a dei correttivi», ha spiegato Dario Damiami, senatore di Forza Italia. «Accanto all’implementazione del portale Anac va fatto subito un passo indietro per tornare alla pubblicità sui quotidiani, almeno uno nazionale e due locali, con l’obiettivo di garantire la massima pubblicità». Soprattutto, sottolinea Damiani, quando si parla di pubblicità da parte di stazioni appaltanti come Comuni per gli affidamenti diretti, ossia sotto i 150.000 euro. Va ricordato infatti che il nuovo Codice Appalti dà l’opportunità agli uffici tecnici delle stazioni appaltanti di comunicare direttamente alle imprese per l’affidamento. E senza l’opportuna trasparenza è a rischio anche la concorrenza
Inoltre, il doppio binario per la pubblicità metterebbe anche una toppa rispetto alle ricadute economiche che ha già avuto in questi mesi lo stop alla pubblicità legale sui giornali. «Gli effetti sono stati pesanti per il comparto dell’editoria già in affanno, che invece va sostenuto», ha spiegato Damiani, che ricorda come ci siano altri pezzi di indotto fortemente colpiti dalla recente riforma. Le società di raccolta della pubblicità legale, solo per fare un esempio. È un’intera filiera a soffrire ‎<Questo messaggio è stato modificato>

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!

Teleradio News

tel. (+39) 0823 862832; 333 148 1414 - 393 2714042 - 334 539 2935; mail to: info@tr-news.it - info@teleradio-news.it - http://teleradionews.info - web: www.tr-news.it - htps://www.teleradio-news.it e vari siti web collegati