Caserta. Appello per la ‘questione’ Policlinico a tutti i candidati per le imminenti elezioni politiche
l Policlinico di Caserta doveva essere quell’ospedale più grande del Mezzogiorno d’Italia, nato nel decreto Ruberti del 1991 e ufficializzato con protocollo d’intesa del maggio del 1995;
E’ cresciuto in località Tredici con la prima pietra, posta nel 2005 ma, guarda caso a pochi passi, non solo dalle cave Luserta & C, per le quali sarebbe dovuto scattare, subito, lo stop alle attività, ma anche dalla discarica Lo Uttaro, una bomba ecologica da molti considerata emblema della crisi rifiuti in Campania.
Tuttavia ci fu l’accordo tra Ateneo, Condotte e Mise, con finanziamento, interamente statale (Miur e Ministero della Salute) e Regionale, valeva 410 miliardi delle vecchie lire.
La Struttura conterrà 350 e non più 500 posti letto, (150 posti scomparsi per strada, con la solita manina, del solito furbetto); si svilupperà su 250 mila metri quadri e una popolazione studentesca di circa 5mila persone.
Sarà suddiviso in 5 edifici indipendenti, interconnessi da un unico elemento trasversale di raccordo; coprirà una superficie complessiva di 68.500 mq e ospiterà un piazzale di accesso al Ps con eliporto.
Sarà prevista anche una stazione ferroviaria ad hoc.
Ebbene,arrivò la prima previsione di consegna al dicembre del 2008, ma 10 anni dopo, al 18 dicembre 2018la consegna non fu ancora possibile e, come se non bastasse,le cave ottennero con sentenza TaR la proroga per altri 2 anni per l’esecuzione degli interventi di ricomposizione ambientale.
Addirittura, Il collegio giudicante ritenne che poiché non vi era alcuna prova del funzionamento del Policlinico di Caserta, per cui le cave avrebbero chiuso i battenti solo quando, il policlinico sarebbe stato definito.
Dulcis in fundo, di recente, novembre 2021, è arrivata una variante integrativa antisismica al progetto del Policlinico di Caserta, per la quale il Rettore dell’Università Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti, Ente Committente si appresta a spiegare che non avrebbe comportato alcun ritardo. e afferma: “Il Policlinico sarà un’opera a misura di studente e paziente. Mi sento di affermare che in 32 mesi (dal gennaio 2021) ci sarà la consegna dell’intero edificio, mentre entro 20 mesi avremo il blocco destinato alla didattica. Grazie al supporto del Ministero Università e Ricerca e alla Regione Campania”.
Al momento il Policlinico è completo al 30%; è stata infatti ultimata la sola struttura.
Pronostici infondati, infatti all’11 marzo 2022. Ad un interrogazione di Zinzi: “La Regione Campania non ha ancora fornito nessuna notizia certa sui tempi di completamento dell’opera, Il sindacato, da parte sua, il 14 marzo 2022 denuncia uno stato aberrante nella conduzione di lavori, con appena 50 persone a lavorare al cantiere del Policlinico di Caserta, e con questo organico è impensabile che una parte dell’opera possa essere pronta per fine 2022 e per quello dell’assistenza ai malati per fine 2023“.
Dal momento che al cantiere del Policlinico dovrebbero essere in servizio tra i 200 e i 300 addetti.
Tanto premesso, ci appelliamo a coloro che vorranno contribuire nel sollecitare la consegna ai Casertani del Policlinico di Caserta e vogliono chiedere al Rettore dell’Università Luigi Vanvitelli di Caserta Nicoletti non solo assicurazioni o informazioni inerenti l’attuale stato di avanzamento dei lavori e i tempi di definizione, ma di seguirne il futuro del Nosocomio in virtù dei vergognosi 30 anni, già trascorsi: una vera vergogna!
Per l’inettitudine dello Stato e per lo spreco di tanto denaro pubblico in un momento di impoverimento del Paese e dell’impossibilità a pagare bollette vertiginosamente in aumento: e ci si lamenta del Reddito di Cittadinanza: vergogna!
(Mario Cozzolino – Ciro Tescione – Davide Perrelli – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)