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Il premio City’Scape Award 2024 non tranquillizza per nulla il gruppo di lavoro

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In seguito all’annuncio della direzione generale della Reggia Tiziana Maffei di tagliare i due filari interni costituiti da 750 lecci della Via d’Acqua del parco della Reggia Vanvitelliana, il Gruppo di lavoro 31 agosto, apportando motivazioni tecniche, trasmetteva un documento con il quale chiedeva di soprassedere sull’avvio della procedura di gara per l’affidamento dei lavori in parola nell’attesa di un confronto e della verifica sulle soluzioni da adottare. La DG della Reggia a sostegno della sua tesi, produceva una documentazione dei suoi consulenti per avallare quanto deciso, prodotta da Unina e Unibo, anche questa osservata e contestata tecnicamente dal gruppo 31 agosto.

Il deputato Gianpiero Zinzi nel settembre scorso, presentava l’interrogazione parlamentare a risposta scritta che interrogava “se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda attuare a tutela del patrimonio boschivo della Reggia e di quali elementi disponga in ordine al tipo di analisi effettuate”.

Attesa la pressione della stampa e delle associazioni ambientaliste in data 26 ottobre 2023 si teneva un incontro pubblico di confronto presso la Reggia di Caserta dove i partecipanti esprimevano le perplessità sulle scelte proposte. Il gruppo 31 agosto presentava un ulteriore documentoche segnalava il generale stato di cattiva manutenzione del parco e successivamente segnalava l’errata e dannosa manutenzione del verde del parco della Reggia invitando le Autorità a valutare provvedimenti opportuni per interventi correttivi degli interventi di profilatura dei filari di lecci che facevano tuttavia presupporre che era stato accantonato l’idea di sostituire i 750 lecci del doppio filare interno della Via D’Acqua.

Ma così non è stato: sul sito della Reggia di Caserta il 10 Luglio 2024 è stata prima pubblicata la notizia: La Reggia di Caserta finalista del premio City’Scape Award, (di Paysage Editore società di Promozione e Sviluppo per l’Architettura del Paesaggio) dove si legge “La Reggia di Caserta è risultata finalista tra i 242 progetti candidati nella sezione relativa a parchi e giardini storici, con il Piano di conservazione e gestione programmata del Parco reale della Reggia di Caserta, i due interventi relativi alla riqualificazione della Via d’Acqua attraverso l’intervento di rinnovo integrale del primo filare dei lecci, e la gestione sostenibile delle praterie ai fini del contributo alla biodiversità, e subito dopo, il 13 luglio: Alla Reggia di Caserta il CityScape Award 2024 e Maffei, “premio tranquillizzi chi non ha creduto in duro lavoro”.

Sono state trascurate quindi tutte le indicazioni di carattere scientifico date dal gruppo di tecnici né ipotizzato un piano alternativo di manutenzione programmata del verde museale rispetto a quello attuatodalla D.G. che è palesemente difforme rispetto a quanto correttamente attuato per centinaia di anni fino a oggi. Inoltre non è dato sapere se gli interventi che si vogliono eseguire hanno avuto il previsto parere della Sovrintendenza né del Ministero.

Il gruppo di lavori costituito da Giuseppe Altieri, Segretario Nazionale de L’Altritalia ambiente, Nando Astarita, Storico del territorio e fondatore del gruppo FB Reggiando, Ciro Costagliola, Presidente IRVAT, già presidente ODAF Caserta, Francesco Canestrini, già Soprintendente ABAP Basilicata, Enrico Ferranti, già ufficio Giardini di Napoli, Fernando Fuschetti, già coordinatore Regionale CFS, Cinzia Piccioni Ignorato, già ufficio Giardini di Napoli, Matteo Palmisani, Delegato Lipu Caserta, Ottavio Pannone, già presidente Ordine degli Avvocati, Sergio Vellante, Referente Italia Nostra in ASviS, già ord. di Economia ed Estimo Rurale e Ambientale, Raffaele Zito, Agenda 21 Carditello e Regi Lagni, non è tranquillizzato dal premio, anzi esprime forti preoccupazioni sulla decisione di intervenire con il rinnovo integrale del primo filare dei lecci, ribadendo l’inopportunità di un intervento drastico per tutte le motivazioni indicate nella documentazione prodotta: solo poche piante sono da sostituire, gli interventi di sostituzione graduali dei lecci sono da sempre stati effettuati con ottimi risultati, la cura e salvaguardia delle piante presenti vanno fatte in maniera appropriata, con la tutela della nidificazione dell’avifauna, gli interventi di rinnovo integrale comportano la sottrazione di un importante patrimonio verde alla città. Peraltro da non trascurare l’inutile e dannoso spreco di denaro pubblico che l’intervento potrebbe comportare.

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