GENERAZIONE ZETA…STORIE DI UNA GENERAZIONE CHE SOGNA MA NON DORME…

 Domande (e risposte) sulla guerra Hamas-Israele 

Un attacco senza precedenti. Per la complessità della questione, per la portata. Gli attori coinvolti, il numero di morti, feriti e ostaggi. Lo scorso 7 ottobre Hamas, il gruppo terroristico che controlla dal 2007 la Striscia di Gaza, ha avviato un’offensiva via aria, terra e mare nel sud di Israele – ancora in corso – lanciando migliaia di razzi e attaccando le comunità vicino a Gaza. 

 I numeri di questa strage non si verificavano dalla guerra dello Yom Kippur (1973), quando Israele fu colto di sorpresa da un’azione fulminea (in quell’occasione, di Egitto e Siria). Mohammed Deif, la mente del raid e l’uomo più ricercato da Israele, in un messaggio video ha dichiarato che l’operazione è una risposta agli attacchi israeliani contro le donne, le recenti incursioni della polizia israeliana nella Moschea di al-Aqsa a Gerusalemme e l’assedio continuo a danno di Gaza. 

Ma perché un attacco ora E perché l’intelligence israeliana non era preparata Sono molti gli interrogativi sul cruento attacco di Hamas. Qui facciamo chiarezza:

Ecco tutte le domande e le risposte sull’attacco di Hamas

Così Hamas ha beffato il Mossad

L’odissea di Daniela Fubini: 69 ore nel bunker poi la fuga in Italia

  I no che sta incassando Patrick Zaki: cosa sta succedendo  

Prima il rinvio della sua ospitata prevista per la prima puntata di Che Tempo Che Fa, poi la presentazione del libro a Torino saltata, così come un incontro a Brescia. Patrick Zaki sta iniziando a incassare diversi no dopo alcune sue dichiarazioni sugli attacchi di Hamas. In una di queste aveva definito un «serial killer» il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

 Per quanto riguarda il programma di Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, quest’ultima ha chiarito: «Verrà nelle prossime settimane, la seconda o la terza puntata. La situazione è delicatissima, difficile da gestire. Dobbiamo portare rispetto per Israele e quello che sta succedendo». Simile anche la posizione assunta dall’Arsenale della Pace di Torino, dove l’attivista avrebbe dovuto presentare il suo libro “Sogni e illusioni di libertà”. 

Alla luce di questi eventi, Zaki ha deciso di scrivere una lettera a la Repubblica in cui dichiara che disapprova chi lo considera vicino ad Hamas, ma che «molti diritti sono stati negati ai palestinesi nel corso della Storia, a cominciare dal fatto che Gaza è in isolamento totale e una prigione a cielo aperto».

Cos’è successo a Che Tempo Che Fa

Perché è saltata anche la presentazione del libro a Torino

La lettere (di risposta) di Patrick Zaki

  Vietati glitter e brillantini nell’Ue  

Domenica 15 ottobre entra in vigore la nuova direttiva di Bruxelles sulle microplastiche. E in vista di quella data c’è un prodotto a cui tutti i cittadini europei dovranno dire addio: i brillantini. Il glitter, un composto fatto di polimeri e alluminio, è infatti uno dei prodotti su cui l’Unione europea intende imporre una stretta. Con le nuove regole non sarà più possibile utilizzare i brillantini nei biglietti di auguri, nelle superfici sportive artificiali, nei trucchi e in altri prodotti di cosmetica. 

 La stretta normativa di Bruxelles fa parte della più ampia strategia delineata nel Green Deal e punta a eliminare le microplastiche dal maggior numero possibile di prodotti. L’obiettivo fissato è il seguente: ridurre del 30% la dispersione di questi materiali entro il 2030. Ma l’imminente entrata in vigore della direttiva ha già creato qualche polemica: in Germania diversi personaggi televisivi e influencer hanno pensato bene di anticipare la stretta di Bruxelles facendo incetta di brillantini.

La stretta dell’Ue che colpisce anche il glitter

 Fdi ci ha provato, ma in Lombardia le carriere alias restano 

La mozione contro le carriere alias che Fratelli d’Italia ha presentato al Consiglio regionale, dopo numerosi ritiri e posticipi, è stata (finalmente) bocciata. Si tratta di un’iniziativa che ha fatto discutere per mesi, sia nella stessa maggioranza di centrodestra che tra le opposizioni, le associazioni per i diritti lgbtqia+ e gli studenti. 

La mozione sollecitava la giunta a chiedere all’Ufficio Scolastico Regionale di effettuare una ricognizione su quante scuole medie e licei avessero adottato la carriera alias – che permette agli studenti transgender di farsi modificare sul registro il nome anagrafico con quello di elezione – e a impegnarsi affinché si inviasse una circolare «per far rispettare la normativa vigente» perché «non esiste alcun fondamento giuridico che consenta alle scuole di nominare gli alunni in base al genere da loro scelto».

 Sono stati numerosi gli studenti e le studentesse che in questi mesi hanno protestato contro la mozione: «Se non avessi la carriera alias rinuncerei agli studi. Basta farlo passare come un capriccio», scandisce Arono, 23enne non binary che studia Cinema a Milano. 

Cos’è successo con le carriere alias in Lombardial 

 Il sogno di Salvini: una centrale nucleare a Milano 

«Ho chiesto ai tecnici del mio ministero. Se partiamo nel 2024, nel 2032 possiamo accendere il primo interruttore di una centrale nucleare». Con queste parole, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini torna a dettare i tempi del ritorno dell’energia atomica in Italia. Nel corso di un intervento in un convegno a Roma, il leader della Lega suggerisce anche una possibile location: «Da milanese, la prima centrale la vorrei a Milano».

 Non è la prima volta che Salvini fa un’uscita di questo tipo. A luglio del 2022, aveva proposto di costruire una centrale nucleare nel quartiere di Baggio, sempre a Milano, dove è cresciuto da piccolo. Intanto il lavoro del governo va avanti: nelle scorse settimane, al ministero dell’Ambiente si è svolta la prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile.

Salvini e il sogno di una centrale nucleare a Milano

 Milano prima per furti e rapine: allarme sugli stupri 

Prima per furti e per rapine ogni 100mila abitanti: la provincia di Milano è la maglia nera nella classifica “L’indice della criminalità 2023“, stilata dal Sole 24 Ore con i numeri forniti dal Viminale relativi alle denunce alle forze dell’ordine. La provincia lombarda rispetto al 2019, periodo prima del Covid, vede però una diminuzione del numero totale dei reati, da 225.078 a 219.671. Nel report Rimini si posiziona al secondo posto, mentre la capitale è terza. Male, in particolare, il dato delle violenze sessuali: se lo scorso anno il report ne registrava 14,7, l’edizione 2023 ne segnala 18,2 che valgono il quarto posto nella triste classifica dominata da Imperia (23,5).

Approfondisci la classifica dell’indice di criminalità 2023

 È allarme per la salute mentale dei giovanissimi 

L’Unicef ha puntato i riflettori su un fenomeno che si rivela essere sempre più allarmante: la salute mentale dei più giovani. A livello globale oltre 1 persona su 7 tra i 10 e i 19 anni ha una diagnosi per un problema di salute mentale. E la maggior parte delle 800mila persone che muoiono ogni anno per suicidio sono giovani. Tra i ragazzi che perdono la vita tra i 15 e i 19 anni, il suicidio è al quarto posto nelle principali cause. Infine, quasi 46mila adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno, più di uno ogni 11 minuti. 

Salute mentale: come stanno i più giovani?