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Caserta-Napoli. Bufale: allevatori ‘imbufaliti’ invocano un incontro chiarificatore da prefetti e questore

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Il presidente onorario di “Altragricoltura” e portavoce del Movimento “Salviamo le Bufale”, Gianni Fabbris, rivolge il seguente, accorato appello al Prefetto di Caserta, Dott. Giuseppe Castaldo e, p.c. al Prefetto di Napoli, Dr. Claudio Palomba, al Questore di Caserta, Dr. Antonino Messineo:

Ecc.mo Sig, Prefetto le scrivo per chiederLe un incontro che spero voglia accordare ad una delegazione del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino di cui sono il portavoce essendo estremamente preoccupato per il sommarsi di due circostanze sfavorevoli che si stanno abbattendo sulla filiera bufalina e che stanno aggravando la tenuta degli allevamenti casertani e quella delle famiglie coinvolte.

La prima circostanza sfavorevole sta nella pesante congiuntura economica e finanziaria di tutto il comparto allevatoriale che sta impattando sulle aziende bufaline appesantita dagli effetti negativi dovuti direttamente alla gestione del Piano regionale di eradicazione della BRC e della TBC che, lo ricordiamo, ha determinato l’inquietante risultato di moltiplicare i focolai e l’incidenza di queste malattie in sette anni per circa venti volte (dal meno dell’1% di incidenza a quasi il 18% attuali), producendo, nel frattempo, la chiusura di 300 aziende su mille, la perdita di almeno seimila posti di lavoro, il rischio di chiusura per altrettante aziende.

A questa prima gravissima situazione si aggiunge una seconda circostanza sfavorevole che sta pesando sulla condizione delle aziende: la scelta della Presidenza della Regione Campania di non volersi confrontare con il Coordinamento legittimamente costituito fra gli allevatori in ossequio al dettato costituzionale alla libertà sindacale e di espressione.

Intanto la condizione delle aziende agricole è ormai insopportabile avendo, in molti casi, dovuto affrontare con risorse proprie centinaia di migliaia di euro di investimenti per applicare i dettati di un piano fallimentare e trovandosi oggi nella condizione di non aver avuto ristori e di non poter ripartire con le attività per effetto diretto delle scelte adottate dal Piano.

Scelte che abbiamo più volte contestato e per cui abbiamo proposto soluzioni alternative realmente efficaci impostate sulla proposta di cambiare l’approccio e, conseguentemente, di mettere in campo soluzioni capaci di risolvere realmente i problemi.

Nel lungo percorso condotto in questi mesi, sostenuti dal pensiero scientifico e giuridico più autorevole e da gran parte della comunità casertana e nazionale, abbiamo avanzato proposte articolate alla Regione animati dallo spirito di ricercare la condivisione attorno a soluzioni ragionevoli e pronti a mettere in gioco direttamente la nostra capacità di sollecitare la responsabilità delle imprese allevatoriali nel essere le protagoniste più convinte dell’impegno ad eradicare la malattia.

Proposte che, comunque. meritano risposte e il confronto anche in ragione del fatto che i primi a voler risolvere il problema della TBC e della BRC sono gli allevatori che fin qui hanno pagato costi grandissimi per il fallimento delle strategie messe in campo finora.

Per questo non posso che rappresentarle lo sconcerto con cui dobbiamo registrare che la Regione Campania continua a negare la prima delle condizioni per risolvere la crisi: quella dell’apertura di un confronto trasparente e franco finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise.

Le invio due documenti che, sono convinto, potranno renderLe evidenti le ragioni del mio sconcerto.

Il primo documento è quello inviato da tempo al Presidente Vincenzo De Luca con le nostre osservazioni al Piano e le nostre richieste da cui si può valutare la qualità della nostra richiesta di aprire il confronto e l’approccio che punta a risolvere i problemi e non semplicemente a avanzare critiche.

Il secondo documento è il verbale di una audizione tenuta il 22 maggio scorso presso le due commissioni congiunte Salute e Agricoltura del Consiglio Regionale.

Quello che Le segnalo nella lettura del verbale è che il Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania, dott. Fulvio Bonavitacola, intervenendo in conclusione del dibattito cui noi stessi abbiamo partecipato, ha riconosciuto la necessità di dover cambiare il Piano, ha dato atto dei nostri toni nella discussione, ha fatto un appello a “mettere in campo azioni congrue e proporzionate” per porre il tema del cambiamento, assicurando l’impegno a “risolvere le incomprensioni”.

