Salerno. Doppia manifestazione per la tutela del clima e la chiusura delle Fonderie Pisano
Giovedì pomeriggio, sotto i portici del Comune di Salerno, l’associazione ha dato vita ad un presidio in cui è stato chiesto, ancora una volta, al sindaco Vincenzo Napoli un’ordinanza contingibile ed
urgente per la chiusura immediata delle Fonderie Pisano.
Ma è stata anche l’occasione per annunciare che, nei prossimi giorni, ai consiglieri comunali verrà consegnata tutta la documentazione su questa annosa vicenda, attraverso la tecnologia cloud con dei link caricati su Dropbox.
Non è pensabile che dei trentadue consiglieri comunali eletti alle ultime amministrative di Salerno, ad eccezione di Elisabetta Barone, Catello Lambiase e Claudia Pecoraro, non vi sia nessuno che prenda posizione.
Chiederemo che si informino e si esprimano, perché non è più accettabile che un consigliere comunale
eletto in questa città non affronti questa gravissima situazione di disastro ambientale.
Tra le prossime iniziative è prevista, domenica 3 aprile, una messa per commemorare, insieme ai
parroci don Marco Raimondo e don Gianfranco Pasquariello, la memoria delle tante vittime morte di
cancro a causa dell’inquinamento atmosferico nella Valle dell’Irno, ed un presidio davanti alla sede
dell’ASL di Salerno per provare ad ottenere dei risultati, in primis delle scuse, da parte di dirigenti e
nello specifico dell’allora direttore del Servizio di Igiene Pubblica del dipartimento di Prevenzione
dell’Asl di Salerno, Arcangelo Saggese Tozzi, che affermò cose non corrispondenti al vero, dichiarando
ad una radio nazionale che non era ancora stato accertato un pericolo per la vita a causa di questo
stabilimento, quando invece, in quella data, per ben tre volte, Enti preposti avevano già certificato
pericoli anche esiziali, ovvero mortali, per i dipendenti e le “popolazioni viciniori”, a causa delle
Fonderie Pisano.
Ma, soprattutto, il Comitato/Associazione Salute e Vita vuole ricordare che l’ASL di Salerno è tra i
firmatari dello Studio SPES, reso pubblico da un anno, e si chiede che sia programmato un piano di
bonifica per disintossicare la popolazione, ovvero i trentamila residenti che rientrano nell’area
analizzata dallo Studio SPES. Perché, altrimenti, è bene ribadire che, queste trentamila persone, sono
candidate ad essere le prossime vittime di gravi patologie nel prossimo futuro
(Lorenzo Forte – Presidente dell’Associazione Salute e Vita – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)