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Da Palermo a Monreale ultime Giornate Europee dell’Archeologia promosse per quest’anno da BC Sicilia

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Ultimi appuntamenti di BCsicilia per la conclusione delle “Giornate Europee dell’Archeologia”: ad  Altavilla Milicia, Riesi,  Palermo, Termini Imerese,  Partinico, Licodia Eubea,  Monreale (nella foto).

Ultimi appuntamenti di BCsicilia per la conclusione delle “Giornate Europee dell’Archeologia”.

Domenica 16 Giugno 2024, sono previste otto iniziative che si terranno ad Altavilla Milicia, Riesi, Palermo, Termini Imerese, Partinico, Licodia Eubea, Monreale.

Si inizia alle ore 8,00 ad Altavilla con una escursione alla Casina Artale all’interno della Riserva naturale orientata Pizzo Cane, Pizzo Trigna, Grotta Mazzamuto, e, alla stessa ora, a Riesi, si va si va a conoscere la via dello Zolfo: l’antica trazzera dei minatori riesini. Mentre a Palermo alle ore 9,30 inizia la passeggiata alla scoperta delle remote strutture difensive della città e alla stessa ora, a Termini Imerese, si ripercorrono le antiche Porte civiche. Alle 10,00, a Partinico, una iniziativa per comprendere  l’antico Castellaccio, mentre alla stessa ora si va a conoscere un altro Castello, quello di Licodia Eubea insieme al Museo Archeologico. Nel pomeriggio, alle ore 16,00,  a Monreale, prende il via la visita guidata. “U Campanaru”: archeologia e misura del tempo nella Sicilia antica, infine a Riesi, alle ore 19,30, si presenta il libro: “I Campanari. Grandi rocce artificialmente forate e astronomicamente orientate nel territorio a sud di Monte Iato”.

“Abbiamo aderito con convinzione alle Giornate Europee dell’Archeologia – afferma il Presidente regionale di BCsicilia Alfonso Lo Cascio – e su 25 appuntamenti che sono stati proposti nei tre giorni in tutta l’isola, ben 19 sono targati BCsicilia. Questa massiccia partecipazione ha permesso alla nostra regione di raggiungere il terzo posto per gli eventi proposti a livello nazionale dopo il Lazio e la Puglia. Una opportunità per mettere in luce  la molteplicità dell’eredità culturale che ci è stata tramandata, all’interno di una prestigiosa iniziativa di respiro europeo a cui aderiscono più di 40 paesi del vecchio continente”.

In dettaglio gli otto appuntamenti.

Altavilla Milicia

La Casina Artale all’interno della Riserva naturale orientata Pizzo Cane, Pizzo Trigna, Grotta Mazzamuto

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 8,00

Appuntamento: Belvedere di Altavilla Milicia

Lat.= 38.04402 Long.= 13.55246

L’escursione sarà condotta da Claudio Scaletta guida associata Assoguide e dai soci BCsicilia di Altavilla Milicia Rosario Pecoraro e Francesco Migliore

Prenotazione obbligatoria entro giorno 13 giugno inviando mail a: outdoor@greensicily.net o tramite messaggio whatsapp al n. 346 6778346

Il percorso inizia lungo la sterrata che conduce al laghetto di Mandra Piano di Ferro con i ruderi di un’antica masseria e un bellissimo abbeveratoio, e si inerpica lungo i tornanti che, dopo circa 3 km, conducono sul Monte Sant’Onofrio e ai resti della Casina Artale, residenza di campagna della omonima famiglia e luogo di caccia del marchese Artale di Collalto, barone di Colla Soprana.

Il Feudo denominato Torre Artale, esteso per oltre quattrocento ettari, era circondato da un muro a secco di cui una buona parte è ancora visibile lungo il percorso, era riservato alla caccia del barone e dei suoi nobili ospiti.

Secondo la leggenda il muro fu costruito da fuggiaschi e viandanti, ai quali il marchese offriva vitto e alloggio in cambio della manodopera e, che in caso di loro dipartita, venivano sepolti all’interno del muro stesso o, peggio precipitati all’interno di una stanza segreta attraverso una botola a scomparsa.

Il bosco, all’interno del quale si snoda il percorso, è costituito prevalentemente da querce da sughero, lecci e roverelle. Dalla casina con una breve deviazione conduce su un paio di punti panoramici “Cozzo Torretta” e “Artale” dai quali sarà possibile godere di un fantastico panorama sulla costa. La “Casina” in realtà si estendeva su una superficie di oltre duemila metri quadrati su due piani che ospitavano nel livello inferiore le abitazioni della servitù, i magazzini e le stalle mentre, il piano superiore era riservato alla famiglia del marchese e agli ospiti. Oggi, purtroppo, rimangono solo alcuni muri diruti e niente altro.

