Conte: ‘No a Renzi, un affarista; Grillo rispetti noi e il contratto’. Leader a tuttocampo
Conte: “No a Renzi, un affarista. Grillo rispetti noi e il contratto”.
Leader a tuttocampo – L’incontro. L’ex premier: “Matteo vuol entrare nella partita del litio, mai con lui”. Sul garante : “Con Beppe sopraelevato uscirei dai 5S”
Il Movimento ha già fissato l’assemblea per il 19 e il 20 ottobre, presso il Palazzo dei congressi a Roma. Potrebbe slittare, “per non comprimere la discussione interna” spiegano, Nell’attesa, si ritorna all’intervista di Conte, e al veto di Grillo alle modifiche ai “pilastri non negoziabili”: i due mandati, il simbolo e il nome. “Il simbolo è già cambiato più volte – ribatte l’ex premier – e anche la regola dei mandati è stata cambiata per i consiglieri comunali, per esigenze particolari”. Ovvero per ricandidare nel 2021 come sindaca di Roma Virginia Raggi, ai tempi al terzo mandato. Una norma per la big che, secondo i contiani, “ormai è schiacciata su Grillo”. E proprio i lealisti fanno notare come il fondatore, secondo quanto scritto da Il Dubbio, starebbe meditando di farsi assistere nella battaglia legale contro Conte dall’avvocato Pieremilio Sammarco, presso il cui studio lavorava proprio Raggi.
Però l’ex premier ostenta serenità: “Gli avvocati se ne occuperanno, ma l’impegno a non sollevare contestazioni sul simbolo è nero su bianco e il garante dovrebbe rispettarlo”. E comunque, precisa, “non accetterò mai di vivere in una comunità in cui c’è un soggetto sopraelevato rispetto a esso. Se passa questo principio, non potrei esserci”. Poi, certo, c’è Renzi. Appena i giornalisti evocano il suo nome, dalla platea salgono i buu e le proteste. Conte può infierire: “Il popolo italiano non si fida di lui. Questo campo largo, ma che vuol dire ? Chiunque passa Fino a ieri Renzi ha votato con la Meloni, poi ha perso le elezioni e ora torna. Ha fatto il Jobs Act, non vuole il salario minimo e il reddito di cittadinanza. E poi noi siamo in politica per contrastare l’affarismo”. Però Elly Schlein spinge per il rientro di Renzi… “Avremo modo di parlarne, con Pd e Avs stiamo lavorando, non si parte da zero”.
Però a Iv è no, totale: “Mi metto nei panni di Schlein, non capisco questa scelta che ci fa male. Devo essere maligno? Se qualcuno pensa di spaccare il M5S, non ci saremo”. Quindi, le nomine in Rai: “Non siamo mai stati gli utili idioti di nessuno. portino presidenti autorevoli, indipendenti e li valutiamo. Soluzioni partiticamente congeniali non ci riguardano”.
Dopodiché, “Telemeloni esiste, certo, ma non è che se prima era TelePd era migliore. Il problema è la legge (fatta da Renzi, ndr), noi stiamo per lanciare gli Stati generali per un progetto di riforma della Rai. Il primo obiettivo è fuori la politica e i partiti dalla tv pubblica”. Saluti.
(Di Luca De Carolis – Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)