S.Agata de’ Goti. Festa liturgica solenne e storica Fiera in onore del patrono S. Alfonso Maria de’ Liguori
Festa solenne quella del primo agosto per tutti i credenti e in particolare per le tante città, come S.Agata de’ Goti, che hanno eletto quale loro venerato patrone e protettore S. Alfonso Maria de’ Liguori, Vescovo e dottore della Chiesa.
Nell’augurare a tutti gli interessati una serena giornata festiva, riportiamo di seguito la figura del Santo, ricordato nella storica S.Agata de’Goti anche con uno storico mercato, con i tratti delineati dal sito web “santodelgiorno”:
Nacque il 27 settembre del 1696 a Napoli dalla nobile famiglia De’ Liguori.
Ricevette dai suoi buoni genitori un’educazione santa ed energica, a cui il piccolo Alfonso non mancò di corrispondere, conservando per tutta la vita una predilezione speciale ed un vivo sentimento di riconoscenza verso sua madre.
Con uno studio accurato ed indefesso ottenne la laurea di avvocato a soli sedici anni.
Dopo avere esercitato con brillante successo la sua professione per parecchi anni, per un errore commesso involontariamente nel trattare una causa in tribunale rimase talmente scosso che decise di abbandonare il mondo per seguire la voce di Dio che lo chiamava al sacerdozio.
Tale cambiamento non era facile; numerose difficoltà gli si paravano innanzi: era nobile, di ottime qualità, abile nella professione, amava con grande affetto la sua famiglia ed era da essa riamato; ma egli rimase immobile nel suo proposito.
Divenuto sacerdote, si esercitò nella predicazione popolare e nell’insegnamento del catechismo.
A tutti rivolgeva la sua parola semplice, caritatevole, senza ricercatezza, e per predicare il Vangelo ai poveri, fondò la congregazione religiosa dei Redentoristi.
Fu autore di molteplici opere letterarie, teologiche e di celebri melodie natalizie, tra cui la famosissima “Tu scendi dalle stelle”, derivato come versione in italiano dall’originale “Quanno nascette Ninno”.
Nel 1762, a 66 anni, fu eletto vescovo di S. Agata dei Goti.
Esercitò l’episcopato con grande zelo, facendo di tutto per estirpare il male e salvare le anime.
Dopo tredici anni, colpito da gravi malattie, domandò ed ottenne di essere esonerato dall’episcopato e ritornare nel suo istituto.
Ebbe a sopportare terribili prove anche nella vecchiaia.
Morì il 1 agosto del 1787 alla veneranda età di 91 anni.
Illustre per virtù e miracoli, il Sommo Pontefice Gregorio XVI lo annoverò nel catalogo dei Santi; e Pio IX lo dichiarò Dottore della Chiesa universale.
Fra le continue occupazioni della sua vita sacerdotale ed episcopale, trovò modo di scrivere numerosissime ed importanti opere, fra le quali è celebre la Teologia Morale in diversi volumi.
Altre opere meno importanti sono: Verità della fede, Vittoria dei Martiri, Trionfi della Chiesa.
In quasi tutti gli scritti si prefisse lo scopo di difendere l’infallibilità pontificia e la Verginità di Maria, onde ebbe il merito d’aver preparato la definizione e la propagazione di questi due dogmi, che avvenne circa un secolo dopo per opera di Pio IX.
Molto popolari e utili alle anime sono: Il gran mezzo della preghiera, Le visite al SS. Sacramento, Le glorie di Maria, L’apparecchio alla morte, La via della salute”.
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