Lunghezza: 6.0 km – Dislivello: 300 metri;

Tempo di percorrenza: 6 ore comprese le soste – Difficoltà: E (Escursionistica)

Abbigliamento obbligatorio: scarpe da trekking o scarponcini alti alle caviglie

Scorta d’acqua personale – Pranzo al sacco – Cappellino

Costo: € 10.00, soci BCsicilia € 5.00

Riesi

La via dello Zolfo: l’antica trazzera dei minatori riesini

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 8,00

Appuntamento: Viale Luigi Einaudi all’ingresso di Riesi

Lat. = 37.27781  Long. = 14.09507

Per informazioni: Tel. 338.3841409 – Email: riesi@bcsicilia.it

Presentazione di Maria Catena Sanfilippo, Presidente BCsicilia sede di Riesi. Previsto l’intervento di Luigi Maria Gattuso, Direttore dei parchi minerari di Caltanissetta, Agrigento e del Parco Archeologico di Gela e di Salvatore Presti funzionario direttivo Perito Minerario.

L’antica trazzera dei minatori ci riporta ad un passato di duro lavoro e di sofferenza: la vita dello zolfataio, sempre in bilico tra fatica e morte. Il percorso consentirà di apprezzare le bellezze paesaggistiche e geologiche del luogo, di ripercorrere con la memoria le attività estrattive della miniera di zolfo più grande d’Europa. In contrada Palladio per seguire l’antica “Trazzera” dei minatori verso la miniera Trabia-Tallarita, luogo ricco di storia. Durante il percorso spiegazioni a cura di Francesco Torre, Geoarcheologo e responsabile negli anni ’70 delle miniere di zolfo della Sicilia gestite dalla SORIM. Sarà presente il minatore Giuseppe Marotta. Alle ore 11,00 è prevista la visita guidata del “Museo delle Zolfare” Nella sala espositiva che contiene i dipinti del pittore Croce Armonia sarà presente l’Artista che commenterà le sue opere. A conclusione Aperitivo e degustazione. Il “Museo delle zolfare” rappresenta un “unicum” museale che coniuga il ricordo degli uomini ai numerosi reperti mineralogici e tecnici, con un’attenzione particolare alle tecniche estrattive. Preziosa ed unica la Sala con le opere del maestro Croce Armonia “pittore degli zolfatai” che li raffigura con poetico realismo.

Palermo

Passeggiata alla scoperta delle antiche strutture difensive della città

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 9,30

Appuntamento: Piazza XIII Vittime (Angolo Via Cavour) – Palermo

Lat. = 38.12254   Long. = 13.36383

Per informazioni: Tel. 329.0622959 – Email: segreteria@bcsicilia.it.

Presentazione di Antonino Pulizzotto, Vice Presidente regionale BCsicilia. La visita sarà guidata da Alessandro Bellomo, Storico del Territorio.

Le strutture murarie difensive della città di Palermo vennero edificate secondo strategie diverse, partendo dalla concezione araba, per evolversi verso canoni strategici europei, più consoni alle modalità di assedio occidentali e vennero successivamente modificate ed adeguate all’introduzione delle nuove armi da fuoco fra gli assedianti.

Anche le nuove fortificazioni difensive furono ideate e realizzate secondo il modello universalmente conosciuto come “all’italiana”, ed adottato pressoché da tutte le nazioni europee del tempo ed esportato in tutto il mondo.

A Palermo le strutture si evolsero fino al XIX secolo, quando purtroppo per errate concezioni “sanitarie” si procedette alla dissennata distruzione delle cortine murarie.

Oggi riscoperto il loro valore, si andrà alla ricerca di quanto  è scampato  di ciò che oggi è definita “L’ingegneria Militare” per la difesa della città.

L’itinerario prevede la partenza da Piazza XIII Vittime dove sono presenti i resti della cortina muraria araba e del vicino Castellammare  Successivo sito riguarda il tratto fra la Cala ed il Foro Italico dove sono presenti Porta Carbone e Porta Felice. Si procederà alla visione dei resti del Bastione del Tuono e del Bastione Vega con l’annessa Porta dei Greci e la Torre Gambacurta possibile ultima testimonianza delle torri difensive dell’antica cittadella della Halisah. Sito finale sarà la visita del Bastione dello Spasimo e della Bab-al-futuh, ovvero la Porta della Vittoria della Halisah, attualmente conservata nell’Oratorio dei Bianchi.

Termini Imerese

Alla scoperta delle antiche Porte civiche della città

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 9,30

Appuntamento: Piazza San Giovanni – Termini Imerese

Lat. = 37.98850   Long. = 13.69496

Per informazioni: Tel. 346.8241076 – Email: terminiimerese@bcsicilia.it.

Presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia e di Francesco Marramaldo, Presidente di HimerAzione. La visita sarà guidata da Antonio Contino, Storico del Territorio.

Durante il regno di Carlo V d’Asburgo, I di Sicilia (1516-1556), nel quadro del potenziamento delle fortificazioni delle città costiere siciliane in chiave difensiva, fu predisposto anche l’aggiornamento e l’ampliamento del perimetro murario (le mura nuove) della cittadina demaniale di Termini Imerese, «il granaio» di Palermo. A tal proposito, nel trentacinquennio 1556-1591 fu edificata una nuova cortina muraria (lunga circa 3,8 km), atta a resistere alle nuove armi da fuoco essendo provvista di scarpa e rinforzata da robusti bastioni angolari. Furono inizialmente edificate nove porte civiche: di S. Caterina (o di S. Giovanni o della Fossola), di Palermo, di Girgenti (o di Caccamo), Euracea (o della Barratina o di Bellomo o Beddomu, corrotto in Beddoma o Baddoma), di Messina (o di Pescara, dal viceré Avalos di Pescara), del Caricatore, della Sanità (o Portonello della Legname o di Artese), della Marina (o della Dogana) e della Pescheria. Nel 1636 venne aggiunto un ulteriore ingresso, la porta Erculea (o Felice). Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, queste porte invece di essere tutelate, furono oggetto di pesanti interventi che ne snaturarono la struttura originaria o addirittura ne decretarono la distruzione. La città, che per secoli era stata racchiusa e difesa dalle sue mura e dalle sue porte, diveniva definitivamente ed irrimediabilmente «aperta».

Partinico

Il Castellaccio: mistero o realtà?

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 10,00

Appuntamento: Parco Suburbano Vincenzo Impastato Via Benevento – Partinico

Lat. = 38.03938   Long. = 13.11886

Per informazioni: Tel. 339.1895988 -Email: partinico@bcsicilia.it – FB: BCsicilia Partinico

Saluti istituzionali: Pietro Rao, Sindaco di Partinico, Sergio Bonni, Assessore comunale al verde pubblico, Erasmo Briganò, Presidente del Consiglio comunale, Teresa Chimenti, Presidente BCsicilia Partinico, Chiara Gibilaro, BCsicilia Partinico, Maria Teresa Noto, Presidente Legambiente Partinico

Coordina: Gemma Russo, Socia di BCsicilia Partinico e di Legambiente circolo Gino Scasso

La visita sarà guidata da: Giovanni Filingeri, Storico, Giuseppe Noto, progettista del Parco Urbano, Bernardo Inghilleri, Studioso di botanica.

Appuntamento presso il Parco Suburbano di Colle Cesarò, per conoscere la storia del Castellaccio e del Parco, guidati da storici, botanici e architetti. Il Parco del Castellaccio è uno dei più importanti polmoni verdi di Partinico. Circa 700 anni fa, nel 1318, viene concessa da Federico II l’autorizzazione ad edificare il fortilizio, che dall’alto della collina proteggeva l’abitato della Sala di Partinico. L’antica architettura era ubicata sull’importante arteria di collegamento Palermo-Segesta. Il castello ebbe l’onore, nel 1434, di ospitare il re aragonese con il suo seguito. Circa trent’anni dopo a causa dello smottamento della parte rocciosa di Monte Cesarò, l’Abate Commandatario di Altofonte e i coloni decidevano di abbandonare il sito. Del fortilizio trecentesco rimangono poche tracce: una rampa di accesso rinforzata da un contrafforte e qualche tratto di mura ai lati della rupe, costruiti in modo irregolare con l’impiego di pezzami di pietra locale, legati con abbondante malta. Le vicende storiche ricostruite da appassionati storici trasporterà in un mondo antico, fatto di umili abitanti, re, cavalieri. Un patrimonio storico e culturale ricadente in un particolare ambiente, di rilevante interesse naturalistico e archeologico.

Licodia Eubea

L’area del Castello e il Museo Archeologico

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 10,30

Appuntamento: Chiesa del Monastero di San Benedetto e Santa Chiara, Piazza Stefania Noce, 1 – Licodia Eubea

Lat. = 37.15648   Long. = 14.70410

Per informazioni: Tel. 327.5608211 – Email: segreteria@bcsicilia.it

La visita sarà guidata dall’archeologo Giacomo Caruso, Presidente Archeoclub di Licodia Eubea.

