Caiazzo. Con tante chiese più attive (o purtroppo vandalizzate), in TV ne mostrano una rurale, solitamente chiusa?
Stupore e sconcerto di alcuni lettori che hanno visto su RAI TRE solo una chiesetta rurale della contrada Bucciano e per pochi attimi la cappella votiva, l’ultima volta degna di menzione usata solo per ospitarvi un presepe (ma questa è altra storia: tempo al tempo).
Chiese belle ma chiuse, aperte solo per rari eventi: inaccessibili, saccheggiate, pericolanti. Alcune e per qualche “storico” pronto a farle diventare attrazioni turistiche.
La “povera” chiesa, i vertici romani non sanno cosa farsene. Mancano idee, programmazione, prospettive.
Non mancano i soldi, manca la materia prima: i fedeli. Milioni di pecorelle, sempre più smarrite. Con la loro povertà, con il loro abbandono, testimoniano contro la religione del successo. Luoghi speciali che arrivano dal passato devono chinare il capo di fronte all’omologazione del pensiero unico del nostro tempo. Utopia pura, decidere di far rivivere questi luoghi.
Il blitz dei giorni scorsi nella pianura di Caiazzo, Caiazzo città, servito ad alcuni storici ad imitare malamente Sgarbi.
Sofismi che non faranno affollare le chiese, né aprirle quotidianamente: al limite qualche decina di “like” sui social.
Inquadrata Piazza Santo Stefano, con il mitico montascale non funzionante da oltre un decennio (due decenni, per meglio dire).
La Rai su segnalazione del solito “giornalaio” impiccione, 13 (tredici!) anni fa si occupò del montascale per disabili e anziani, che dovrebbe condurre nella Concattedrale di Caiazzo.
Ecco cosa disse il sindaco Giaquinto, il 17 maggio 2010 “Siamo in attesa di ricevere da parte di una ditta specializzata un preventivo di spesa per disporre e ripristinare, per l’ennesima volta, la funzionalità di una piattaforma che abbiamo voluto fortemente per favorire l’accesso di anziani e disabili in Cattedrale.
Adesso siamo in attesa della conta dei danni per intervenire nuovamente e ci auguriamo che episodi di questo tipo non avvengano più”.
Sono passati altri 13 anni e la conta dei danni ancora non è stata fatta. Se ne parlerà “per” il prossimo millenario, cioè fra 999?
Disabili e anziani, completamente ignorati in una Caiazzo che cammina a passo di gambero!
L’altro giorno avrebbe reso un servizio utile, la Rai, se si fosse occupata della chiesa di Santa Maria delle Grazie (col famoso Albero francescano della Vita), saccheggiata totalmente, la cappella delle monache, il monastero dei Cappuccini: tutto da salvare, recuperare per quanto (e se) possibile!
Ma chi avrebbe potuto “imbeccare gli inviati”?
Meditate, gente, meditate!
Per video servizio Rai Tre “Mezzogiorno Italia” sul comprensorio caiatino, cliccare su una delle foto oppure sul seguente link: https://www.teleradio-news.it/wp-content/uploads/2023/11/caiazzo-mezzogiorno-italia-sd-256×146-11-11-23.mp4
(Anna Aiossa – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)