Caiazzo. Caccia grossa in periodo vietato: ma chi dovrebbe controllare i controllori?
L’apertura generale della caccia è fissata per il 17 settembre, ma a Caiazzo c’è chi ha infranto le regole, sparando dei colpi “a pallettoni” e uccidendo così due piccoli cinghiali.
Erano circa le ore 17 di mercoledì 9 agosto quando, tra via Canale e Via Ricetta, si sono uditi due spari.
Episodio analogo è accaduto il 31 luglio, sempre alla stessa ora.
Il tutto è avvenuto nei pressi di abitazioni, quindi, con una modalità estremamente pericolosa.
Lecito domandarsi allora se i vari preposti locali hanno tutti difetti alle orecchie o se ritengono di essere esonerati da qualsivoglia controllo, anche per tutelare la pubblica incolumità e sicurezza territoriale.
A prescindere dal fervente dibattito sulla pericolosità dei cinghiali vaganti, spesso perché le loro zone sono invase dai cementificatori selvaggi o perché, per analoghe ragioni, non trovano più cibo ed acqua, quella della caccia è un’attività controversa: i suoi sostenitori richiamano la sua natura di sport sano e legittimo e lamentano i troppi vincoli esistenti; gli oppositori invece sottolineano la crudeltà di uccidere animali per divertimento e vorrebbero ulteriori restrizioni e divieti, fino alla loro abolizione totale.
Il dibattito è tuttora aperto e talvolta raggiunge polemiche e scontri tra cacciatori ed ambientalisti.
La caccia non è libera e indiscriminata.
I cacciatori devono seguire determinate regole che sono assistite da severe sanzioni e tutti, non solo loro, devono sapere cosa rischia chi non le rispetta: ad esempio, puoi essere il proprietario di un fondo nel quale si introducono cacciatori senza il tuo permesso oppure mentre ti trovi in campagna a passeggiare puoi essere ferito da colpi di fucile sparati durante l’attività venatoria.
Si tratta di rischi, molto più elevati e concreti di quanto appare a prima vista.
La cronaca è piena di tali episodi: di recente, è accaduto che un figlio ha ucciso il padre durante una battuta di caccia.
La stessa legge sulla caccia prevede sanzioni amministrative, anche di importo elevato, per le varie ipotesi di violazione alle numerose prescrizioni e talune sanzioni pecuniarie.
Molte norme che regolano i comportamenti che i cacciatori devono tenere, però, si trovano anche nel Codice civile e nel Codice penale, comprese quelle che riguardano il maltrattamento o l’uccisione di animali, anch’essi tutelati dalla legislazione vigente.
La legge sulla caccia, innanzitutto, dispone che gli animali selvatici sono di proprietà dello Stato e rientrano nel patrimonio indisponibile.
La fauna selvatica è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale.
Nella foto si vede il piccolo cinghiale colpito.
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