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Marcinelle: Centinaia di italani morti in galleria perché ‘incooraggati’ a emigrare dallo Stato?!

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8 agosto 2024: Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo – 68° Anniversario della tragedia di Marcinelle.
Un pensiero particolare per titti gli emigrati e loro famiglie: l’8 agosto 1956 per uno scoppio nella miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, morirono 262 minatori 136 dei quali erano italiani.
Il Belgio fu il primo Paese con il quale, subito dopo la Seconda guerra mondiale, il governo italiano sottoscrisse un accordo di emigrazione programmata divenendo il primo Paese di accoglienza per gli italiani che furono comunque sottoposti a pesanti condizioni lavorative e discriminati perché già alleati dei nazisti che avevano invaso il Belgio durante la guerra.
Il trattato con il Belgio, prevedeva che i lavoratori italiani venissero destinati al lavoro nelle miniere di carbone e assicurava all’Italia una determinata quantità di carbone per ogni minatore inviato in Belgio.
L’impatto con la miniera era per molti lavoratori traumatico. Si scendeva a volte a più di mille metri di profondità senza esperienza, periodo di formazione e ignoranza delle reali condizioni in cui avrebbero dovuto lavorare.
Il salario era nettamente inferiore a quello sperato e promesso nell’accordo bilaterale, perché una parte era legata al lavoro a cottimo, il che tra l’altro, costringendo i minatori a risparmiare tempo, spingendoli a tralasciare le procedure di sicurezza e ad esporsi al rischio di incidenti.
Riguardo alle condizioni di vita i lavoratori vennero ospitati nelle baracche di ex campi di concentramento, prive di elettricità e con i servizi igienici all’aperto.
Dopo la tragedia di Marcinelle il Belgio cominciò a rendersi conto del sistema emarginante riservato agli italiani e diede inizio a un ripensamento che portò nel tempo a una revisione della propria politica migratori.
Dal 2001 l’8 agosto, anniversario della strage di Marcinelle, si celebra la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”.
Nulla si dice però dell’inganno dello Stato verso i lavoratori inviati all’estero con gli accordi bilaterali che avevano in realtà un unico scopo: allentare la tensione dovuta alla disoccupazione creatasi dopo la guerra allontanando più lavoratori possibili dal Paese per evitare lo scoppio di una nuova guerra civile e nel contempo ottenere dai Paesi che di forza lavoro avevano bisogno un ritorno economico come ad esempio il carbone nel caso del Belgio.
La cosiddetta ragion di Stato che da 80 anni viaggia sulle spalle del popolo.
Quindi lo Stato, oltre a ricordarvi, perché di voi si tratta, in questa giornata nazionale, dovrebbe chiedervi scusa per come vi ha usato in nome della ragion di Stato.
(Michele Russo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)
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