Arzano/ Consiglio Straordinario, scricchiolano i banchi avversi
Se la pace è per i cari defunti, forse (sicuramente) non lo è per le cose terrene appartenenti ai vivi, così qualche voce si è lamentata di una convocazione del consiglio comunale avuto luogo il 2 Novembre, nel plesso dell’I.C. Ariosto di piazza Marconi ad Arzano. L’amministrazione Aruta ,infatti, ha riunito il consiglio con carattere d’urgenza, un atto necessario al fine burocratico per ottemperanze tempistiche, specificato con gli appositi punti all’ordine del giorno. Ma si sa, la democrazia ha bisogno di tempi e modalità da rispettare, per essere esercitata e qualche (ignoto) noto, ha lamentato questo “doversi” riunire come se il servizio pubblico del proprio mandato, fosse un privilegio da non disturbare durante ponti e festività, e questi poveri consiglieri d’opposizione o/e maggioranza (chi saranno mai?) hanno dovuto anticipare il proprio ritorno.
Prolisse interrogazioni aprono la seduta: una sui vigili urbani, e a seguire sulla viabilità. Eppure chi le pone, è stato seduto negli scranni del consiglio, ma non ha espresso evidentemente mai nulla di concreto se non quella di autoreferenziarsi (alcuni in effetti dopo aver sempre giocato nella squadra perdente delle elezioni, ci si augurerebbe che qualcosa almeno all’opposizione abbiano espresso, visto che il ruolo di controllo paga meno, ma dovrebbe formare di più; e invece…). Ma se Sparta piange, Atene non festeggia…Piccato anche il consigliere D’Angelo che tra i punti vari ed eventuali, chiede come mai venga chiesto di istituire la figura di Garante per i diritti LGBT, mentre si aspetta il rinnovo della carica del Garante alla disabilità: attenta stavolta la risposta, del Vicesindaco Gallo in quota Cinquestelle, che chiarisce come, seppur presente ed esistente la seconda carica, non c’è ragione di non discuterne o quanto meno di ampliare la tutela dei diritti delle voci che vanno a comporre la comunità arzanese e quindi aprire ad una nuova carica(LGBT), non certo per bandiere o caselle da riempire : pretestuale per altro la replica del D’Angelo, che vorrebbe piccare la Sindaca Aruta del non esser a conoscenza di questa carica (che con franchezza ammette che si governa e si impara di pari passo, magari qualcuno era abituato ai Mr/Miss “Io so tutto”) dimenticando (forse) che né egli stesso, né la sua forza politica, avevano mai neanche proposto iniziative per la fascia disabile della città, e ammettendo di sua sponte di non conoscerne reo confesso a sua volta, chi fosse tale garante (I moralisti sono una brutta specie quando si configurano come non praticanti della propria dottrina…). In finale di battuta, in un consiglio che doveva disquisire di semplici procedure (a torto o ragione, giuste o sbagliate lo decidono gli indirizzi politici, mentre colpe e mancanze lo accertano le leggi) ed essere veloce, parte poi la prolissa (a detta dei più) e anacronistica volontà di dire qualcosa, giusto per ricordare per istinto di defibrillazione, d’esserci ancora presenti tra i banchi, ma a che titolo, nessuno lo ha più chiaro e per dire cosa Qui nessuno lo ha veramente capito (la retorica: questa sconosciuta). Con evidente difficoltà dei propri alleati oltre che dei cittadini, che in coro si chiedono a quando ci sarà il pensionamento politico, visto che quello ufficiale per alcuni è abbondantemente giunto…Magari dimissionari sarebbero persino più utili, quanto meno a pesar meno sulle tasche dei cittadini. Ma tant’è….Più che discutere di proposte e diritti da ampliare, o di offrire spunti su cui realmente possa offrirsi qualcosa di tangibile, si vuole ostacolare e congestionare con la polemica. Sembrerebbe una gara a chi dice meno e quel che viene detto, è anche scomodo a sentirsi (per non parlare dei congiuntivi) e l’immagine completa è sicuramente, di un puzzle, di pezzi che non si incastrano persino nel ruolo più facile: il “saper” dire no.
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