Spiccioli di spiritualità, la Croce
La croce, a spogliarla di ogni riferimento sacro, formata da due assi di legno asimmetrici posti in posizione perpendicolare, è (era) strumento particolarmente pratico per appendere, legare inchiodare animali muniti di arti, e tra questi l’uomo, in modo da poter essere visti a distanza. Gli antichi romani infatti, la usavano come strumento di monito a non fare la stessa fine dell’appeso. A questo serviva il cartello posto in alto, che indicava il motivo della condanna a morte. Nel caso di Gesù: “Gesù di Nazaret re dei Giudei”, scritto in tre lingue (greco, latino e aramaico) che, grosso modo era il motivo della condanna a morte. Come a dire: uno che voleva usurpare il potere politico. Ma lo era veramente? Certamente no, ma un rivoluzionario sì, nel senso di capovolgere il comune pensare del tempo. Stare dalla parte degli ultimi, non rispondere alle offese, anzi amare i propri nemici era, ed è, un messaggio rivoluzionario. Forse il galileo è stato il più grande rivoluzionario – non violento – della storia umana. Di sicuro l’ha cambiata, con un messaggio che ha capovolto la logica dei due poteri del tempo, quello politico e quello spirituale, basato il primo sulla superiorità dell’uomo su altri uomini, il secondo sull’osservanza rigorosa di precetti religiosi. E mi viene da pensare quanto la nostra religiosità sia anch’essa basata sull’osservanza sterile di norme, e non sull’unica legge che farebbe cambiare l’uomo dal di dentro: quella dell’amore. Sappiamo come è andata a finire: da quella croce strumento di morte, che i primi cristiani avevano vergogna a presentare come loro simbolo distintivo, si è sviluppato un movimento che – con tutte le sue brutture, conflitti interni, scismi, scandali, ma anche barlumi di santità – ha cambiato il corso della storia. A proposito di storia, si dice, e giustamente, che la storia non si fa con i “se” e con i “ma”, ma mi viene spesso da pensare cosa sarebbe stata la nostra storia occidentale senza quell’umile uomo di Nazareth che i suoi seguaci credono Figlio di Dio. E cosa sarebbe stata la storia mondiale senza i Budda, i Maometto, i Ghandi, i Confucio che hanno forgiato con i loro insegnamenti, nel bene e nel male, milioni di persone. Tutto è cominciato un mattino dopo la Pasqua (ebraica) quando una donna, secondo alcuni di incerta posizione sociale, e comunque al quel tempo bastava essere donna per avere un’incerta posizione sociale, vide una tomba deserta ed un uomo che se ne allontanava pregandole di darne comunicazione ai suoi seguaci. Da lì è cominciato tutto, e per opera di una donna.
Michele Pugliese
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