Caserta. Macrico: il WWF si dissocia dal ‘comitato diocesano’ e annuncia massimo rigore
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Prende le distanze dalla nuova fondazione diocesana il WWF,
ricordando le finalità del comitato Macrico Verde e proponendosi quale controllore sempre integerrimo:
La Fondazione “Casa Fratelli Tutti”, nata pochi giorni fa ad opera della Diocesi e dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero, con un cospicuo comitato tecnico-scientifico, prende le redini del lungo e complesso iter per la realizzazione del Parco, cooptando alcuni personalità del Comitato Macrico Verde.
Ci saremmo aspettati, da parte della Fondazione, una consultazione del Comitato Macrico Verde, al fine di individuare i rappresentanti dei vari ambiti.
Pertanto, da questo momento, ci dissociamo da qualsiasi decisione dei succitati componenti il comitato scientifico, che non ci rappresentano, non essendo stati democraticamente designati, e ci riteniamo quindi liberi di svolgere in autonomia ogni attività a tutela dell’area ex Macrico, indipendentemente dalle posizioni di altre associazioni.
Adesso i nostri interlocutori sono la Diocesi, l’Istituto I.D.S.C. e l’Amministrazione comunale.
E’ il caso di ricordare che il Comitato Macrico verde nasce nel 2001 con poche associazioni fondanti e nel corso degli anni si sono via via aggiunte altre associazioni fino ad arrivare al numero di 52.
Ricordiamo inoltre il documento da noi pubblicato nel gennaio 2001 sulla nostra visione del Macrico, consultabile sul sito “www.wwfcaserta.org“.
Le anime e le finalità che caratterizzano tutte queste associazioni sono molto diverse tra loro; qualcuna è più attenta all’ambiente, altre alla diversità, altre al disagio sociale, altre ancora allo sport.
Tutte accomunate da un’unica finalità: salvaguardare e rendere pubblica l’area ex Macrico.
Per amalgamare le diversità tra i componenti del Macrico Verde si decise di stilare uno Statuto fondativo che delineasse l’obiettivo fondamentale della sua esistenza: Parco Urbano pubblico ed inedificabile, individuando a tal fine l’indice urbanistico F2, dove è possibile recuperare il già edificato con interventi di restauro ma totale inedificabilità di nuovi volumi.
In questi 21 anni la nostra ferma opposizione a qualsiasi progetto di cementificazione (ultima idea dell’amministrazione, una larga strada di attraversamento del Macrico da nord a sud, cavallo di Troia per futuri edifici) ha fatto sì che la vasta area rimanesse un bosco naturale, ricchissimo di essenze vegetali e rifugio di molte specie animali, un vero polmone verde per la città.
Resta ancora irrisolta la posizione di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute che ad oggi non hanno chiarito né deliberato l’indice di fabbricabilità fondiaria da attribuire a questa vasta area, attualmente zona “grigia” nel P.R.G., eredità del passato uso militare.
I recenti avvenimenti che hanno visto una positiva apertura all’uso pubblico da parte della Diocesi di Caserta e dell’Istituto diocesano sostentamento Clero, hanno fatto sì che alcune associazioni lanciassero una serie di iniziative per far conoscere questo bene a tutta la cittadinanza, con visite guidate per categorie.
Pur considerando utili le diverse iniziative intraprese da alcune associazioni, sottolineiamo la grave mancanza di condivisione con gli altri componenti, utilizzando il logo “Macrico“ e contattando direttamente la proprietà per essere autorizzati alle iniziative.
Si ricorda che il Comitato Macrico è nato per il raggiungimento della classificazione F2 per la destinazione urbanistica, la tipologia e la finalità collettiva delle funzioni da allocare e non per la gestione del bene.
Il nostro compito ora è quello di vigilare sull’operato della Fondazione e dell’Amministrazione comunale affinché rispettino le indicazioni dette e ribadite nel corso di questi lunghi 21 anni e adesso condivise dalla cittadinanza: Parco urbano pubblico e inedificabile – F2.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
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