L’arrivo della Fiamma Olimpica. Parrocchie e diocesi mobilitate. Il suo passaggio sarà all’insegna della pace
E’ arrivata in Francia, nella città di Marsiglia, l’8 maggio scorso la fiamma olimpica e ad accoglierla c’era anche la comunità cattolica locale che per l’occasione si è riunita nella Basilica Notre-Dame de la Garde dove si è celebrata una Messa solenne. “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”. Nel prendere la parola, mons. Emmanuel Gobilliard, vescovo di Digne, Riez e Sisteron e delegato della Cef per i giochi olimpici, ha ricordato questa frase del Vangelo. “Questo fuoco – ha detto – è per noi l’Amore di Dio, l’Amore del Padre per ciascun uomo e ciascuna donna che compone l’umanità. Abbiamo la missione di essere anche noi oggi portatori nel mondo di questo Amore. È una fiamma che non si spegne mai”. La staffetta della torcia è una tradizione imperdibile dei Giochi. Accesa in Grecia, la fiamma è stata caricata a bordo del “Belem”, ultima delle grandi navi francesi del XIX secolo ancora in uso, un maestoso vascello a tre alberi del 1896. Ha solcato tutto il Mediterraneo per arrivare a Marsiglia l’8 maggio. Da qui, fino al 26 luglio, la fiamma attraverserà tutta la Francia continentale e gran parte dei suoi territori d’oltremare. Sarà accolta in più di 400 città. La Staffetta offrirà un tuffo nella storia della Francia. Creerà ponti tra le epoche. Viaggerà dalle grotte di Lascaux, al sito archeologico di Alésia, alle città medievali di Carcassonne, al Castello di Versailles… Illuminerà chiese e abbazie. Visiterà i luoghi simbolo delle sue battaglie per la libertà come il Memoriale di Verdun. Farà memoria di coloro che hanno scritto la Storia della Francia, come Giovanna d’Arco a Orléans, Robert Schuman a Scy-Chazelles, Charles de Gaulle a Colombey-les-Deux-Eglises. Dalla chiesa di Francia, l’invito alle diverse diocesi di vivere il passaggio della fiamma olimpica come un messaggio di pace. Non è un caso – spiega al Sir Isabelle de Chattelus, direttrice di Holy Games – che la fiamma sia arrivata a Marsiglia nei giorni in cui l’Europa celebrava la fine della Seconda Guerra mondiale e la fondazione dell’Unione Europea. “Invitiamo tutte le parrocchie e le diocesi a pregare per la pace e per una tregua olimpica al passaggio della fiamma”.
I vescovi francesi hanno deciso di “esserci” e hanno lanciato un articolato progetto che porta oggi il nome di “Holy Games”. Incontrando papa Francesco in Vaticano, il presidente del Cio Thomas Bach ha detto: “Lo sport e la fede condividono molti valori comuni”. “Come la fede, lo sport può far emergere il meglio di noi. Come la fede, lo sport ci insegna l’importanza di vivere in solidarietà e pace con i nostri simili. Ma lo sport non può fornire tutte le risposte alle domande ultime sul senso della nostra esistenza. Solo la fede può dare risposte alle domande veramente esistenziali della vita, della morte e del divino”. Si costituisce un Comitato che ha lavorato ad un corposo programma di iniziative, secondo 4 linee direttrici: solidarietà, educazione, missione, spiritualità. Isabelle de Chattelus spiega: “I vescovi si sono detti che questi Giochi Olimpici possono offrire alla Chiesa una possibilità in più e straordinaria per abitare il mondo dello sport”. “Il filo rosso delle diverse iniziative messe in campo trae ispirazione da una frase di Papa Francesco che dice che lo sport può essere strumento di incontro, formazione, missione e santificazione. È proprio questa frase che ci ha guidato e ci ha permesso di definire 4 poli di azione”. Solidarietà, per consentire attraverso cinque punti di accoglienza e fraternità l’accesso allo sport a quante più persone possibile e in particolare alle persone in situazioni di precarietà e con disabilità. Educazione, con un programma di eventi sportivi (percorsi running per le chiese più emblematiche di Parigi e maratone culturali) per scoprire i grandi valori dello sport. Missione, per fare degli eventi sportivi luoghi di incontro e di annuncio della buona notizia del Vangelo in vista dell’arrivo a Parigi di 2.000 giovani cattolici dal 25 luglio all’11 agosto, da tutte le diocesi di Francia. E infine, Spiritualità, per accompagnare con luoghi di preghiera i grandi eventi sortivi e le competizioni degli atleti.
Le date forti del programma sono il 18 luglio, con la cerimonia di apertura di una cappellania nel villaggio olimpico. Multireligiosa, la sua ambizione sarà quella di accogliere i 15 milioni di visitatori previsti, provenienti da 206 nazioni, e offrire messe in tutte le lingue. Il giorno dopo, il 19 luglio, sarà celebrata la “Messa di Apertura” in una delle chiese più emblematiche della capitale: la Madeleine di Parigi dove è stata benedetta per l’occasione una cappella dedicata a “Nostra Signora degli Sportivi”, nella quale gli atleti potranno trovare un luogo per meditare e trovare accoglienza spirituale. A Saint-Denis, invece, alla vigilia dei Giochi, il 25 luglio, ci sarà una “veglia di benedizione” per gli atleti. Il 4 agosto, l’appuntamento sarà sul piazzale di Notre-Dame per un incontro interreligioso per arrivare poi all’8 settembre con la Messa di chiusura a Saint-Denis.
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