L’Infiorata per San Ciro
Per diffondere e conservare l’antica tradizione porticese dell’Infiorata bisogna tramandare le tecniche delle diverse fasi di realizzazione
di Stanislao Scognamiglio
PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI | Per le vie di Portici domenica 5 maggio si svolgerà la consueta processione del Santo Patrono San Ciro.
In attesa della festa, in vari punti della città vesuviana, fervono i preparativi per l’allestimento del tradizionale omaggio al Santo medico e martire alessandrino.
I maestri infioratori del Comitato Cappella di San Ciro ancora una volta, hanno annunciato alla cittadinanza la prossima realizzazione della loro Infiorata, che sarà approntata in Via Michelangelo Naldi, nel cuore dello storico Borgo di Portici.
Nel contempo, prima di intraprendere le operazioni di Speluccamento degli oltre 18.000 garofani e di altri fiori utili a comporre il quadro, hanno lanciato l’invito alle scuole del territorio al fine di:
- diffondere presso i giovani la conoscenza della ultra centenaria tradizione;
- far loro acquisire, con fattivo coinvolgimento, le necessarie nozioni di tutte le diversi fasi di lavorazione;
- mantenere in vita l’esecuzione dell’Infiorata e tramandarla alle future generazioni.
L’invito rivolto agli studenti ha riscosso l’adesione di venti giovani, oggi certi collaboratori, ma domani potenziali esecutori.
Titolo scelto dal maestro infioratore Angelo Di Napoli per l’edizione 2024 dell’Infiorata è Jesus Saves (Gesù salva): un appello a rivivere attraverso essa il messaggio di speranza e di redenzione, vera essenza della salvezza la nostra fede.
A partire dalle ore 23 di sabato 4, inizieranno a comporre il loro policromo quadro fiorito, dalla superficie di 59 metri quadri, abituale omaggio dedicato a San Ciro, Santo Patrono della Città di Portici.
I maestri infioratori, sotto la sua indiscussa regia, impiegheranno, oltre al materiale vegetale: petali, fogliame di cipresso, riso colorato in oro e in argento, trucioli di legno. Utilizzeranno anche materiali di natura organica, quale la torba, e inorganica: marmo in polvere o tritato, sabbia, sale.
Il gruppo Infioratori Cappella San Ciro ricorda ai cittadini, agli appassionati dall’arte effimera, ai puri curiosi, che il variopinto quadro fiorito si potrà visitare e ammirare sin dalle prime ore del mattino di domenica 5 maggio.
I valenti infioratori ringraziano l’Amministrazione comunale e tutti coloro che con la loro fattiva collaborazione e il loro incisivo sostegno fanno sì che tale tradizionale allestimento si mantenga sempre vivo.
Nella stessa giornata, tra le consuete compagini autrici delle mirabili tradizionali infiorate, sarà presente l’Associazione Fedeli Cristiani Piccola Lourdes Portici.
I soci del sodalizio, in corrispondenza del tempietto, conosciuto come La piccola Lourdes, al corso Umberto I, produrranno la loro prima performance.
Per l’occasione, infioratori in erba, riprodurranno il logo che contraddistingue il santuario cointitolato alla Natività della Vergine Maria e a San Ciro.
Per comporre il loro variopinto quadro, attenti a seguire i consigli e i suggerimenti loro forniti dal precitato maestro Di Napoli, utilizzeranno: garofani, rose, una fronda di palma, foglie di abete, nonché mais spezzato, polvere di marmo, sale e torba.
Nella stessa giornata di domenica, gli Infioratori Cappella San Ciro esporranno alla cittadinanza il loro futuro progetto Il tappeto: omaggio al Santo.
Il progetto, varato nel giugno del 2021, in occasione dell’Anno Giacobeo, alla luce del riscontro avuto, è stato replicato negli due anni successivi con le esecuzioni realizzate al convento e la chiesa di Sant’Antonio di Padova.
Il team intende proseguire negli anni futuri con la realizzazione di un tappeto, uno all’anno, nelle chiese parrocchiali del territorio.
Prima tappa di questo nuovo percorso di fede, si avrà il prossimo 17 maggio, nella ricorrenza della festività di San Pasquale Baylon, titolare della omonima chiesa, officiata dai padri francescani dell’Ordine dei Frati Minori al Granatello.
Per la preparazione dei singoli elementi che compongono il quadro, dalla superficie di circa 6 metri quadri, adopereranno: trucioli di legno diversamente colorati; riso, tal quale o colorato in oro e/o in argento; gusci di noce colorati; fogliame di abete; risultanze del taglio di capelli; scorie di pellami; semi vari e sale.
Sempre nel corrente anno, chiuderanno le loro performance con l’allestimento, extra progetto, del tappeto in omaggio al Sant’Antonio di Padova, venerato nell’omonima chiesa in via dell’Università, retta dall’altra famiglia francescana dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Per quest’ultima realizzazione dell’Infiorata, sempre dalla superficie di circa 6 metri quadri, fogliame di cipresso; useranno: sabbia; sale fino, tal quale o colorato; torba; polvere e trito di marmo e trucioli di legno.
Particolarità ed eccezionalità del giorno di festa sarà la vetrina del bar La Conchiglia al corso Giuseppe Garibaldi.
L’attuale gestore dell’esercizio, da tutti i porticesi e non solo meglio conosciuto come ‘o bar d’ ’o scurpione, signor Salvatore Guida curerà il meticoloso allestimento della vetrina:
Saranno esposti cose legate alla festività: dei poster, una statua del Santo Patrono; una miniatura di un tappeto, la targa Città di Portici Cultura e Tradizione, ricevuto dal Comitato Cappella San Ciro nel corso della IV Edizione del Premio Alfonso Gallo, organizzato dal Borgo Antico Portici; il nuovo logo degli Infioratosi Cappella San Ciro; le copertine dei due quaderni di Stanislao Scognamiglio, dedicati alla storia del tappeto di fiori a Portici.
Vi presentiamo i bozzetti, nell’ordine di esecuzione: Via Michelangelo Naldi, Corso Umberto I; Chiesa di San Pasquale Baylon; Chiesa di Sant’Antonio di Padova.
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