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M5S: in Vassallo e Cafiero de Raho, Conte va alla Camera.

LE CANDIDATURE Altro ramo.  Patuanelli seguirà il leader: via dal Senato

La lista completa sarà diffusa a ridosso del voto, ma Conte ha quasi chiuso l’elenco da consegnare agli iscritti per la loro approvazione: due nomi che dovrebbero trovare spazio sono quelli del magistrato Federico Cafiero De Raho e di Dario Vassallo.
Il primo, napoletano, è stato Procuratore nazionale antimafia dal 2017 fino allo scorso febbraio e non ha mai avuto incarichi politici.
Dario Vassallo è invece fratello di Angelo, il sindaco anti-mafia di Pollica (Salerno) ucciso nel 2010 in circostanze tuttora da accertare, ma la cui matrice è stata fin da subito ricondotta alla camorra. Da anni Dario è impegnatissimo nella sensibilizzazione contro la criminalità organizzata e nella ricerca della verità sulla morte del fratello.Quel che è certo, intanto, è l’elenco degli auto-candidati per i plurinominali. Ieri sera il M5S ha pubblicato tutti i profili sul proprio sito. Il nome di Conte potrà essere votato dagli iscritti per il collegio romano della Camera, al netto dell’ipotesi che lo stesso Conte possa poi correre anche in altre circoscrizioni. Nessuna grossa sorpresa per gli altri big, del resto vincolati dal principio di territorialità: per la Camera, il massese Riccardo Ricciardi corre in Toscana, il ministro Stefano Patuanelli (attuale senatore) nel suo Friuli, Alessandra Todde in Sardegna, Michele Gubitosa in Campania, l’ex sindaca Chiara Appendino a Torino; mentre sceglie il Senato l’altro vicepresidente Mario Turco, candidato in Puglia; così come la capogruppo uscente campana Mariolina Castellone.

Problema: il listino contiano – voluto per portare in Parlamento alcuni volti noti, vista la mannaia del vincolo dei due mandati – scontenta molti. A partire da un veterano come Danilo Toninelli, senatore in uscita dopo due legislature: “Ma che è la roba del listino bloccato? Vi do un consiglio – ha detto rinvolgendosi ai suoi follower – Votate quelli che ritenete essere i migliori. I listini bloccati lasciamoli al Pd”. Pure Azzurra Cancelleri, due mandati completati al pari del fratello Giancarlo, protesta: “È una decisione indigesta che rischia di provocare altre spaccature”.

A Conte però queste regole sono costate settimane di trattative con Beppe Grillo. I posti in Parlamento saranno pochi e, oltre alle personalità esterne, pure molti fedelissimi in regola col limite dei mandati rischiano il posto se non potranno correre da capilista o in più circoscrizioni.

Oltre ai nomi, però, c’è il programma. Ieri il Movimento ha diffuso le proposte depositate al Viminale. In buona parte ricalcano i 9 punti presentati a Mario Draghi il mese scorso: “salario minimo di 9 euro l’ora”, “rafforzamento del reddito di cittadinanza”, “stop a nuove trivellazioni e inceneritori”, fino alla “stabilizzazione” del Superbonus e al “taglio del cuneo fiscale”. Spazio pure per la cosiddetta “sfiducia costruttiva”: non si può sfiduciare un esecutivo se contestualmente non si dà il via libera a un altro governo.

E mentre gli iscritti 5S voteranno alle parlamentarie, anche gli ex alleati del Pd proveranno a chiudere le liste in un insolita direzione ferragostana. Il principale nodo irrisolto resta quello di Bologna, dove Enrico Letta vorrebbe imporre Pier Ferdinando Casini per l’uninominale del Senato, scalzando l’ex sindaco Valerio Merola (a quel punto buono per la Camera). Ieri altri circoli bolognesi del Pd hanno scritto al segretario ribadendo il No al decano centrista. Ma la composizione delle liste è pratica spietata e già inizia a mietere vittime. Di ieri l’addio al partito del pugliese Dario Stefano, a cui il gruppo dirigente legato a Michele Emiliano ha tolto la terra da sotto i piedi; mentre la deputata Giuditta Pini ha intuito l’aria che tira: “Per quello che so, il Pd sta decidendo che non sia più utile che io faccia la parlamentare. Aspetto l’ufficialità”.

 

(DI L. GIAR. – Fonti: Fatto Quotidiano – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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