Il Maestro Antonio Ciliberti e la sua Arte
Una storia senza fine, quella del Maestro Antonio Ciliberti e la sua Arte: in esposizione 16 opere che raccontano il suo percorso artistico
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Sala Massimiliano Kolbe del Complesso monumentale del convento di sant’Antonio di Padova in via dell’Università, lo scorso 22 giugno si è tenuta la cerimonia dell’inaugurazione della mostra del compianto Maestro Antonio Ciliberti (1927-2018), la prima dopo la sua scomparsa.
L’esposizione è inserita nell’ambito della longeva manifestazione Giugno al chiostro.
Fortemente voluta dai figli Luigi, Bruno, Massimo, Maurizio, Giancarlo e Alessandra, in occasione del vernissage è stata donata alla famiglia religiosa del convento francescano un magnifico manufatto in bassorilievo: una terracotta ricoperta da una vernice color bronzo, poi messa in forno perchè desse l’illusione del metallo. L’opera raffigura Papa Karol Wojtyla, il futuro San Giovanni Paolo II.
I suoi figli hanno voluto raccontare il padre, la cui lunga vita è stata come una pennellata variopinta e infinita. Infatti il Maestro Ciliberti, non si è mai fermato. Dalla pittura alla scultura e ai meravigliosi presepi, da uno stile all’altro, da una tecnica all’altra, sperimentandone sempre di nuove.
La figlia Alessandra ha raccontato degli ultimi tre anni della sua vita. Dopo una malattia, spinse il padre a reagire dedicandosi all’arte. E Antonio Ciliberti regalò un periodo fecondissimo, dipingendo continuamente non solo su tela, su bottiglie, su cartoncino, su legno, scolpendo la terracotta, sperimentando ancora ecambiando quasi sempre soggetto.
Il Maestro Ciliberti, infatti, scrisse: e oggi a 90 anni una voglia matta di fare qualche cosa che piaccia alla gente ed a me stesso.
E, profeticamente, aggiunse: La mia è una storia senza fine.Grazie.
Dopo l’introduzione del dottor Stanislao Scognamiglio, curatore del catalogo, ha preso la parola il figlio Massimo. Innanzitutto, ha ringraziato i frati francescani per l’ospitalità nel loro convento, il più antico di Portici. Ha poi raccontato che negli ultimi tre anni, dopo un sogno, aveva spesso pensato di esporre le opere paterne, un omaggio a colui che ha fatto vivere i figli in un vulcano di creatività.
Mancava però un catalogo. Utilizzando un … metro cronologico … sono state selezionate 16 delle … migliori opere disponibili , per ottenere così, attraverso le immagini e gli oggetti, la ricostruzione storica della sua evoluzione artistica.
Ha poi detto che il padre Antonio diceva che il suo “maestro” era stato il pittore porticese Errico Placido, ma di essere stato folgorato dall’arte del pittore sardo Tore Canu.
Era un uomo di poche parole, ma erano le sue opere a parlare per lui. Per chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo è stato proiettato un filmato con il collage di fotografie e brevi video, dove si poteva seguire il suo percorso artistico. E si poteva leggere sul volto la serenità della sua anima.
Introdotto dal poliedrico Stanislao Scognamiglio, il momento clou della serata, alla presenza di tutti i suoi figli, è stato alla consegna nelle mani del Padre Guardiano del Convento Claudio Joris della Scultura in terracotta che raffigura Papa Karol Wojtyla, che correda la copertina del catalogo.
È stata grande la commozione di padre Claudio, grato anche perchè gli rammentava il suo incontro con il Pontefice.
Con questa curatissima esposizione, ora che il Maestro Antonio Ciliberti non c’è più, la sua arte diventa un’eredità preziosa non solo per i suoi figli ma anche per il Mondo.
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