A cura di Lara Crinò, 7 gennaio 2023 |
|
|
In edicola oggi con Repubblica, Robinson vi propone di tornare a casa Cunningham. Era il 15 gennaio del 1974, cinquant’anni fa, quando negli Usa andò in onda il primo episodio della serie che fece innamorare gli italiani. Uno di loro, Giuseppe Ganelli, è diventato il più grande collezionista di memorabilia (oltre 2000 oggetti, dal flipper di Arnold’s alla felpa di Potsie) di Happy Days, su cui ha anche scritto un libro. A Maurizio Crosetti, che lo ha raggiunto a Codogno, dove fa il medico, racconta come tutto è nato e perché quel sogno americano era anche il nostro. Anna Lombardi, invece, ha intervistato Henry Winkler, che per 11 stagioni ha interpretato Fonzie. E che del suo personaggio dice: “Gli devo tutto. È stato generoso con me, ma non gli somigliavo”. Infine Francesco Piccolo ricorda perché da quella serie ricevemmo un’educazione sentimentale. Nelle pagine seguenti, come sempre, le recensioni delle novità in libreria, il profilo di un autore da riscoprire – Alessandro Peregalli in un profilo di Vittorio Lingiardi – e le vostre lettere. Continuate a scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci su Instagram (@robinson_repubblica), X (@Robinson_Rep) e TikTok (@robinsonrepubblica). |
Da Il nome della rosa di Umberto Eco al romanzo più celebre di Edith Wharton. Il gruppo di lettura L’isola di Robinson ha scelto il nuovo libro del mese: L’età dell’innocenza, diventato nel 1993 un celebre film firmato da Martin Scorsese. Del grande affresco sociale che vede protagonisti la contessa Ellen Olenska e Newland Archer parliamo nelle pagine TikTok, dove troverete anche le migliori recensioni dei lettori a Il nome della rosa e un approfondimento su Circe di Madeline Miller, che Robinson offre ai lettori in un’edizione da collezione ancora in edicola: stavolta è Mara Sabia, creatrice su TikTok de La setta dei poeti estinti, a scrivere di come il suo mito abbia influenzato anche autori come Alda Merini e Cesare Pavese. |
Claude Monet (1846-1926) al lavoro sulle Ninfee nel suo atelier di Giverny nel 1918 |
Nelle pagine dedicate alla Lettura questa settimana il protagonista è un genio della pittura, Claude Monet, nel racconto di un grande scrittore, Julian Barnes. Mentre arriva in traduzione italiana il suo ultimo romanzo, Elizabeth Finch, l’autore britannico fa il ritratto di un pittore mite, dall’esistenza apparentemente tranquilla e per nulla esotica, e che tuttavia fu artefice di una grande rivoluzione dello sguardo. |
Un fotogramma dal video della performance 16 Millimeter Earrings (1966) di Meredith Monk |
Suono, movimento e immagine sono da sempre gli strumenti di Meredith Monk. Ora alla sciamana statunitense – classe 1942, Monk è compositrice, cantante, regista, coreografa e ballerina – la Haus der Kunst di Monaco dedica la più grande retrospettiva realizzata in Europa negli ultimi trent’anni. Maestra della performance interdisciplinare e della “tecnica vocale estesa”, l’artista viene celebrata con un percorso che la racconta dalle prime opere fino alle più recenti, attraverso le performance, i pezzi vocali, i lavori teatrali e operistici, le musiche per i film di Jean-Luc Godard, Terrence Malick e i fratelli Coen. |
Libri per ragazze e ragazzi |
Un’illustrazione di Timothée de Fombelle per 101 posizioni per leggere appassionatamente (il castoro) |
Nelle pagine dedicate alla letteratura per ragazzi e ragazze abbiamo incontrato il francese Timothée de Fombelle, autore di 101 posizioni per leggere appassionatamente, pubblicato in Italia dal castoro e scelto dall’American Library Association come manifesto per la campagna “Read 2023/2024”. A Ilaria Zaffino che lo ha intervistato racconta che non esistono libri cattivi e dà ai ragazzi un solo consiglio: “Non smettete di cercare e soprattutto leggete come vi pare: raggomitolati, sotto al tavolo, su un’amaca o anche a testa in giù…”. Ai più giovani si rivolge anche Proteggiamo l’Oceano del navigatore Giancarlo Pedote; lo ha letto per noi Giulia Boero. |
Nelle pagine dedicate ai fumetti si parla dei Bonellidi. Che cosa sono? Sono i fumetti realizzati nel classico formato definito dalle storiche riviste edite dalla casa editrice milanese Bonelli, quali Tex, Zagor, Dylan Dog e così via. Realizzati ovviamente con mezzi minori da piccole case editrici, sono stati un’importante officina dove si sono fatti le ossa i nuovi talenti. A raccontarci questa affascinante storia dell’ingegno italico è Luca Raffaelli, che ha intervistato gli autori del primo libro dedicato a questo tema. |
Fabrizio De André e Dori Ghezzi insieme nel 1984 |
L’11 gennaio sono venticinque anni dalla morte di Fabrizio De André, secondo molti il più grande artista della musica italiana, capace di mescolare poesia e ironia, denuncia sociale e ricerca sonora, messaggio politico e letteratura. Per presentare la prima di una serie di iniziative a lui dedicate in questo anniversario, Luca Valtorta ha incontrato a Milano, nella casa in cui visse con Fabrizio, la compagna Dori Ghezzi insieme ai responsabili della Fondazione De André e della casa discografica Sony, che ripubblicherà in una veste inedita tutti i suoi album: “Un modo per ribadire, attraverso l’incredibile attualità della sua opera, che Fabrizio è ancora con noi”. |
in un disegno di Riccardo Mannelli |
Da giovane andava al Piper in autobus e faceva il bancario. Poi ci fu la tv con Arbore e i tormentoni di Quelli della notte (ricordate Kundera). Infine, da vent’anni, “Dagospia”, il sito che tutti leggono. Perché “attraverso il gossip si arriva a capire il potere”. Su Straparlando, questa settimana, Antonio Gnoli ha incontrato Roberto D’Agostino. |
|
|
|