Unmanned4You per il salvataggio in mare
I droni per il salvataggio in mare: la simulazione realizzata da Unmanned4You con la Capitaneria di Porto della città pugliese
BRINDISI – L’utilizzo dei droni può supportare la Capitaneria di Porto nel salvataggio in mare di persone in pericolo: lo ha dimostrato nei giorni scorsi la simulazione realizzata con la Capitaneria di Porto da Unmanned4You (unmanned4you.com).
Azienda nata con l’obiettivo di portare innovazione nel mondo dei trasporti e del delivery, ma anche della surveillance e del monitoraggio ambientale: Unmanned4You espleta servizi di gestione delle emergenze, monitoraggio e prevenzione, ispezioni termografiche certificate e agricoltura di precisione.
Questa sperimentazione – ha dichiarato il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi Luigi Amitrano – introduce un servizio all’avanguardia ed altamente tecnologico, e rappresenta un notevole passo in avanti nel campo delle risposte anche in caso di emergenze in mare. Come Guardia Costiera siamo impegnati nel monitoraggio delle coste e nella salvaguardia della vita umana in mare, pertanto anche in questo specifico settore di competenza, l’impiego dei droni rappresenta sicuramente un ausilio di rapido intervento e tecnologicamente all’avanguardia.
Attraverso l’impiego di droni dotati di tecnologie sofisticate – ha sottolineato il presidente di Unmanned4You Carmine Esposito – siamo in grado di garantire la consegna di strumentazioni salvavita, come il defibrillatore, direttamente sul luogo dell’incidente in un tempo massimo di tre minuti dall’allarme. Questo approccio rivoluzionario non solo migliora significativamente i tempi di intervento in situazioni critiche, ma eleva anche lo standard di assistenza immediata, potenzialmente aumentando le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso.
L’integrazione di questa tecnologia nel sistema di emergenza rappresenta un esempio emblematico di come l’innovazione possa essere applicata con successo per affrontare e superare le sfide tradizionali nel settore sanitario. Questa sperimentazione rappresenta un significativo avanzamento nel campo della risposta alle emergenze mediche, indirizzando i bisogni critici di interesse pubblico attraverso l’implementazione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Non si limita a offrire un rapido intervento in situazioni di emergenza cardiaca, ma pone le basi per un modello replicabile e adattabile a diversi settori come quello della logistica.
Attraverso questo test, Unmanned4You ha dimostrato la propria capacità tecnica e operativa nell’utilizzo di droni per compiti di logistica avanzata e anche anche il proprio ruolo come pioniere nell’adozione di tecnologie aerospaziali per applicazioni civili e di servizio pubblico.
L’efficace integrazione – ha spiegato il presidente Esposito- degli elementi di aerospazio e logistica in un’unica soluzione rappresenta un forte valore aggiunto per l’azienda, posizionandola come leader nell’innovazione e nella fornitura di servizi che possono rivoluzionare il modo in cui rispondiamo alle emergenze mediche e non solo. Unmanned4You ha un approccio agnostico alla tecnologia ricercando sul mercato sempre le ultime innovazioni per essere sempre all’avanguardia.
L’azienda è partner di importanti associazioni di settore nazionali ed internazionali, del Distretto Tecnologico Aerospaziale della Campania, dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano e di Alis.
Sta portando avanti due progetti di ricerca e sviluppo, Aetos e Elyhub.
Con Aetos l’azienda ha vinto a marzo il Premio IoMobility Awards 2024 nella categoria Drones&eVTOL per il Progetto nato per trasportare con i droni farmaci e materiale ospedaliero e non, verso tutte le aree, soprattutto quelle difficilmente raggiungibili, e supportare lo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità aerea avanzata.
Elyhub ha invece l’obiettivo di supportare lo sviluppo delle infrastrutture per la mobilità aerea avanzata.
La dinamica dell’operazione di Search & Rescue – SAR
La simulazione svoltasi al lungomare di Brindisi, è partita – molto realisticamente – con una persona in pericolo in mare che ha chiesto aiuto urlando e sbracciandosi. Un passante, ha notato a distanza il corpo in acqua, ed ha chiamato il 1530 numero della Guardia Costiera esponendo la situazione e chiedendo soccorso.
La Guardia Costiera ha attivato l’Unità UAS ( Unmanned 4u) denominata Aquila per ricercare l’eventuale persona in difficoltà. Il drone, un MATRICE 350 RTK dotato di camera Zenmuse H20N e dropping system con automatic Restube, decollato all’istante e nel giro pochi minuti ha individuato e raggiunto la persona in acqua, e come primo soccorso ha sganciato un supporto galleggiante. Dopodiché, è rimasto in overing sulla persona e ha trasmesso in diretta alla centrale operativa della Guardia Costiera le immagini e le coordinate esatte di dove è situato. Inviata, dunque, una motovedetta per recuperare e salvare la persona in pericolo.
Arrivata la motovedetta, il drone ha fatto rientro alla base.
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