Alvignano. Danneggiarono opere d’arte e capi firmati in casa di un imprenditore: professioniste rinviate a giudizio
Il Pubblico Ministero ha ottenuto il rinvio a giudizio per due giovani donne dell’alto casertano; udienza dibattimentale fissata per il 2 dicembre.
Dovranno comparire dinanzi al Giudice Penale V. T. (29 anni di Alvignano, dottore di ricerca in agraria all’Università del Molise) e I. S. (31enne di Alife, comproprietaria di un noto ristorante locale) difese dagli avvocati Giuseppina Torino, Giuseppe Rochira, Massimiliano e Luisa De Matteo.
Il decreto è firmato dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale sammaritano, dottoressa Anna Ida Capone, che ha mandato sotto processo le due per i reati di violazione di domicilio, deturpamento e l’imbrattamento di cose altrui in quanto le donne, dopo aver violato il domicilio di un giovane imprenditore della zona, P. G., avrebbero deturpato quadri di valore, di importanti firme nel campo pittorico, presenti nell’abitazione della vittima mediante l’utilizzo di una penna a sfera.
In particolare due opere, dipinte su tela, sarebbero state semidistrutte in tale circostanza: una dell’artista Pier Toffoletti, l’altra dell’artista Domenico Di Genni, emtrambi conosciuti in ambito internazionale.
Successivamente, sempre nel domicilio di P.G., ove si sarebbero introdotte dopo di aver aperto la porta blindata e disattivato il sistema d’allarme e sarebbero rimaste contro la volontà del proprietario, a quanto denunciato, le due prendevano bottiglie di vini e spumanti e dopo averle stappate, con il loro contenuto imbrattavano numerosi capi di abbigliamento (di alto pregio e importanti firme), di proprietà del giovane, rovinavano anche le mura del ripostiglio e il mobilio collocato nell’abitazione di P.G., poi rompevano vasi e volti in ceramica che erano lì allocati.
La dottoressa Capone ha anche contestato nel capo d’imputazione a carico di V.T. e I.S. l’aggravante di aver commesso i fatti delittuosi su beni immobili di proprietà di P.G. e soprattutto su beni d’interesse storico comprovato.
I fatti risalgono a oltre un anno e mezzo fa quando il giovane, noto nell’alto casertano per la sua attività imprenditoriale, assistito dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo (quest’ultimo nella foto) depositò al locale Comando Stazione Carabinieri una querela indirizzato al Procuratore della Repubblica con la quale espose i fatti e denunciò le due giovani donne, ex sue amiche, allegando prove di quanto asserito.
Il procedimento penale, nel quale le due imputate si dovranno difendere e la parte lesa si costituirà parte civile per ottenere la condanna delle imputate e il ristoro dei danni patiti, è conseguito alle indagini investigative condotte dai militari dell’Arma su delega dell’Autorità Giudiziaria.
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