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I LADRI DI STATO NON VOGLIONO CONTROLLI

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Corte dei conti da silenziare: l’ossessione della politica

DI CARLO DI FOGGIA

11 DICEMBRE 2023

Èil terzo tentativo in meno di tre anni, e quindi si può dire che la politica italiana, o forse la sua burocrazia, ha un problema con la Corte dei Conti. Nei giorni scorsi questo giornale ha infatti rivelato l’idea di Fratelli d’Italia di limitare i poteri dei magistrati contabili ampliando il cosiddetto “controllo preventivo”. Come detto, non è la prima volta: pare il tentativo di rispolverare il contenuto di una legge firmata nella scorsa legislatura da quasi tutti i gruppi parlamentari (eccetto i 5 Stelle).

Quel testo espandeva enormemente la “funzione consultiva” della Corte – oggi riservata ad atti o pareri forniti a Regioni e Comuni nella limitata materia di contabilità pubblica, del bilancio o di ordine generale – permettendo a tutta la P.A., compresi gli “organismi di diritto pubblico” di chiedere un parere “per fattispecie di valore complessivo superiore al milione”. Chi lo fa non potrà essere perseguito per colpa grave dalla Corte, ma solo per “dolo”, cioè di fatto reato, che non compete alla Corte dei Conti ma al giudice penale. La stessa cosa si vuole fare col controllo preventivo – oggi limitato agli atti più rilevanti, cioè quelli del governo – che invece verrebbe permesso a chiunque e con tempi dimezzati per avere una risposta rispetto a quelli attuali. Già nel 2020 un’ipotesi del genere era affiorata, salvo poi venire bloccata per una rivolta dei magistrati contabili.

Per i proponenti, e oggi per Fdi&C., è il modo migliore per risolvere la fantomatica “paura della firma”. Ammesso sia così, il rischio però è di trasformare la magistratura contabile in un co-gestore della cosa pubblica, snaturandone la funzione, o ancora peggio di dare proprio il segnale “liberi tutti”: gli uffici della Corte verrebbero infatti subissati di richieste che non sono in grado di esaminare davvero e si sa come può finire. A giugno scorso, dopo alcune relazioni critiche sul Pnrr, il governo ha reagito togliendo alla Corte dei Conti il controllo concomitante sugli atti del piano, per i quali peraltro c’è già lo scudo erariale. Ora l’idea è di trasformare le toghe contabili in consulenti. Cosa potrà mai andare storto?

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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