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In Africa alla scoperta di Zanzibar

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Se state pensando a una meta esotica nel continente africano dove far confluire la vostra voglia di mare, relax, emozioni e natura incontaminata, probabilmente è arrivato il momento di programmare un viaggio a Zanzibar.

Zanzibar, in realtà, è il nome di un arcipelago costituito da due isole maggiori, Unguja e Pemba, e una corte di piccole isole satelliti poste poco al largo della Tanzania, nell’Africa sud-orientale.

Unguja: l’isola più turistica

Praticamente quasi tutti i flussi turistici puntano a Unguja che dispone di una ampia ricettività dovuta alla presenza di villaggi tuiristici, resort e alberghi che tuttavia non impattano particolarmente sulla bellezza di quest’isola dalle ragguardevoli dimensioni di 1658 kmq.

È a Unguja (che comunque viene comunemente chiamata Zanzibar) che si trova anche gran parte delle spiagge di sabbia bianca e soffice della costa orientale che la rendono tanto apprezzata dai turisti. Spiagge da sogno che di sera diventano struggentemente romantiche, avvolgendo i turisti con una brezza tiepida mentre i granchi fantasma fanno velocemente capolino dalle loro tane per esibirsi in velocissime corse sfiorando la sabbia.

L’oceano indiano che bagna queste coste è uno scrigno di vita e biodiversità, ma proprio per questo si faccia attenzione quando si entra in acqua, a pochi metri iniziano le formazioni coralline e, soprattutto quando c’è bassa marea bisogna fare attenzione alle rocce aguzze e a creature marine bellissime ma spesso urticanti. La buona regola è quella di indossare sempre calzature da mare e di non toccare nulla.

Mare e tintarella non sono certo gli unici motivi per una vacanza a Zanzibar: ci troviamo su un’isola dalla storia ricca e particolare, un autentico crocevia di popoli e culture, un luogo anche tristemente famoso in passato per la tratta degli schiavi di cui ancora oggi si possono visitare le prigioni in cui venivano ammassati. Ma ci troviamo anche sull’isola delle spezie che, prodotte in grande quantità, rappresentano, oltre al turismo e alla pesca, uno dei perni economici di Zanzibar.

Cosa vedere a Stone Town

Di grande interesse è la visita del centro antico della capitale, Stone Town, con la sua architettura contaminata da vari stili di tradizioni lontane e vicine. Colonizzata da arabi e persiani nei secoli passati, si mostra con un profilo tutto personale, fatto di decorazioni e arabeschi, materiali diversi ed eterogenei che le conferiscono uno spiccato carattere multiculturale.

I portoni in legno rappresentano indubbiamente una peculiarità e allo stesso tempo un eccezionale patrimonio storico che si incontra camminando per le strade e se ne possono incontrare, secondo alcune stime, ben 560 esemplari splendidamente conservati e attraverso cui scoprire leggende e tradizioni locali.

Gli elaboratissimi intagli e bassorilievi sono simboli di prosperità e salute per la famiglia e rappresentano di volta in volta palme da dattero, uva, fiori di loto e altri motivi ornamentali floreali, oppure animali come pesci, aquile o leoni a simboleggiare fertilità e potere sociale.

Interessante la visita del Forte Arabo, una struttura di pietra costruita dagli omaniti per difendersi dalle incursioni portoghesi, risalente alla fine del 1600.

Non lontano dal Forte Arabo si trova l’edificio più importante di Stone Town: il cosiddetto Palazzo delle Meraviglie, che si affaccia sul mare, in cui si trova un museo volto alla conoscenza dell’arcipelago e della sua storia.

Stone Town è un intrico di strade e viuzze in cui ci si può addentrare senza problemi alla scoperta di angoli e suggestioni, senza dimenticare che qui si trova anche la casa natale di Farrokh Bulsara, universalmente conosciuto come Freddie Mercury, tappa imperdibile per gli amanti della musica di tutto il mondo.

La Rozani Forest

Nell’interno dell’isola si può andare a visitare i villaggi indigeni o addentrarsi con una guida nella Rozani Forest, una riserva naturale di circa 3000 ettari in cui si trovano eucalipti secolari, palme giganti, antilopi, maiali selvatici, manguste e, soprattutto, le rare scimmie rosse che vivono unicamente in questo angolo del pianeta.

Molti i punti di immersione per gli amanti della subacquea e dello snorkeling e, con un po’ di fortuna, vi può capitare anche di nuotare tra i branchi di delfini costantemente presenti lungo le coste.

Al pomeriggio recatevi sulle spiagge meno turistiche. Vedrete le donne dell’isola che con i loro coloratissimi vestiti camminano nell’acqua bassa per raccogliere molluschi e potrete osservare le incredibili grandi stelle di mare tipiche della costa.

Nel fare tutto questo vi renderete conto che Zanzibar è un caleidoscopio di colori, odori ed emozioni che, col suo stile di vita dell’hakuna matata (nessun problema), vi trasmetterà il mal d’Africa e la voglia di tornare quanto prima.

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(Fonte: RosmarinoNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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