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La Caritas in Turchia

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L’intervento in Turchia delle organizzazioni nazionali e internazionali è stato tempestivo: hanno dato alloggio a più di quattro milioni di persone attraverso l’apertura di campi per sfollati e la fornitura di tende e/o container. Nell’ultimo periodo sono aumentati i campi informali, coinvolgendo circa 1,7 milioni di persone.

La Caritas in Turchia ha immediatamente elaborato un piano di risposta rapida all’emergenza per assistere la popolazione locale nei primi mesi dell’emergenza. L’intervento si è concentrato principalmente nella provincia di Hatay, la più colpita dal terremoto, ma anche a Mersin, Izmir e ad Istanbul. Questo programma si è sviluppato intorno a quattro attività principali:

  • Accoglienza e assistenza a famiglie sfollate tramite accoglienza in strutture di emergenza a Iskenderun e Mersin, ad Istanbul e Smirne;
  • Distribuzione di kit alimentari, igienici e vestiti, inclusi anche articoli per l’inverno (coperte, stufe…) nella provincia di Hatay (in particolare nei distretti di Iskenderun, Samanda e Antiochia) per i mesi di febbraio e marzo;
  • Fornitura di pasti caldi per persone sfollate nei campi informali nella città di Iskenderun;
  • Monitoraggio post-distribuzione e continua analisi dei bisogni.

Dal mese di giugno è partito un programma di risposta più ampio, di medio periodo che prevede per circa 38mila persone:

  • Interventi di sistemazione di campi (formali e informali) per accogliere i terremotati in maniera più dignitosa (fornitura di container, fornitura di frigoriferi, ventilatori altri elettrodomestici, installazione di lavanderie dentro i campi);
  • Assistenza per l’alloggio ai terremotati che stanno cercando casa in altre città, come Istanbul e Izmir (vouchers for rent);
  • Fornitura di cibo (pasti caldi e/o vouchers) su larga scala nelle aree terremotate, sia direttamente come Caritas (nelle zone terremotate della provincia di Hatay) sia tramite una collaborazione con altre organizzazioni (per aiutare le famiglie nelle aree terremotate dove Caritas non è presente), ma anche ai terremotati che si sono spostati in altre città, come Istanbul e Izmir;
  • Fornitura di vari articoli igienici nelle aree terremotate e nei campi di accoglienza dei terremotati (tra gli articoli sono compresi pannolini per neonati e pannoloni per anziani non autosufficienti);
  • Fornitura di vestiti (in particolare con i vouchers) ai terremotati sia quelli rimasti nelle aree colpite, sia quelli che si sono spostati in altre aree (es. Istanbul e Izmir);
  • Fornitura di equipaggiamento scolastico (libri, quaderni, tablet ecc.) per i bambini terremotati che frequenteranno la scuola da settembre in Anatolia oppure nelle nuove città dove si sono spostati (es. Istanbul e Izmir);
  • Sistemazione di 4 strutture Caritas che servono per l’accoglienza dei terremotati o per altri servizi alle persone terremotate;
  • Formazione allo staff di Caritas in Turchia e delle Caritas diocesane turche, che include anche il supporto psicologico per prevenire il rischio di burnout.

 

Il supporto di Caritas Italiana

In Turchia, Caritas Italiana è impegnata da oltre dieci anni in un processo di accompagnamento che ha sostenuto interventi di assistenza umanitaria, supporto al rilancio economico e percorsi di riabilitazione psico-sociale e riconciliazione per migranti e giovani. In stretto coordinamento con il Presidente della Caritas del paese, mons. Bizzeti, e con il gruppo di lavoro per le emergenze, due operatori di Caritas Italiana si sono recati ad Istanbul a partire dall’8 febbraio per supportare lo staff di Caritas in Turchia e da giugno è presente ad Iskenderun un operatore espatriato di Caritas italiana per accompagnare la Caritas locale nella pianificazione, attuazione e monitoraggio dei programmi di risposta all’emergenza terremoto nel Vicariato di Anatolia.

Oltre al lavoro di accompagnamento, progettazione e formazione degli operatori, Caritas Italiana ha avviato un’ampia campagna di mobilitazione e raccolta fondi per sostenere i programmi di aiuto alla popolazione. Sin dai primi momenti sono stati inviati fondi per la realizzazione delle primissime attività di emergenza che per la realizzazione del programma di risposta di medio periodo.

Sono stati supportati programmi specifici:

 

  • Distribuzione di Kit igienici per sfollati nel villaggio di Ovakent;
  • Installazione di dispositivi di purificazione dell’acqua nei campi di Iskenderun e Ovakent: tramite l’installazione dei purificatori circa 3.000 famiglie sfollate che vivono in campi di rifugiati potranno accedere continuativamente ad acqua potabile;
  • Distribuzione di acqua nei campi informali a più di 3.000 famiglie in Hatay;
  • Attività di supporto psicosociale per adulti e minori accolti nei campi per sfollati nelle periferie di Gaziantep e Kilis. Un team di supporto mobile svolgerà attività di educazione informale e supporto psicologico post disastro;
  • Rafforzamento della protezione a bambini rifugiati e terremotati a Gaziantep fornendo opportunità di socializzazione, partecipazione ad attività di educazione informale e ludico ricreative che coinvolgono direttamente anche i genitori per il sostegno dell’intero nucleo famigliare.

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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