Pubblicate le statistiche annuali sulla popolazione carceraria tra i Paesi del Consiglio d’Europa
Solo in Bulgaria, Estonia e Germania si è verificata una diminuzione significativa dei tassi di detenzione, mentre un’impennata si è realizzata in Slovenia (+23%), in Francia e Finlandia (+15%) e in Irlanda del Nord (+ 13%). In Italia, al pari di altri 23 Paesi, la situazione è rimasta stabile.
Per quanto riguarda un’analisi della popolazione carceraria, dallo studio emerge che il 16,5% dei detenuti ha 50 anni e oltre, con l’Italia che ha la percentuale più elevata pari al 28%, situazione dovuta anche al fatto che, mentre la durata media della detenzione degli altri Paesi è pari a 11 mesi, in Italia sale a 18 mesi (in Portogallo arriva fino a 31 mesi). L’Italia ha anche un numero alto di detenuti ultra 65enni, aspetto collegato alla tipologia di alcuni reati e, in particolare, alla circostanza di detenuti per reati di mafia. Per quanto riguarda i dati che mostrano le situazioni più gravi, in vetta alla classifica c’è la Romania, seguita da Cipro, dalla Francia, dal Belgio, dalla Turchia, dalla Grecia e dall’Italia.
Il documento è stato curato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna, guidati da Marcelo F. Aebi, Edoardo Cocco e Lorena Molnar.
(Fonti: Marina Castellaneta – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)