Tribunale di Milano “commissaria” Manufactures Dior/ I marchi più sono noti più sono truffatori/ Una borsa “Elisabetta Yang” che costa 53 euro viene venduta al dettaglio 2.600 Euro…..
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Partiamo dalla nota del Nas di Milano. Ispezionati i laboratori della Pelletteria Elisabetta Yang, appaltatrice della Manufactures Dior srl, società operativa del marchio francese del lusso. I carabinieri: i locali “rasentano il minimo etico”. Uno dei passaggi con cui il Tribunale dispone l’amministrazione giudiziaria per la Manufactures Dior srl partecipata al 100% dalla Christian Dior srl. Per i giudici “tra la società appaltatrice e la committente (…) non vi è un contratto d’appalto, ma (…) la sottoscrizione di un documento di Condizioni generali d’acquisto”. Per capire i guadagni della srl del gruppo Dior, il giudice: “Per il modello di borsa” la Elisabetta Yang “ rimette (…) 53 euro. Al dettaglio 2.600”. Senza contare le condizioni di lavoro al “minimo etico” con macchinari a cui sono tolti i dispositivi di sicurezza. “La rimozione permette un aumento della” produzione “a discapito della incolumità”.
Consumi elettrici alla mano, gli operai cinesi lavoravano 15 ore. Il Tribunale: “Il meccanismo è (…) colposamente alimentato dalla Manufactures Dior srl che non ha verificato la reale capacità imprenditoriale delle società appaltatrici (…) e non ha (…) eseguito ispezioni o audit per appurare le condizioni lavorative. I modelli organizzativi (…) sono (…) inadeguati”. La Manufactures Dior srl ha aderito al Protocollo della Prefettura contro il caporalato. Nonostante ciò, i giudici hanno deciso l’amministrazione giudiziaria per un anno.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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