Concorsi pubblici: Spoils System vs Merit System: analisi dettagliata di un autorevole professionista
Informazioni preziose per quanti si accingono a partecipare ad un concorso pubblico vengono dal dottor Antonio Giangrande, sociologo storico ed autore di 450 saggi di inchiesta ed approfondimento. Autore, tra l’altro, del testo “Pillole per la preparazione di Concorsi Pubblici”, fonte utile ed indispensabile di molti candidati:
In linea generale, nell’ordinamento italiano vige il modello del Merit System, in ossequio all’articolo 97 della Costituzione
Art. 97 c. 2 – I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
Lo spoils system è un modello di selezione dei vertici amministrativi su base fiduciaria. Nonostante sia in contrasto con il principio costituzionale di imparzialità della pubblica amministrazione, viene però applicato molto diffusamente.
La procedura concorsuale assevera la legalità, ma non rispecchia la legalità.
Gli scritti:
Nei Concorsi Pubblici ci sono due tipi di prove scritte:
Quella con risposte uniche e motivate (testi elaborati), la cui correzione è, spesso, lunga, farraginosa e fatta da commissioni, domestiche, clientelari, familistici e incompetenti che non correggono, o correggono male non avendo il tempo necessario, o la preparazione specifica e che promuovono secondo fortuna o raccomandazione.
Quella con domande multiple, spesso, incoerenti con la competenza richiesta, ma che garantiscono velocità di correzione e uniformità ed imparzialità di giudizio.
Chi è abituato all’aiutino disdegna i quiz a risposta multipla, in cui non si può intervenire, se non conoscendoli in anticipo.
Il metodo di correzione degli elaborati negli esami di Stato (vedi Avvocati/magistrati) o nei concorsi pubblici è sempre lo stesso: si dichiarano corretti i compiti che non sono stati nemmeno visionati. Per attestare ciò detto, non si abbisogna di microfoni o microspie nelle segrete stanze delle commissioni e dei “Compari”. Basta verificare i tempi di correzione se siano sufficienti e controllare le prove se e come sono state corrette, anche in relazione alle altre prove ritenute idonee. I Tar di tutta Italia ne scrivono di nefandezze commesse. Nel ribellarsi, però, non si caverà un ragno dal buco: perché così fan tutti!! Giudicanti, ingiudicati.
L’orale:
I commissari d’esame sono nominati dalle Amministrazioni procedenti. Ergo: fanno i loro interessi.
Il loro interesse è avere come dipendente un elemento conforme ed omologato, più che preparato.
In questo senso la Commissione in sede di esame orale:
sceglie l’affidabilità del candidato in base al nominativo ricevuto da terzi;
sceglie l’esperienza del candidato in base agli incarichi pregressi coperti già in altre Amministrazioni Pubbliche. In questo caso il giudizio dei commissari è indirizzato, anche se vi è scena muta.
La Commissione è preparata in base alle sole domande da loro poste e non su tutti gli argomenti d’esame. Se l’argomentazione del candidato approfondisce il tema, la si mette in difficoltà e scatta la ripicca. Il candidato risultato primo allo scritto con 60 domande, si ritrova escluso per inidoneità all’orale per sole due o tre domande.
La prova orale, madre si tutte le arroganze e presunzioni. In sede di esame orale ti trovi di fronte una schiera di Commissari di esame che fanno sfoggio della loro sapienza rispetto a te e rispetto ai loro colleghi. Adottano per filo e per segno l’iter burocratico tangibile ed accertabile, prescritto per legge, ma, poi, abusano della loro discrezionalità indimostrabile.
Insomma: come la moglie di Cesare, appaiono onesti, ma non sono tali. L’oggetto dell’esame non verte sulla tua perizia rispetto alle materie esaminandi, ma sulla capacità di metterti in difficoltà rispetto alla loro presunzione di saperne più di te e del loro collega commissario. Tu che hai superato a pieni voti lo scritto ti trovi di fronte una barriera di contestazioni, di approssimazioni, di fuorvianze, che ti inceppano i ricordi e che minano il tuo stato psicologico. Se invece sei un amico o conoscente, o, meglio, un raccomandato, tutto cambia. Le domande sono benevole, o i voti sono in contrasto con la scena muta, o con risposte incomplete o fuorvianti.
I senior, pur senza limitazioni all’accesso, poi, sono penalizzati: non idonei a prescindere.
Chi, invece, già opera in altre amministrazioni per tali funzioni, magari assunto con un concorso truccato, e per capriccio e sazietà vuol cambiare, è favorito, pur se incapace. Fortunati una volta, fortunati per sempre. Meglio allora se non si fanno più le prove orali, in ossequio alla Costituzione.
(Dr Antonio Giangrande – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)