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Napoli. Parco ‘Virgiliano’: vanto storico ma anche disdoro attuale per la collina di Posillipo

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Il degrado affligge il grande polmone verde della Città:

il Parco Virgiliano dalla collina di Posillipo guarda Napoli con tanta malinconia.

Il Parco Virgiliano si trova sulla collina che domina Posillipo e venne realizzato fra il 1920 e il 1930 su disposizione dell’Alto commissariato per la Provincia di Napoli. Inaugurato nel 1931 fu intitolato Parco della Vittoria o della Bellezza.

Negli anni successivi venne ribattezzato come Parco della Rimembranza e successivamente, per iniziativa di Guido Della Valle, assunse il nome di Parco Virgiliano, in onore del poeta romano.

 

Da non confondere con il parco Vergiliano a Piedigrotta, dove sono collocate le tombe di Virgilio e del poeta Giacomo Leopardi.

Negli anni Sessanta del 1900, fu realizzato al suo interno un impianto sportivo che oltre ad un campo da calcio comprende una pista e varie strutture per l’Atletica Leggera.

Vi si svolgevano i Giochi della Gioventu ed era utilizzato da varie associazioni sportive.

 

Nel 1975, venne realizzato un anfiteatro per concerti e spettacoli estivi che affacciava sulla baia di Trentaremi.

Per un lungo periodo fu abbandonato a sè stesso precipitando in uno stato di degrado. Nel 1997 l’Amministrazione comunale decise di riqualificare il parco, che fu riaperto nel luglio del 2002. Da allora venne interdetto l’accesso alle autovetture private.

Il parco ha un’estensione di circa 92.000 m² sul promontorio della collina di Posillipo, con un altezza di 160 msl. Al di sotto è attraversato dalla grotta di epoca Romana denominata di Seiano.

 

L’ingresso è situato alla fine del viale Virgilio, con un’entrata monumentale composta da quattro pilastri.

Al suo interno si trovano numerose terrazze panoramiche che affacciano sul Golfo di Napoli, e su quello di Pozzuoli con una magnifica veduta: il Vesuvio con tutta la costiera sorrentina fino a punta Campanella, Capri e, sul versante occidentale, i Campi Flegrei con l’isolotto di Nisida, il cratere di Agnano, l’Eremo dei Camaldoli, il Golfo di Bacoli fino a Capo Miseno. Sullo sfondo  Procida ed Ischia.

La vegetazione, ispirata a quella in uso nelle antiche strade romane, schiera ai lati del tracciato pini marini ed arbusti di diverse specie: lecci, olivi, roveri, oltre al denso sottobosco di piante di mirto, rosmarino e fillirea.

Negli ultimi anni molti dei pini sono stati eliminati a causa della fuoriuscita delle radici che danneggiava il manto stradale sul versante che porta a via Orazio e quello verso Coroglio.

In alcuni punti, intorno all’impianto sportivo, ci sono problemi di sicurezza legati al crollo di una struttura di legno realizzata alcuni anni intorno ad un chioschetto. L’esercente dell’attività segnala inotre la chiusura dei servizi igienici e l’interruzione della fornitura idrica, con conseguente danno alle attività di vendita.

Il grande rammarico è quello che in una città in una fase di grande ripresa delle attività turistiche, non venga valorizzato un parco che presenta caratteristiche di bellezza paesaggistica uniche, poiché versa in uno stato di abbandono esasperante.

Il Parco Virgiliano resta aperto fino alle ore 24 – Cliccare qui per vedere uno slideshow .

(di Antonio Vitale – Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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