FRATELLI UCCISI ALLO SVINCOLO
Antonio Mangiacapre, 43 anni di San Cipriano d’Aversa, ha confessato di essere l’autore degli spari che hanno ucciso Marco e Claudio Marrandino, 39 e 29 anni di Cesa. I due fratelli sono stati assassinati nei pressi dello svincolo di Succivo della Nola-Villa Literno, colpiti da diversi colpi di pistola.
La versione del killer
Il giudice per le indagini preliminari, Vincenzo Saladino del tribunale di Napoli Nord, ha convalidato il fermo di Mangiacapre, eseguito dai carabinieri su disposizione della Procura. Durante l’interrogatorio, l’operaio 43enne ha dichiarato di aver sparato ai fratelli Marrandino a seguito di una lite per questioni di viabilità. Tuttavia, questa spiegazione non convince pienamente gli inquirenti, che continuano a investigare. I telefoni delle vittime e dell’assassino sono stati sequestrati e sono sotto esame per cercare di scoprire eventuali contatti precedenti all’omicidio, non ancora accertati. Il movente, quindi, rimane ancora poco chiaro.
Fissata l’autopsia
Il pubblico ministero ha nominato il dottor Francesco Vestini come consulente per l’autopsia sui corpi di Marco e Claudio Marrandino, che verrà eseguita presso l’Istituto di Medicina Legale di Giugliano in Campania. L’incarico sarà conferito mercoledì 19 giugno. L’autopsia dovrà far luce sulle cause, il momento e i mezzi che hanno provocato la morte dei due fratelli. I consulenti nominati dai legali della famiglia Marrandino – Luigi Poziello, Luigi Marrandino, Dario Carmine Procentese e Giuseppe Laudante – e dell’indagato, difeso dall’avvocato Paolo Caterino, potranno partecipare all’autopsia.
Il dolore dei familiari
La tragedia ha lasciato i familiari in preda al dolore e alla rabbia. Federica, la compagna di Claudio, ha espresso la sua disperazione alle telecamere di ‘Estate in Diretta’: “Claudio era il mio gigante buono, il mio tutto. Non capisco perché hanno fatto questo a lui e Marco. Vorrei chiedere a questa persona perché ha deciso di spezzare la vita a Claudio e Marco”. Anche Rosa, moglie di Marco, ha condiviso la sua sofferenza: “Ho perso tutto senza sapere il perché. L’ho sentito poco prima dell’una di sabato e mi ha detto: ‘Faccio più tardi’. Avevo preparato i paccheri con i gamberoni, il suo piatto preferito. Non posso credere che ci sia un motivo per sparargli. Vorrei chiedere all’assassino perché mi hai tolto un marito e un padre stupendo ai propri figli”. Marco avrebbe compiuto 40 anni sabato 22 giugno, e i familiari stavano preparando una festa per celebrare l’anniversario insieme al fratello gemello.
La ricostruzione
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Marco e Claudio viaggiavano a bordo di una Bmw bianca quando sono stati affiancati da Mangiacapre, a bordo di un’altra auto. Le telecamere di sorveglianza hanno registrato le due vetture ferme, con Mangiacapre che scende e spara a Claudio. Marco è uscito dalla vettura e ha tentato di fuggire a piedi, ma è stato colpito alle spalle. I carabinieri, che hanno assistito alla scena, sono intervenuti immediatamente e hanno fermato Mangiacapre alla clinica Pineta Grande dopo un inseguimento. Nella sua abitazione sono state trovate armi e munizioni.
La comunità attende ora di capire meglio le motivazioni che hanno portato a questo tragico evento, mentre i familiari delle vittime chiedono giustizia e risposte.
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