Abbiamo atteso ed abbiamo monitorato il percorso per facilitare la messa in campo di soluzioni “ragionevoli che risolvessero le incomprensioni” anche in ragione del fatto che lo stesso Vice Presidente Bonavitacola aveva annunciato ai sindaci dell’Area Coinvolta convocati in incontri ufficiali un documento che avrebbe dovuto essere portato al Consiglio Regionale per facilitare una soluzione condivisa.

A mesi di distanza non possiamo che prendere atto che, al momento, ogni traccia di ragionevolezza e del dichiarato intento di aprire il confronto attorno a soluzioni condivise è sparito, così come non vi è traccia di quel documento se non nelle copie informali ampiamente circolate ma mai portato in discussione, tanto che ci siamo dovuti chiedere “perché, se la soluzione poteva essere a portata di mano?”

Nella stessa giornata di oggi, inviamo la richiesta ai due Presidenti della Commissioni Agricoltura e Salute della Regione che insieme al Presidente del Consiglio Regionale avevano aperto alle possibili soluzioni, chiedendo di dirci a che punto è il percorso su cui ci è stato rivolto l’appello alla proporzionalità delle azioni ma, intanto, oggi mi rivolgo direttamente a Lei per segnalarLe la delicata situazione sociale nelle campagne del Casertano e delle altre aree coinvolte e per chiederLe direttamente un intervento prima che l’indignazione diventi ingestibile.

Le chiedo di incontrare una nostra delegazione e di favorire l’apertura presso la Prefettura di quel tavolo per un confronto con la Presidenza della Regione Campania che sembrava essere iniziato con l’audizione del 22 maggio in Consiglio regionale ma che ora è inspiegabilmente disconosciuto.

Non posso che porle il tema della delicatezza della situazione nelle campagne e non posso che rivendicare il lavoro fatto dal Coordinamento Unitario (cui voglio ricordare fanno parte associazioni in prima linea nell’impegno anticamorra, sindacati di livello locale e nazionale, associazioni di base di allevatori che organizzano circa il 50% delle aziende della provincia di Caserta, sostenuto dalle delibere di sindaci e consigli comunali); lavoro che ha puntato e punta a dare rappresentanza ai bisogni, con una mobilitazione che ha dato ampia prova di saper esprimere ragionevolezza insieme alla determinazione necessaria.
Noi lo consideriamo un esempio di democrazia partecipata ma, perché questo possa continuare, a otto mesi di distanza e in un momento delicato per tutto il Paese come è il passaggio della Campagna elettorale incombente in vista delle elezioni, occorre che le istituzioni rispondano alla richiesta di confronto con altrettanta ragionevolezza anche per evitare di esacerbare gli animi e che si consolidi nella società la percezione “che tanto è tutto inutile perché la politica non ascolta”.

Il Coordinamento Unitario, al contrario, ha sollecitato e registrato un grande ascolto da parte della “politica” come testimonia la risposta che il 28 luglio scorso abbiamo avuto da tante parti al nostro appello agli eletti ed alla forze politiche di incontrarci nella Sala delle Bandiere del Parlamento Europeo (le invio il terzo documento che trova in allegato, ovvero la lettera che abbiamo inviato alle forze politiche nazionali ed ai parlamentari).

In quella circostanza abbiamo incontrato importanti e autorevoli rappresentanti istituzionali che ci hanno esortato ad andare avanti assicurando l’ascolto e l’impegno e fra l’oro erano presenti (li citiamo a solo titolo di esempio essendo stata vasta e articolata la composizione dell’incontro), il sottosegretario all’Agricoltura On.le Gian Marco Centinaio e il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati on.le Filippo Gallinella.

Per questo oggi Le chiedo di intervenire accordando un incontro alla delegazione degli allevatori e favorendo Lei stesso l’apertura del confronto con la Presidenza della Regione Campania come finora non è stato possibile.

Nell’inviarLe i documenti su richiamati, le auguro buon lavoro rimanendo in attesa.

(Gianni Fabbris, presidente onorario di Altragricoltura e portavoce del Movimento Salviamo le Bufale – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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