Sanità. Annalisa Patriarca (FI): bisogna armonizzare le norme e il diritto alla salute individuale
La deputata azzurra: «Tecnologia valore aggiunto, ma serve tutela privacy»
«Negli ultimi anni, il settore sanitario e quello del welfare sono stati oggetto di trasformazioni profonde e spesso interconnesse, guidate da un lato dall’avanzamento tecnologico e dall’altro dalle mutate esigenze della società moderna.
L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la telemedicina ha rivoluzionato il modo in cui i servizi sanitari vengono erogati.
Queste innovazioni hanno il potenziale di migliorare significativamente l’efficienza e l’accessibilità delle cure.
L’intelligenza artificiale, ad esempio, consente diagnosi più rapide e accurate, mentre la telemedicina elimina le barriere geografiche, facilitando l’accesso ai servizi anche nelle aree più remote.
Tuttavia, l’integrazione di questi strumenti nel sistema sanitario comporta anche delle sfide, in particolare riguardo alla sicurezza dei dati e alla protezione della privacy dei pazienti.
È fondamentale che i regolatori e i fornitori di servizi sanitari collaborino per sviluppare norme e protocolli che garantiscano la protezione di queste informazioni, senza ostacolare l’innovazione tecnologica».
A dirlo è la deputata di Forza Italia Annarita Patriarca, componente dell’ufficio di presidenza di Montecitorio e della commissione Affari sociali, auspicando una armonizzazione tra normative nazionali ed europee sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e sanità.
«L’invecchiamento della popolazione, la crescente diversità culturale e le disuguaglianze economiche sono fenomeni che richiedono politiche sociali più inclusive e flessibili. Le politiche di welfare devono essere riconsiderate per garantire che siano equitative e capaci di rispondere alle sfide poste dalla globalizzazione e dal cambiamento del mercato del lavoro, oltre che in grado di promuovere l’inclusione sociale e l’uguaglianza delle opportunità, assicurando che nessun gruppo venga lasciato indietro.
La tecnologia, se ben utilizzata, può essere un potente alleato nel ridurre le disuguaglianze e migliorare il benessere generale – ha concluso l’esponente del partito azzurro –.
Tuttavia, per ottenere risultati duraturi, è cruciale promuovere anche l’inclusione digitale, garantendo che tutti abbiano accesso alle nuove tecnologie e possano trarne beneficio».
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