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La Grafologia, linguaggio extraverbale di Bartolomeo Valentino (*)

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La Grafologia, linguaggio extraverbale

di Bartolomeo Valentino (*) 

Storia della scrittura

La scrittura nasce in Mesopotamia (attuale Iraq e Siria) intorno al 3000 a.c. in una città chiamata Uruk abitata dai Sumeri. Inizialmente fu abbastanza semplice. Infatti ricorreva a disegni stilizzati denominati Pittogrammi. Esempio: per indicare una mandria di pecore si disegnava la testa di una pecora. La scrittura nasce come esigenza dei sacerdoti per la registrazione dei tributi. I disegni venivano incisi su tavolette di argilla che si facevano essiccare o erano messe in un forno. Successivamente, i Sumeri scomposero le parole in sillabe e a ognuna di queste davano un significato particolare. Nasceva la scrittura sillabica e i sillabo-grammi. Tale scrittura è definita anche scrittura cuneiforme in quanto i segni che componevano un sillabogramma era legato a dei chiodini. Intorno nel 4300 ac anche gli Egiziani inventarono la loro scrittura mediante i geroglifici (=segni sacri). Infatti, consideravano la scrittura dotata di potere magico. Mentre al di fuori dell’Egitto si usavano solo tavolette di argilla, gli Egiziani scrivevano sui papiri.Si trattava di fogli simili alla carta ricavati dai gambi di papiro opportunamente trattati. Con questo materiale era possibile addirittura costruire cesti, sandali, barche. Ma il nostro alfabeto da chi è stato inventato? Sono stati i Fenici. Questi intorno al 1200 a.c. identificarono 22 segni che permettevano di riprodurre per iscritto tutti i suoni pronunciati; però si riferivano alle sole consonanti. I Greci, a loro volta, hanno perfezionato la scrittura fenicia aggiuggendovi le vocali. Nasce l’alfabeto, da alfa e beta che sono le prime due lettere dell’alfabeto greco. I Romani, infine, adattarano l’alfabeto greco al latino. Va ricordato che anche nell’America centrale si sviluppò una forma di scrittura a partire dal 600 a.c. In America Centrale sarebbe nata indipendentemente da quella mesopotamica. Si discute molto se la scrittura si sia sviluppata completamente indipendente in Egitto (3200 a.c.) ed in Cina (1200 a.c.). Probabilmente in Cina è nata come indipendente. C’è troppa differenza tra la fonetica della Mesopotamia e quella cinese. Per l’Egitto si può ipotizzare una discendenza dalla scrittura della Mesopota-mia, anche se è notevole la differenza tra la scrittura cuneiforme della Mesopotamia e i geroglifici egiziani. Va ancora ricordata la scrittura Indu dell’età del bronzo nell’India antica. Siamo intorno al 2200 a.c. Saremmo di fronte ad una protoscrittura, sistema di segni non linguistici. Ancora da ricordare un altro tipo di scrittura denominata Rongorongo diffusa nell’isola di Pasqua che è una isola dell’Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile e annessa alla Spagna nel 1770.

 Breve storia del Rongorongo

Il Rongorongo è, in sintesi, una scrittura tutt’ora indecifrata, pur essendo la lingua nota. Forse è una varietà antica del rapanui, che ancora oggi è parlato. Gli abitanti di quell’isola si servivano di tavolette su cui sono state trovate iscrizioni di Annali, Liste di persone cadute in guerra, Liste di persone espulse dalle loro case, Inni religiosi. I primi europei a sbarcare su questa isola furono gli Olandesi del Capitano Roggeveen il cinque aprile del 1722. Lo stesso Capitano diede il nome all’isola. Il nome indigene attuale è Rapa Nui; così è denominata la popolazione e la lingua locale. Il termine Rapa Nui significa rapa, poiché l’isola assomiglia ad una rapa. Il nome originario era “te Pito o te Henua”, che significa “l’ombelico della terra”. L’isola fu scoperta e colonizzata dai polinesiani nel 400 d.c. Non a caso la lingua Rapa Nui (Rongorongo) è molto simile alla lingua polinesiana. Ha un repertorio di fonemi molto ridotto, componendosi di cinque vocali e 10 consonanti. La scrittura Rongorongo è stata scoperta nel 1864 da un missionario, Eugène Eyraud.

 

(* ) Già Professore di Anatomia  II Università di Napoli-Morfopsicologo

L’associazione ATE ( Amici di tutte le età) presenta l’opera

“MENU’ CRIMINALE” di Giuseppina Scognamiglio e Monica Todino.  La trama è tratta dal libro di Bartolomeo Valentino “Alimentazione e disfunzioni biologiche nei delitti di Hitler”. La regia è di Raffaele Panariello e lo spettacolo è stato curato da “Teatro Distinto”. Gli attori impegnati nella kermesse sono: Raffaele Panariello, Antonella Golino, Gianpiero Laudato e Rosaria Fantini. La supervisione è stata affidata a Gabriele Russo mentre le scene e le fotografie a Maria Rosa Cecere.  La rappresentazione avrà luogo il 30 aprile nel Teatro dell’Oromare di Marcianise alle ore 19,00.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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