Ruviano e dintorni. Turismo ‘esperenziale’: lungimirante ‘dritta’ dell’arguto storico Michele Russo
Quale forma di turismo per Ruviano? il turismo esperienziale! Questa proposta è rivolta sia agli operatori culturali che a quelli economici del territorio ruvianese e dintorni che, mettendosi in rete, potrebbero operare insieme nella redazione di una proposta turistica organizzata che valorizzi sia il territorio, senza stravolgere natura e storia, sia le tante belle attività messe in campo da giovani imprenditori nel campo dell’agricoltura, della ristorazione e della ricettività.
Attraverso una regia comune che scandisca tempi, luoghi ed attività, in un unico pacchetto turistico condiviso, già oggi è possibile fare una proposta appetibile per chi intende fare questo tipo di turismo.
Ma cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un profondo cambiamento nella concezione delle vacanze.
Sebbene lo scopo principale di una vacanza rimanga quello di rilassarsi, sta trovando spazio un nuovo modo di vivere il turismo, basato anche su altri obiettivi.
È proprio in questo contesto che si inserisce il concetto di turismo “esperienziale”, termine derivante dal latino “experiri”, ovvero sperimentare: fare turismo basato sulla conoscenza del territorio in cui si decide di trascorrere il periodo di vacanza. L’obiettivo è a conoscenza diretta del luogo in cui ci si trova.
Un tipo di esperienza più profonda e ricca, capace di cogliere anche gli aspetti meno “turistici” di un determinato territorio in cui si preferisce valorizzare di più la qualità del tempo trascorso in vacanza piuttosto che la quantità del soggiorno.
Il turismo esperienziale si basa sullo svolgimento di molteplici attività che permettono di connettersi a livello umano, emotivo e anche spirituale con il luogo.
Un tipico esempio riguarda il cosiddetto turismo eno-gastronomico, che consente di connettersi concretamente con il posto.
Si suddivide in numerose attività, come ad esempio la degustazione dei vini e dei prodotti tipici, che prevede la visita in cantine o in vigneti della zona o l’attività con la quale il turista cucina da sé le pietanze tipiche del posto che implica anche la necessità di ricercare da sé tutti gli ingredienti e dunque di immergersi in un vero e proprio viaggio alla scoperta dei prodotti e delle caratteristiche del posto accoppiato al turismo naturalistico, come ad esempio il trekking oppure il cicloturismo, oppure le attività riguardanti i corsi d’acqua, come le escursioni in barca oppure la pesca-turismo, che consiste nel trascorrere una giornata insieme ai pescatori del posto.
Capirete da soli che di materia prima ce ne è in abbondanza: basta “far rete”.
Mettere in comune le esperienze e condividere secondo il principio che l’unione fa la forza.
(Michele Russo – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)