La rocca del castello medievale di Licodia Eubea costituiva, in antico, come dimostrato tra fine XIX e inizi XX secolo dai parziali scavi condotti dell’archeologo Paolo Orsi, l’acropoli di un centro indigeno, già erroneamente identificato, dagli eruditi locali, con la colonia calcidese di Euboia, da cui il toponimo “Eubea”, legato a Licodia soltanto nel 1875. Il sito, che fa parte di un complesso di colline situate a nord est dei monti Iblei, proprio per la sua posizione strategica, particolarmente adatta agli insediamenti umani, ha portato alla luce numerosi reperti e resti di necropoli, dimostrando una occupazione millenaria, dall’età del rame sino all’epoca tardo romana e cristiana. La visita, partendo dalla chiesa del Monastero di San Benedetto e Santa Chiara (detta della Badia), condurrà i partecipanti sulla panoramica collina del castello Santapau, il cui nome è legato alla famiglia di feudatari giunta in Sicilia nel 1392 a seguito di Re Martino, e che governò Licodia insieme ad altri feudi, fino al 1618, facendo del centro, così come tramandato, una “Palermo u picculi” ossia “piccola Palermo”. Il castello, in gran parte crollato nel terremoto del Val di Noto del 1693, con le sue rovine pluristratificate domina solenne il centro abitato ma costituisce un sito ancora da conoscere e sottoporre ad operazioni di scavo, di restauro e consolidamento. Ci si sposta poi al Museo Civico “Antonino Di Vita” che, aperto al pubblico nell’aprile del 2002, conserva materiali archeologici testimoni dei primi insediamenti umani nel territorio di Licodia Eubea e fino al periodo ellenistico, rinvenuti dalla Soprintendenza di Catania negli ultimi decenni.

Monreale

Visita guidata. “U Campanaru”: Archeologia e misura del tempo nella Sicilia antica

Domenica 16 Giugno 2024 – ore 16,00

Appuntamento: Bivio Giacalone tra la SS186 e la SP20

Lat. = 38.02193   Long. = 13.13147

Prenotazione obbligatoria: Tel. 347.1762957

Guida il gruppo Andrea Arcangelo, BCsicilia Monreale

Rientro previsto intorno alle 21.30

Nella Valle dello Jato è stato individuato sul monte Arcivocalotto, nel territorio comunale di Monreale, il più importante indicatore solstiziale (nella foto).

Infatti sulla sommità del monte è stato segnalato un megalite, sul cui spessore è stato ricavato artificialmente un ampio foro di circa 2 m di diametro. Un indicatore astronomico, di epoca preistorica, realizzato al fine di segnalare l’alba del solstizio d’inverno e, con 180° di differenza, il tramonto del solstizio estivo. Per alcuni giorni attorno alla data del solstizio d’inverno, infatti, il sole, osservato dal pianoro sottostante, appare al centro del foro attorno alle 8 del mattino. Similmente, nonostante il paesaggio accidentato e montuoso, il sole calante dietro il lontano Capo San Vito entra all’interno della pietra forata.

Riesi

Presentazione del libro: “I CampanariGrandi rocce artificialmente forate e astronomicamente orientate nel territorio a sud di Monte Iato”

di Ferdinando Maurici, Alberto Scuderi, Vito Francesco Polcaro

Domenica 16  Giugno 2023 – ore 19,30

Centro Polivalente Auditorium “F. Scroppo” Viale Don Bosco, 30 – Riesi

Lat. = 37.27991  Long. = 14.08322

Per informazioni: Tel. 338.3841409 – Email: riesi@bcsicilia.it

Introduce Santina Rosa Sanfilippo, già docente e autrice del testo “Alla ricerca della perduta città di Engyon. Riesi corrispondenze e ipotesi. Nuove scoperte e verità nascoste: Ebrei Marrani a Riesi”. Presentazione di Maria Catena Sanfilippo, Presidente BCsicilia sede di Riesi. Sarà presente l’autore.

“I Campanari” rappresenta un testo essenziale per introdurre all’affascinante mondo dell’Archeoastronomia, una nuova tecnica di esplorazione dei siti preistorici, supportata dalle coordinate geo-astronomiche, che confermano il sorprendente orientamento di decine di siti in Sicilia con l’allineamento perfetto alle albe ed ai tramonti solstiziali ed equinoziali. A Riesi sono presenti numerosi siti con queste caratteristiche e almeno due di essi sono stati visitati e confermati dall’archeologo e Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici.

Alberto Scuderi, Vice Direttore nazionale dei Gruppi Archeologici d’Italia ed esperto di archeoastronomia, autore di numerosi testi e ricerche archeologiche, presenterà inoltre “Due siti archeoastronomici a Riesi, Caltanissetta” già proposti nel settembre 2023 nel corso del Convegno di Archeoastronomia di Torino.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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