“Fallita sua ex casa editrice”. Indagata ministra Santanchè
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“Fallita sua ex casa editrice”. Indagata ministra Santanchè
GOVERNO MELONI – Chiesta la liquidazione di Visibilia, di cui l’esponente di FdI fu primo azionista: “È insolvente”. L’ipotesi: falso in bilancio. Lei nega
DI GIANNI BARBACETTO E DAVIDE MILOSA
3 NOVEMBRE 2022
Milano. La Procura di Milano chiede il fallimento della società Visibilia (che edita tra l’altro le riviste Villegiardini, Ciak, Novella 2000 e Visto), fondata da Daniela Santanchè, senatrice di Fratelli d’Italia e neo ministro del Turismo nel governo di Giorgia Meloni. Santanchè ha dismesso tutte le sue quote di Visibilia, ma l’avvio della procedura di “liquidazione giudiziale” coincide sempre con l’apertura di un fascicolo per l’ipotesi di reato di bancarotta, in cui vengono iscritti in automatico gli ex amministratori della società, dunque anche Daniela Santanchè, che sulla base di un rapporto della Guardia di finanza è sotto osservazione anche in relazione all’ipotesi di falso in bilancio e false comunicazioni sociali. La Procura di Milano, infatti, insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, sta analizzando da settimane i documenti della società Visibilia Editore Spa e ha mandato alla sezione fallimentare del Tribunale di Milano un “Ricorso per l’apertura della liquidazione giudiziale”. Il documento, firmato il 24 ottobre da Roberto Fontana, il pm che coordina il dipartimento della Procura che si occupa di reati fallimentari, chiede che il Tribunale “voglia dichiarare l’apertura della liquidazione giudiziale” di Visibilia, “rilevato che dal prospetto analitico delle iscrizioni a ruolo a carico della società debitrice, trasmesso dalla Agenzia delle entrate-riscossione, risultano debiti iscritti a ruolo per un importo complessivo pari a 984.667,14 euro ”. Poco meno di un milione di euro di rosso, con cartelle notificate a partire dal 2018. Il fallimento è richiesto dal pm poiché Visibilia “versa in evidente e manifesto stato d’insolvenza”. Il Tribunale fallimentare di Milano ha fissato udienza per discutere della liquidazione giudiziale il 30 novembre.
Intanto Daniela Santanchè smentisce e minaccia: “È falso che io sia indagata, querelerò tutti coloro che vicino a Visibilia scrivono Santanchè, visto che io ho venduto tutte le quote. Peraltro nel caso di specie non solo non è indagata la Santanchè, ma non c’è nessun indagato, perché il fascicolo è aperto a ‘modello 45’, quindi senza indagati”.
La richiesta di fallimento parte da un esposto di nove soci di minoranza, che ha dato origine anche una causa civile per “gravi irregolarità nella gestione”. I nove azionisti spiegano nella loro denuncia, presentata il 10 giugno 2022, di aver comprato quote di Visibilia a partire dal 2019, sulla base “della fiducia che ispirava la figura istituzionale” della senatrice Santanchè, ma anche nella speranza che le testate giornalistiche della società editrice potessero “avere, se ben gestite, uno sviluppo esponenziale, con ovvi benefici economici per la società”. Le speranze sono andate deluse: “Il titolo Visibilia Editore ha avuto una costante perdita di valore”: dell’89,6% nell’ultimo anno e del 99,9% negli ultimi cinque anni. Nello stesso tempo, i soci “hanno lamentato la sussistenza di gravi irregolarità nella gestione della società” e “rilevanti omissioni da parte degli organi di vigilanza e di controllo”.
Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, nei mesi scorsi, ha analizzato i bilanci di Visibilia degli anni dal 2016 al 2020, riscontrando “costanti perdite già a far data dall’esercizio 2016” e ipotizzando anche presunte “false comunicazioni sociali” relative ai bilanci, almeno a partire dal 2017, con “particolare riguardo alle voci ‘avviamento’ e ‘imposte anticipate’”. I soci di minoranza nella loro denuncia segnalano un accordo sottoscritto il 10 ottobre 2017 da Visibilia con la società estera Bracknor Investment Ltd che s’impegnava a sottoscrivere un prestito obbligazionario di 3 milioni di euro, incassando una mega-commissione di 165 mila euro. Dal 2019 a Bracknor subentrava Negma Group Ltd. Entrambe la società, che gestiscono fondi e hanno sedi a Dubai, hanno provveduto dal novembre 2017 al luglio 2021 a convertire subito, con cadenza serrata, tutte le obbligazioni, determinando un crollo del titolo del 400% ed entrando in possesso, a prezzi stracciati, del 66% del capitale di Visibilia. Poi il valore dell’avviamento è stato svalutato in pochi mesi di 2,7 milioni.
FONTE:
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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