Caiazzo. ‘Attrezzi e mezzi contadini’ tornano alla ‘Fiera della Maddalena’ attraverso il libro di Raffaele Mone
Nell’ambito delle manifestazioni connesse alla Fiera della Maddalena, sabato 20 luglio alle ore 18.30, a Caiazzo, presso la saletta della biblioteca di Palazzo Mazziotti, sarà presentato il volume di Raffaele Mone “Attrezzi e mezzi contadini tra memoria e storia”, per i tipi di Giuseppe Vozza Editore.
L’autore, in continuità con il suo precedente saggio “Il mondo contadino – Aspetti umani, educativi e culturali”, edito nel 2016, va ad indagare il mondo contadino nel primo cinquantennio del secolo scorso attingendo sia ai ricordi personali che alla scarsa bibliografia sull’argomento, con riferimento ad un territorio, quello detto “Caiatino”, che ha avuto da sempre l’agricoltura quale mezzo primario di sostentamento della popolazione.
Tra le fonti citate compare il mio “Aspetti della Civiltà Contadina nel Caiatino” e questo mi inorgoglisce e per questo ringrazio l’autore.
Egli non si limita in questa opera ad una mera descrizione degli attrezzi e dei mezzi utilizzati dalla società contadina sia per svolgere i lavori nei campi sia nella vita quotidiana ma descrive la vita giornaliera con puntualità e associa ad ogni azione l’attrezzo o il mezzo utilizzato: lo rende vivo nelle mani dell’uomo.
Altra nota importante è che questo volume va a colmare un vuoto.
A Caiazzo è da tempo presente il Museo “Kere” che rappresenta visivamente il mondo contadino.
Se vi si associa questa pubblicazione, che tra l’altro contiene foto di vari mezzi e attrezzi presenti nel museo, si chiude il cerchio e il visitatore avrà una informativa completa, visiva e descrittiva, che lo fa immergere in un mondo, quello contadino, nel quale affondano le nostre radici.
Il volume di Raffaele Mone è, quindi, di per sé un monumento al mondo contadino.
Un tassello mancante che è stato ritrovato e per questo l’autore merita il giusto posto sugli scranni della storia locale.
Ho avuto l’onore di leggere in anteprima il volume e posso affermare che lo stile è chiaro e scorrevole, non stanca il lettore anzi lo appassiona.
L’apparato iconografico, cioè le foto, lo arricchiscono e al tempo stesso snelliscono la lettura, a dimostrazione di un progetto editoriale ben congegnato.
È un libro che vale la pena leggere perché si distingue rispetto alla tanta carta stampata che oggi viene propinata come storia.
E lo afferma uno che legge di tutto e quindi riesce a discernere.
È un libro che nella biblioteca di chi ama il nostro territorio non può mancare. Parola di storico.
(Michele Russo – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)