Capodrise. Strangolò la madre, martedì il processo in corte d’Assise: per i periti era infermo di mente
Strangolò la madre: F. P. il 13 febbraio comparirà dinanzi alla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere. Per i periti era totalmente infermo di mente al momento del fatto.
La dottoressa Grammatica, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo l’incidente probatorio (e la perizia psichiatrica) nel processo nei confronti di F. P., 30enne di Capodrise, reo confesso di aver strangolato la propria madre P. L. V, 55enne, ha accolto la richiesta di giudizio immediato del Pubblico Ministero dottor Giacomo Urbano per il giovane.
L’udienza è fissata per martedì 13 febbraio dinanzi alla Corte di Assise.
In contraddittorio durante l’incidente probatorio venne sentito prima il perito nominato dal Giudice, lo psichiatra dottor Raffaele Sperandeo, poi il consulente psichiatra della difesa, dottor Giovanni D’Angelo e insieme hanno concluso dicendo che era completamente assente la capacità di intendere e volere del 30enne al momento del delitto perché affetto da infermità totale di mente.
A chiedere la perizia psichiatrica – durante l’udienza di convalida dell’arresto – erano stati i difensori di F. P,, gli avvocati Raffaele (nella foto) e Gaetano Crisileo.
Attualmente il 30enne si trova nel reparto psichiatrico del carcere sammaritano.
Per la cronaca l’omicidio avvenne il mattino di martedì 14 novembre 2023 in un appartamento in via Santa Maria degli Angeli.
Secondo la versione di F., stava facendo colazione con la mamma quando si avvicinò a lei, la prese come per abbracciarla e poi la strangolò da dietro e quando caddero a terra l’accarezzò.
Fu lui stesso a chiamare la polizia e suo zio sacerdote; F. P. poi confessò l’accaduto.
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