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AttualitàCaserta e Sannio

Per ogni donna/ Reati contro le donne, i dati del 2021

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Salve a tutti i lettori di Belvederenews e ai lettori della rubrica ” Per ogni donna e…non solo”, diretta dal professor Pasquale Vitale , curato dalla dottoressa Speranza Anzia Cardillo e dall’avvocato Giulio Amandola. In questo numero, parleremo dei reati contro le donne commessi in questi ultimi anni.
A tal proposito, abbiamo chiesto il prezioso intervento anche dell’avvocato Lucia di Bello. –

Intervento della dottoressa e criminologa Speranza Anzia Cardillo. 

Se andiamo indietro con la memoria di un paio d’anni, notiamo che si è verificata nel 2020 una diminuzione dei reati di stalking, maltrattamenti e violenza sessuale.  Nel 2021 tali reati sono aumentati di nuovo, ma non è escluso che potrebbe trattarsi anche di maggiore consapevolezza delle donne che più frequentemente sporgono denuncia per reati di questo tipo. Relativamente ai reati commessi contro le donne, i dati raccontano di una realtà che registra dei lievi cambiamenti in negativo. È quanto emerge dalla fotografia scattata dai dati del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, del Dipartimento della pubblica sicurezza, che sono stati diffusi l’8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne. Secondo questi dati il 91% sono donne sono state uccise da un partner o un ex, su un totale di 147 persone che hanno perso la vita nel 2021. Sono aumentati anche i “reati spia”, cioè “indicatori di possibile violenza di genere quali violenza fisica, sessuale, psicologica o economica”. L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene costante, nota l’analisi: il 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali. Da sottolineare un lieve decremento nei numeri dei soggetti segnalati per gli atti persecutori (-1%) e per le violenze sessuali (-12%) dal 2018. Aumenta però – e del 17% – quello per i maltrattamenti contro familiari e conviventi. Anche lo stalking registra un incremento del numero di reati compiuti ultimamente.
Decisamente anche per i maltrattamenti, si passa dal 71% del 2020  al 76% del 2021. Non si può negare che attraverso la presa di coscienza del fenomeno e degli strumenti idonei per combatterlo è possibile diminuire lo squilibrio che talvolta ancora contraddistingue il rapporto tra uomini e donne e che alimenta la disparità. Perciò le politiche di sensibilizzazione sono essenziali per trasmettere il messaggio che parlare della violenza subita ed entrare in contatto con le istituzioni e i servizi che si occupano di tali problemi è sicuramente di aiuto. Le donne che provano ad uscire dalla violenza e lasciano il partner violento spesso tornano con lui proprio perché non hanno cercato aiuto in risorse esterne all’ambiente familiare.
C’è da dire, inoltre, che dai dati emerge che le vittime spesso non sanno dove cercare aiuto. Addirittura una consistente percentuale di chi subisce violenza non è a conoscenza dell’esistenza dei centri antiviolenza o dei servizi o sportelli di supporto per le vittime, percentuale leggermente più bassa per le donne che hanno subito violenza fuori dalla coppia.
Intervento di Lucia di Bello, Avvocato e dottoressa in psicologia, autrice di pubblicazioni giuridiche, di opere monografiche e collettanee per riviste e case editrici di rilievo nazionale. Relatrice in convegni su temi giuridici e sociali.

Lo scorso mese di marzo, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale ha reso noti i dati relativi ai reati contro le donne nel nostro Paese. Il 2022, purtroppo, si è aperto com’era finito il 2021 e cioè con numeri allarmanti su violenze in famiglia, maltrattamenti e casi da codice rosso. L’anno passato si era chiuso con numeri record “che si commentano da soli” chiosano, con amarezza, gli investigatori. Più di 1.250 maltrattamenti in una casistica generale, 450 casi di stalking, 400 lesioni tra le mura di casa all’interno delle famiglie, una cinquantina di fatti di reato configurabili come revenge porn. Più di 420 arresti sono stati eseguiti negli ultimi 12 mesi per i reati appena elencati.
La Criminalpol ha evidenziato inoltre che, rispetto agli anni scorsi, nel 2021 c’è stato un aumento dei cd. reati spia: stalking (+18%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (+30%), violenza sessuale (+2%). Per quanto riguarda lo stalking, a fronte di un’incidenza media nazionale di 29,04 reati commessi ogni 100 mila abitanti, si è registrato un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali. La maglia nera è andata alla Sicilia (42,84), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59). L’incidenza di atti persecutori è risultata invece minore in Veneto (18,75), Marche (19,04) e Trentino Alto Adige (19,48).
I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno un’incidenza nazionale di 37,43 reati per 100 mila abitanti. Anche in questo caso la Sicilia si è posizionata in cima alla lista con 50,92 reati, seguita da Campania (49,78) e Lazio (44,02). La Valle d’Aosta è stata la regione “più amica” delle donne (19,5), seguita da Molise (22,52) e Liguria (25,54).
Le violenze sessuali registrate hanno una incidenza di 8,27 reati ogni 100 mila abitanti. Una media nazionale che è salita in Emilia Romagna (13,47), Liguria (11,32) e Friuli Venezia Giulia (10,2) ed
ha avuto i valori più bassi in Calabria (5,12), Basilicata (5,45) e Abruzzo (5,66).
Come specificato dalla polizia criminale “i numeri confermano la necessità di riservare alla violenza di genere la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nel supporto alle vittime e nelle campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socio-culturali che, prevedibilmente, faranno sì che il fenomeno persista anche nel prossimo futuro”.
Negli anni 2020 e 2021, ad esempio, le donne che hanno perso la vita in ambito familiare/affettivo è stato, nella maggior parte dei casi, per mano di partner o ex partner. Nello specifico: nei mesi di febbraio, maggio, ottobre e novembre del 2020 il 100% delle donne sono state uccise tra le mura domestiche. In tali omicidi risulta essere stato preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche, a seguire armi da fuoco, asfissia/soffocamento/strangolamento, lesioni o percosse, avvelenamento.

 

Video del dott. G. Amandola

 

 

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