Sanità in Italia: la classifica ministeriale delle Regioni più e meno efficienti

di Anna Fabi

16 Luglio 2024 08:00

Il Ministero della Salute pubblica la classifica delle Regioni italiane basata sulla qualità dell’assistenza sanitaria: ecco le eccellenze e le bocciature.

Il Ministero della Salute ha rilasciato i dati del Rapporto che misura la qualità dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) offerti dal Servizio Sanitario Nazionale in tutta Italia.

Tra le 21 Regioni esaminate, 13 superano la soglia minima e tra queste Veneto, Emilia, Toscana e Trento ottengono i punteggi più alti.

Vediamo tutto.

Come funziona il monitoraggio

 

Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), operativo dal 2020 (in sostituzione della Griglia LEA), è un sistema di valutazione, monitoraggio e verifica dell’attività sanitaria erogata da soggetti pubblici e privati accreditati nelle Regioni e nelle Province autonome.

Gli indicatori utilizzati sono 88, articolati per macro-aree:

  • 16 per la prevenzione collettiva e sanità pubblica
  • 33 per l’assistenza distrettuale
  • 24 per l’assistenza ospedaliera
  • 4 indicatori di contesto per la stima del bisogno sanitario
  • 1 indicatore di equità sociale
  • 10 indicatori per il monitoraggio e la valutazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali – PDTA (BPCO, scompenso cardiaco, diabete, tumore mammella nella donna, tumore colon e tumore retto).

Di tutti gli indicatori, 22 sono considerati “core” ma tutti analizzano nel dettaglio diverse aree dell’assistenza sanitaria. Gli indicatori principali sono suddivisi a loro volta in tre macro-aree:

  • prevenzione collettiva a sanità pubblica
  • assistenza distrettuale
  • assistenza ospedaliera.

Ebbene, in base a tali parametri “core”, 8 Regioni non ottengono la sufficienza per  almeno una di queste tre aree: cure ospedaliere, sanità territoriale e prevenzione.

Sanità italiana: le Regioni migliori e peggiori

 

In base ai parametri NSG, le Regioni promosse nel 2022 sono 13: Piemonte, Lombardia, Trento, Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata.

Il Servizio Sanitario risulta particolarmente efficiente in Emilia Romagna, Toscana, P.A. Trento e Veneto.

Le Regioni con punteggio più basso sono prevalentemente quelle del Sud, con la Valle d’Aosta in ultima posizione e la Provincia Autonoma di Bolzano in fondo alla classifica.

Nello specifico, P.A. Bolzano, Abruzzo e Molise sono carenti sulla prevenzione. La Campania sull’assistenza distrettuale. Calabria, Sicilia e Sardegna lo sono per entrambe le aree.

La maglia nera va però alla Valle d’Aosta bocciata su tutti i fronti.

I servizi peggiori

Tra gli indicatori con le performance peggiori, si segnala l’indicatore sugli stili di vita, che evidenzia criticità in tutta l’area meridionale del Paese e una tendenza al rialzo dei comportamenti a rischio per la salute.

Anche gli screening oncologici mostrano una copertura inferiore al 50% del target, con una notevole variabilità regionale.

Per l’assistenza domiciliare si segnalano punteggi sotto soglia anche per Calabria, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta.

Infine, nove Regioni sono sotto la soglia sull’intervento rapido in caso di frattura al femore negli over 65, con particolari criticità in Molise, Calabria e Sardegna.