Il nuovo numero in edicola e online
da domenica 13 novembre
a cura di Angiola Codacci-Pisanelli
È stato il cuore produttivo dell’Italia a determinare il risultato delle ultime elezioni. Abbandonando Salvini e portando al successo Giorgia Meloni. Il risultato è la “Nordestra” a cui il nuovo numero de L’Espresso dedica la copertina, con un’immagine emblematica del difficile dialogo tra la presidente e il suo vice. Gli imprenditori del nord intanto presentano il conto al governo. In cambio dell’appoggio a Fratelli d’Italia chiedono meno tasse ma anche più immigrati. E sono sempre più lontani dalle battaglie leghiste contro il tetto al contante e il reddito di cittadinanza.
Le aspettative del Nord-est le racconta nei dettagli l’inchiesta di Carlo Tecce, mentre Antonio Fraschilla rivela la nuova strategia della Lega: che per recuperare voti alle prossime regionali abbandona il sogno di conquistare il Sud e si concentra sulle regioni più ricche. Intanto il Meridione rischia di perdere i fondi del Pnrr (di Gianfrancesco Turano) e la “pace fiscale” promessa dal governo premia gli evasori che già ora, calcola Vittorio Malagutti, rubano al fisco italiano il 20 per cento delle entrate.
Massimo Cacciari bacchetta la sinistra su migranti e rave. Bruno Manfellotto spiega perché il pugno duro del governo può diventare un boomerang di portata europea. Luigi Vicinanza spiega le radici sudiste dei 5Stelle. E Lirio Abbate punta il dito sul silenzio di Giorgia Meloni su Regeni e Zaki nell’incontro con il leader d’Egitto al-Sisi.
Si parla dei migranti trattati in modo disumano (di Max Cavallari), della vergogna degli sbarchi selettivi (di Donatella Di Cesare), della corsa di Trump alla Casa Bianca (Alberto Flores d’Arcais), dei risultati delle elezioni americane (Noëlle Lenoir). Mentre Diletta Bellotti disegna la mappa dei movimenti di protesta che, fuori dal Parlamento, fanno la vera opposizione al governo Meloni.
Gloria Riva fa i conti in tasca ai treni della Lombardia, Alessandro Longo racconta una truffa milionaria attraverso il trading online, Gigi Riva rivela i legami della Francia con la morte di Mattei e il disastro di Ustica.
In Libano piccoli borghesi comprano barche e si improvvisano scafisti per cambiare vita (di Bianca Senatore), nella guerra ucraina l’esercito russo mostra segni di crisi e si aprono spiragli di pace (di Sabato Angieri) anche se la Bielorussa continua a giocare sporco (di Giuseppe Agliastro). Intanto, dopo quattro anni di governo Bolsonaro, la foresta amazzonica è allo stremo (di Elena Basso).
E L’Espresso chiude con un colloquio tra Michela Murgia e Nichi Vendola su divinità e identità queer (di Sabina Minardi) e un’intervista di Valeria Verbaro a Bruce Sterling, padre del cyberpunk. Giuseppe Battiston si racconta a Claudia Catalli, Laura Pugno firma una rassegna di libri su donne viaggiatrici e Tommaso Giagni visita il museo che raccoglie piante e animali sequestrati per crimini ambientali.
Alan David Scifo spiega perché tanti giovani siciliani riscoprono il vino artigianale, Maurizio Di Fazio compila una storia d’Italia attraverso i prodotti del paniere dell’Istat. E Roberto Orlando presenta Maryna Viazovska, Medaglia Field per la matematica, studiosa geniale che è riuscita dove Keplero fallì.