Il nuovo numero in edicola e online
da venerdì 13 ottobre
I raid di Hamas in Israele sconvolgono gli assetti geopolitici: per l’Italia vacilla il Piano Mattei sull’energia e si teme un’ondata di profughi dal Libano, fronte caldo presidiato anche dai nostri soldati: «La geopolitica è spietata se cade una stoviglia a Washington rimbomba a Berlino e oltre. Qui a Roma rimbomba troppo e da parecchio», scrive Carlo Tecce nell’articolo di copertina. Anche se, come ricorda Alberto Stabile, il clima di “amicizia e cooperazione” tra il governo Meloni e quelli di Netanyahu ha permesso che calasse il silenzio su temi decisivi come la questione palestinese e il negoziato di pace.
«L’intervento americano è una dimostrazione di forza per dissuadere l’Iran, la Siria, Hezbollah o qualsiasi altro gruppo militante dall’unirsi al conflitto», spiegano Manuela Cavalieri e Donatella Mulvoni, a colloquio con Laura Blumenfeld, analista della John Hopkins School for Advanced International Studies di Washington. Mentre il direttore Alessandro Mauro Rossi nell’editoriale ribadisce che «non le armi ma la convivenza pacifica tra due Stati è l’unica soluzione per assicurare stabilità».
Chi guadagna dai tagli alla sanità
L’offerta pubblica ormai soccombe di fronte all’avanzata dei privati, ora in maggioranza. Affari per miliardi e porte girevoli: ex politici ai vertici di gruppi, contributi ai partiti, controllo di giornali. Del “sistema salute” scrive Sergio Rizzo, in apertura della sezione di Politica del nostro settimanale.
Droni e IA per dare la caccia ai migranti
Individuare, schedare, tracciare: sui confini europei vengono usati tutti i ritrovati della tecnologia per respingere chi chiede asilo. Spesso violando i diritti fondamentali. «L’Unione Europea utilizza sistemi di intelligenza artificiale per identificare le persone, individuare movimenti sospetti e anticipare la selezione all’ingresso dei migranti alle frontiere», spiega Alice Dominese, nell’articolo che apre la sezione Esteri.
Ultima chiamata per l’Ilva
L’acciaieria di Taranto tra un anno avrà un solo altoforno attivo. Fortemente indebitata, il suo futuro è incerto. Il governo potrebbe cedere tutta l’azienda ai francesi di ArcelorMittal. Fa il quadro della situazione Gloria Riva, che così apre la parte del settimanale dedicata all’Economia.
A cosa serve Picasso?
Ha inventato linguaggi, sperimentato stili, è figura controversa e fondamentale insieme. Ripensare all’artista spagnolo a cinquant’anni dalla morte significa riflettere sul senso che l’arte ha oggi. Come spiega Riccardo Falcinelli nell’articolo che apre la Cultura, è impossibile seguire Picasso senza metterlo sul fondale della storia: «La sua generazione era convinta che la cultura fosse uno strumento fondamentale di relazione con il mondo».
E poi, “Delitto Attanasio. Faro della Farnesina sul racket dei visti”: l’inchiesta di Antonella Napoli, “Male fuori. Fuga dall’odio” di Beatrice Dondi, “Contro il disagio non servono spot” di Andrea Morniroli. E come sempre molto altro: approfondimenti, inchieste, rubriche, sguardi critici e punti di vista sulla realtà vi aspettano su L’Espresso, in edicola e online.