Italia, sconfitta e sbattuta fuori niente mondiali
Al 4-3-3 azzurro il ct macedone Milevski rispondeva con una formazione votata alla copertura degli spazi in un 4-5-1 assai indicativo: d’altra parte con i migliori, ovvero Elmas e Kostadinov, assenti per squalifica, l’obiettivo era palese: sperare che passasse presto la nottata degli assalti azzurri, e puntare su un guizzo estemporaneo o anche su supplementari e rigori per concretizzare il colpaccio. Dalla scontata pressione iniziale azzurra scaturivano per mezz’ora continui corpo a corpo tra giocatori e carambole del pallone, ma neanche un tiro in porta perché i macedoni con grinta e diligenza interrompevano iniziative e linee di passaggio di Verratti e compagni. La gara così si accendeva solo al 31′ quando una sventatezza in fase di rinvio del portiere Dimitrievski liberava al tiro nel cuore dell’area Berardi, che però calciava fiacco e consentiva al numero 1 avversario la parata facile. Gli azzurri forzavano i tempi ma ne scaturivano un destro di Insigne al 34′ (fuori), e una inutile protesta per presunto fallo di mano in area macedone da parte di Velkovski al 38′. Erano anzi gli uomini di Milekski a creare un paio di opportunità in chiusura di tempo: sulla prima un recupero di Florenzi vanificava la fuga solitaria di Milan Ristovski, nella seconda lo stesso attaccante macedone tirava da buona posizione costringendo Donnarumma alla parata in tuffo. Nella ripresa il canovaccio della gara, tra possesso palla azzurro e difesa a oltranza macedone, non poteva cambiare, e infatti il pubblico si ritrovava a sperare in un’interpretazione a soggetto di qualcuno dei campioni d’Europa. Che poteva essere Berardi tra il 51′ e il 53′, bravo a lasciar partire due tiri di sinistro pericolosi, uno parato e uno fuori di poco. Ma colpevole al 58′, quando, su tocco intelligente in profondità di Verratti, si ritrovava a calciare da solo dal limite dell’area e mandava il pallone altissimo.
Al 64′ Mancini provava la mossa Raspadori: l’attaccante rilevava Insigne, a lungo impalpabile. Nessun risultato concreto dalla sostituzione, e allora Roberto Mancini provava altri due innesti: Tonali al posto dello spento Barella, e Pellegrini a rilevare Immobile: raspadori passava a fare il centravanti in un tridente con Pellegrini a sinistra e Berardi a destra. Finalmente all’85’ arrivava una buona iniziativa di Emerson, che liberava in area Pellegrini, sorpreso e capace solo di trasformare l’assist in un ulteriore appoggio, andato a vuoto. Al 90′ Gianluca Mancini, alle prese con un crampo, lasciava spazio a Chiellini, e Joao Pedro prendeva il posto di Berardi. Inutile: perché il fulmine di destro di Trajkovski illuminava la notte siciliana dei macedoni.
“E’ difficile da spiegare, c’è grande delusione, siamo distrutti. Ci è mancato segnare ma non siamo stati presuntuosi. Ci è mancato di sicuro qualcosa, abbiano pagato errori fatti da settembre in poi. Sono orgoglioso dei miei compagni. Dobbiamo ripartire e spero che Mancini resti, c’è bisogno di lui per farlo”. Così il capitano azzurro, Giorgio Chiellini ai microfoni della Rai dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord, che esclude l’Italia dai Mondiali per la seconda volta consecutiva.
“Come a luglio è stata la cose più bella accadutami a livello personale questa è la più grande delusione. Stasera è successa una cosa incredibile. Non dovevamo esserci, La partita abbiamo fatto di tutto per vincerla, ma certe gare sono così….” Lo ha detto il ct dell’Italia, Roberto Mancini, ai microfoni Rai dopo l’eliminazione con la Macedonia. “Il gol al 90′ sembra fosse stato apposta. Non so cosa dire. Mi spiace molto per i giocatori. Il mio futuro? La delusione è troppo grande per parlarne. Comunque sono sicuro che la squadra ne abbia uno grande
L’articolo Italia, sconfitta e sbattuta fuori niente mondiali proviene da BelvedereNews.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)